Incontri dell'arte. Un ponte tra i popoli

Dal 24 Giugno 2015 al 06 Luglio 2015
Volterra | Pisa
Luogo: Palazzo dei Priori
Indirizzo: piazza dei Priori 1
Orari: 10-13 / 16-19.30
Enti promotori:
- Comune di Volterra
- Comune brasiliano di Itupeva
- in collaborazione con Fondazione Volterra-Detroit
Telefono per informazioni: +39 349 785 2213
E-Mail info: info@volaterra.it
Sito ufficiale: http://www.comune.volterra.pi.it
L’obiettivo, la vocazione concreta, lo spirito che la anima, è quello di avvicinare i popoli, in una sorta di gemellaggio informale nato da richiami sottesi fra terre lontane, ma dal medesimo fascino mistico, insieme ad un universale istinto per la forza comunicativa della forma e del colore.
“Incontri dell'arte / un ponte tra i popoli” non è solo una mostra collettiva dal carattere internazionale, ma anche, e soprattutto, un’iniziativa che si prefigge intenzionalmente l'obiettivo etico “di avvicinare le culture”, di rompere le barriere fra i popoli, verso la costruzione di un comune linguaggio di pace, a cominciare da condivise e profonde simbologie pittoriche.
In corso a Volterra (PI), dal 24 giugno al 6 luglio 2015, con il patrocinio del Comune di Volterra, che ha messo a disposizione gli spazi espositivi dell’antichissimo Palazzo dei Priori - la Sala del Giudice Conciliatore e la Saletta di via Giusto Turazza – la mostra, che sarà inaugurata mercoledì 24 giugno alle ore 18, sperimentale negli accostamenti stilistici fra autori italiani volterrani e brasiliani, nasce su iniziativa e impulso dell’artista Raimondo Gambino. Quasi come un gioco di conoscenza reciproca a distanza, attraverso i social networks, dove la forza dei luoghi d’origine - Volterra e la città di Itupeva, nello Stato di San Paolo in Brasile - si è manifestata attraverso luci, ombre, colori e partiture di opere d’arte.
Gli autori volterrani sono: Giuliano Mannucci, Raimondo Gambino e Susanna Manghetti. Mentre i brasiliani: Carlos Cal, Luiz Viana, Beth Salles, Ednaldo Nogueira.
Uniti nel desiderio di “perpetuare lo scambio e la comunicazione” in un reciproco “arricchimento che sostenga ed agevoli l'unità fra tutte le culture umane, a favore di una integrazione di pace fra gli esseri umani della terra”.
Così fra luminescenze lunari, cromie fauve, ambienti surreali e metafisici, dalle diverse atmosfere, a colpi di pittura, l’esposizione si configura come uno sperimentale incontro, i cui punti di connessione saranno tutti da scoprire, in una sorta di piccolo-grande spaccato “ecumenico” per le arti visive.
“Incontri dell'arte / un ponte tra i popoli” non è solo una mostra collettiva dal carattere internazionale, ma anche, e soprattutto, un’iniziativa che si prefigge intenzionalmente l'obiettivo etico “di avvicinare le culture”, di rompere le barriere fra i popoli, verso la costruzione di un comune linguaggio di pace, a cominciare da condivise e profonde simbologie pittoriche.
In corso a Volterra (PI), dal 24 giugno al 6 luglio 2015, con il patrocinio del Comune di Volterra, che ha messo a disposizione gli spazi espositivi dell’antichissimo Palazzo dei Priori - la Sala del Giudice Conciliatore e la Saletta di via Giusto Turazza – la mostra, che sarà inaugurata mercoledì 24 giugno alle ore 18, sperimentale negli accostamenti stilistici fra autori italiani volterrani e brasiliani, nasce su iniziativa e impulso dell’artista Raimondo Gambino. Quasi come un gioco di conoscenza reciproca a distanza, attraverso i social networks, dove la forza dei luoghi d’origine - Volterra e la città di Itupeva, nello Stato di San Paolo in Brasile - si è manifestata attraverso luci, ombre, colori e partiture di opere d’arte.
Gli autori volterrani sono: Giuliano Mannucci, Raimondo Gambino e Susanna Manghetti. Mentre i brasiliani: Carlos Cal, Luiz Viana, Beth Salles, Ednaldo Nogueira.
Uniti nel desiderio di “perpetuare lo scambio e la comunicazione” in un reciproco “arricchimento che sostenga ed agevoli l'unità fra tutte le culture umane, a favore di una integrazione di pace fra gli esseri umani della terra”.
Così fra luminescenze lunari, cromie fauve, ambienti surreali e metafisici, dalle diverse atmosfere, a colpi di pittura, l’esposizione si configura come uno sperimentale incontro, i cui punti di connessione saranno tutti da scoprire, in una sorta di piccolo-grande spaccato “ecumenico” per le arti visive.
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