Magnus Frederik Clausen. The Tomato Syndrome
Dal 13 Dicembre 2014 al 25 Gennaio 2015
Trevi | Perugia
Luogo: Palazzo Lucarini Contemporary
Indirizzo: via Beato Placido Riccardi
Orari: da giovedì a domenica 15.30-18.30
Curatori: ARTNOISE
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0742 381021
E-Mail info: info@palazzolucarini.it
Sito ufficiale: http://www.palazzolucarini.it
ARTNOISE è lieto di presentare la prima personale italiana dell’artista danese Magnus Frederik Clausen (1981) presso gli spazi di Galleria Cinica in Palazzo Lucarini (Trevi).
The Tomato Syndrome riunisce una serie di lavori, tra quelli precedentemente prodotti e alcuni inediti, che indagano la continua interferenza tra quotidianità e artificio.
Il titolo deriva da un articolo pubblicato sul sito dell’UNEP in cui si fa riferimento ad un singolare episodio di aumento del costo dei pomodori avvenuto nel 2013 in Brasile: tra le molte cause identificate a spiegazione del fenomeno emerge quella legata all’estetica della produzione alimentare, secondo la quale i prodotti che non risultano gradevoli alla vista vengono ritenuti non idonei e dunque scartati.
La mostra parte da questo stimolo per proporre, attraverso la varietà di tecniche e materiali elaborati da Clausen, una riflessione sull’accumulo delle informazioni mediatiche e sulla loro influenza nel contesto del vissuto quotidiano.
Da una parte, l’artista utilizza elementi esplicitamente legati all’uso commerciale delle immagini quali quotidiani, cataloghi e altri materiali pubblicitari su carta stampata, estrapolandoli dal loro naturale contesto; in questo modo, vengono messe in luce le dinamiche alla base dei codici visivi condivisi a cui siamo inesorabilmente sottoposti, come accade per lo “stile moderno” proposto da Ikea e protagonista di una delle opere in mostra.
Seguendo il procedimento opposto, materiali quali utensili, polvere o altri oggetti di uso quotidiano diventano protagonisti della pratica artistica: è il caso di 250, un dipinto realizzato attraverso la sovrapposizione di strati di fuliggine, e del video modification#1, dove un comune contenitore per il sushi è il mezzo con cui l’artista tenta di ricalcare il profilo dell’orizzonte in un paesaggio marino.
Attraverso un ripetuto ribaltamento dei punti di vista, Clausen è in grado di svelare i meccanismi di costruzione di un linguaggio collettivo, e allo stesso tempo di rimetterne in gioco gli elementi attraverso una prospettiva critica che sottolinea le potenzialità del medium nella diffusione del messaggio.
Magnus Frederik Clausen (1981) è un artista danese che lavora con differenti tecniche e medium, spaziando dalla pittura alla performance, passando per l’installazione e il video.
Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive internazionali. The Tomato Syndrome, la sua prima personale italiana, porta avanti un legame intrapreso con l’Italia nel 2010 in occasione di una residenza ad Amalfi e proseguito con due residenze presso l’Accademia Danese a Roma nel 2012 e 2014.
Il collettivo curatoriale ARTNOISE nasce nel 2012 in seguito alla fondazione del sito omonimo, con l'obiettivo di supportare e promuovere la diffusione di pratiche artistiche contemporanee.
Per questo progetto si avvale di: Anna Brancato, Maila Buglioni, Daniela Cotimbo, Sara Fico, Barbara Nardacchione, Paola Paleari e Giulia Zamperini.
www.artnoise.it
The Tomato Syndrome riunisce una serie di lavori, tra quelli precedentemente prodotti e alcuni inediti, che indagano la continua interferenza tra quotidianità e artificio.
Il titolo deriva da un articolo pubblicato sul sito dell’UNEP in cui si fa riferimento ad un singolare episodio di aumento del costo dei pomodori avvenuto nel 2013 in Brasile: tra le molte cause identificate a spiegazione del fenomeno emerge quella legata all’estetica della produzione alimentare, secondo la quale i prodotti che non risultano gradevoli alla vista vengono ritenuti non idonei e dunque scartati.
La mostra parte da questo stimolo per proporre, attraverso la varietà di tecniche e materiali elaborati da Clausen, una riflessione sull’accumulo delle informazioni mediatiche e sulla loro influenza nel contesto del vissuto quotidiano.
Da una parte, l’artista utilizza elementi esplicitamente legati all’uso commerciale delle immagini quali quotidiani, cataloghi e altri materiali pubblicitari su carta stampata, estrapolandoli dal loro naturale contesto; in questo modo, vengono messe in luce le dinamiche alla base dei codici visivi condivisi a cui siamo inesorabilmente sottoposti, come accade per lo “stile moderno” proposto da Ikea e protagonista di una delle opere in mostra.
Seguendo il procedimento opposto, materiali quali utensili, polvere o altri oggetti di uso quotidiano diventano protagonisti della pratica artistica: è il caso di 250, un dipinto realizzato attraverso la sovrapposizione di strati di fuliggine, e del video modification#1, dove un comune contenitore per il sushi è il mezzo con cui l’artista tenta di ricalcare il profilo dell’orizzonte in un paesaggio marino.
Attraverso un ripetuto ribaltamento dei punti di vista, Clausen è in grado di svelare i meccanismi di costruzione di un linguaggio collettivo, e allo stesso tempo di rimetterne in gioco gli elementi attraverso una prospettiva critica che sottolinea le potenzialità del medium nella diffusione del messaggio.
Magnus Frederik Clausen (1981) è un artista danese che lavora con differenti tecniche e medium, spaziando dalla pittura alla performance, passando per l’installazione e il video.
Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive internazionali. The Tomato Syndrome, la sua prima personale italiana, porta avanti un legame intrapreso con l’Italia nel 2010 in occasione di una residenza ad Amalfi e proseguito con due residenze presso l’Accademia Danese a Roma nel 2012 e 2014.
Il collettivo curatoriale ARTNOISE nasce nel 2012 in seguito alla fondazione del sito omonimo, con l'obiettivo di supportare e promuovere la diffusione di pratiche artistiche contemporanee.
Per questo progetto si avvale di: Anna Brancato, Maila Buglioni, Daniela Cotimbo, Sara Fico, Barbara Nardacchione, Paola Paleari e Giulia Zamperini.
www.artnoise.it
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