Camille Pissarro. L'anima dell'impressionismo
Dal 21 Febbraio 2014 al 02 Giugno 2014
Pavia
Luogo: Scuderie del Castello Visconteo
Indirizzo: piazza Castello
Orari: da lunedì a venerdì 9-19; sabato, domenica e festivi 9-20
Curatori: Alef – cultural project management
Enti promotori:
- Comune di Pavia
Costo del biglietto: intero € 15, ridotto € 13, ridotto € 10 da lunedì a venerdì 13-14 e sabato e domenica 9-10
Telefono per informazioni: +39 0382 538932
Sito ufficiale: http://scuderiepavia.com
Prosegue con successo il programma di valorizzazione culturale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia con il ciclo di mostre dedicate all’Impressionismo. Dopo grandi nomi come Degas, Renoir, e il record di visitatori di Monet, dal 21 febbraio al 2 giugno 2014, sarà presentato al pubblico un altro importante artista del movimento francese: Camille Pissarro.
Decano degli impressionisti, Camille Pissarro fu senza dubbio una figura centrale all’interno del gruppo. Grazie al suo forte temperamento, alle sue doti pedagogiche e ai suoi saggi consigli divenne punto di riferimento per tutti i suoi compagni e per molti giovani artisti indipendenti dell’epoca - come Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh - svolgendo un ruolo fondamentale nella promozione dell’arte.
“Camille Pissarro, l’anima dell’Impressionismo” è il titolo dell’esposizione promossa dal Comune di Pavia e ideata, prodotta e organizzata da Alef - cultural project management.
La mostra, realizzata con la consulenza scientifica di Philippe Cross, presenta una selezione di opere provenienti da musei di tutto il mondo come il Thyssen Bornemisza Museum di Madrid, il Brooklyn Museum di New York, il Mnar di Bucarest, il National Museum di Belgrado, la Johannesburg Art Gallery, la National gallery of Denmark di Copenaghen e molte altre.
I visitatori potranno, attraverso importanti lavori di Camille Pissarro, ripercorrere le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica che lo hanno reso una figura indispensabile per la nascita e lo sviluppo del movimento impressionista.
Come per la mostra “Monet au coeur de la vie”, l’obiettivo è quello di proporre al pubblico un percorso espositivo innovativo ed emotivo che permetta di scoprire e di entrare in contatto diretto con l’uomo oltre che con l’artista.
Per la mostra “Camille Pissarro, l’anima dell’Impressionismo” sarà proprio il pittore, attraverso un suggestivo racconto in prima persona, ad accogliere e ad accompagnare i visitatori all’interno delle sale espositive. Liberamente ispirato al libro “Vortici di Gloria. Il romanzo degli impressionisti” - firmato dal celebre scrittore Irving Stone che ricostruisce le vicende artistiche e umane dei maggiori rappresentanti dell’Impressionismo riservando un ruolo da protagonista assoluto a Camille Pissarro -, il racconto proposto all’interno dell’esposizione, oltre a fornire cenni storico-artistici e biografici sull’artista, si concentra sulle sensazioni e sulle emozioni più intime del pittore.
La mostra si trasforma in uno spettacolo sensoriale in cui le opere, protagoniste indiscusse, si animano attraverso le parole di Pissarro, suggestive immagini proiettate all’interno dello spazio espositivo e fragranze selezionate in base ai temi trattati per un’esperienza completamente immersiva e una totale fruizione dell’opera d’arte.
Le video proiezioni, oltre ad esaltare la componente emotiva delle opere stesse, forniranno al visitatore una serie di approfondimenti testuali sui principali dipinti esposti diventando un utile e dinamico supporto didattico.
Il racconto inizia con il periodo della gioventù – dal 1857 al 1870 -e le prime esperienze che hanno avvicinato Pissarro al mondo dell’arte: le origini caraibiche – nasce nelle Antille danesi nel 1830 -, l’incontro determinante con il pittore Fritz Melbye con il quale decise, nel 1852, di partire per il Venezuela e l’arrivo a Parigi dove iniziò a studiare all’école des Beaux-Arts e cominciò a lavorare al fianco di Jean- Baptiste Camille Corot, il primo che lo spingerà a dipingere en plein air.
In mostra due opere rappresentative di Corot mostreranno come la produzione di Pissarro di questo primo periodo sia ancora fortemente influenzata dallo stile accademico. I paesaggi sono realizzati con costruzioni semplici e con colori piuttosto cupi come dimostrano Le Chemin, Paysage Hivernal, Un jardin de roses del 1862 e Lisière du Bois del 1867, opere rappresentative di questa sezione.
Nel 1860 Pissarro si fidanza con Julie Valley da cui avrà otto figli e con la quale decide di stabilirsi in una casa in campagna vicino a Louveciennes mantenendo un piccolo appartamento a Parigi funzionale per gli incontri al Caffè Guerbois, luogo in cui gli artisti dell’epoca come Manet, Renoir, Monet e molti altri usavano riunirsi e intavolare discussioni sull’arte. Inizia un periodo molto proficuo per il pittore; il suo stile prende forma, le sue opere si distinguono per originalità e per un nuovo modo di osservare e rappresentare la natura, come dimostra il bellissimo scenario rappresentato in Paysage près de Louveciennes proveniente dalla Southampton City Art Gallery. A causa della guerra franco- prussiana, nel 1870, Pissarro è costretto ad abbandonare le centinaia di opere prodotte nell’ultimo periodo e a trasferirsi con la famiglia a Londra dove, nonostante il periodo difficile, porta avanti con determinazione la sua produzione artistica dipingendo una serie di scenari inglesi come Dulwich College (c.1871). Il momento traumatico dell’occupazione della casa di Louveciennes e la distruzione di gran parte delle opere dell’artista da parte dell’esercito prussiano sarà reso in mostra grazie ad una proiezione suggestiva e al racconto emozionante da cui emergerà il dolore del pittore davanti alla completa devastazione di molti anni del suo lavoro.
Terminata la guerra, nel giugno del 1871, Pissarro ritorna nella sua dimora di Louveciennes e, nonostante i problemi economici, grazie al suo spirito tenace inizia a dar vita ad una serie di splendidi paesaggi come Flowering Orchard (1871) e L’Oise à Pontoise (1876) esposti in questa sezione. E’ un momento di ripresa e di forte ispirazione per il pittore, dalle sue parole il visitatore potrà percepire un forte entusiasmo e una carica positiva legata alla produzione di nuove opere.
Fra tutti gli impressionisti Pissarro è certamente il meno individualista e il più attento all’unione del gruppo. Condivide con piacere le sue scoperte stilistiche ed è profondamente convinto che tutte le nuove conoscenze acquisite individualmente debbano essere messe a disposizione della comunità.
Il pubblico potrà scoprire questo spirito generoso che fu un punto di riferimento non solo per i suoi compagni impressionisti ma anche per altri grandi artisti del periodo. A testimonianza dell’importanza degli insegnamenti e degli incoraggiamenti che Pissarro ha saputo infondere ai suoi colleghi la mostra vanta Tête de jeune paysan di Paul Gauguin, il quale definì Pissarro il suo “cher professeur” al cui fianco lavorò per circa cinque anni, e Portrait of an old man di Vincent Van Gogh al quale Pissarro darà diversi consigli sullo stile pittorico delle sue prime tele. Un amore immenso per la pittura e una dedizione per l’insegnamento che ritroviamo anche all’interno della sfera famigliare dell’artista: otto figli di cui cinque diventeranno pittori tra cui segnaliamo Lucien Pissarro, artista noto agli inizi del Novecento presente in mostra con alcune opere rappresentative dalle quali emerge l’influenza pittorica e stilistica del padre.
Una sala della mostra sarà interamente dedicata all’importanza della natura e della pittura en plein air per Pissarro. Il pittore ama trascorrere giornate intere all’aria aperta osservando e dipingendo i paesaggi rurali. Pissarro, a differenza degli altri impressionisti, si concentra sulla campagna umile da cui riesce a far emergere con dolcezza i campi coltivati nelle diverse stagioni, la terra lavorata dai contadini, la semplicità rustica nel proprio contesto naturale senza alcun alcun tentativo di abbellire il paesaggio. Attraverso una serie di proiezioni immersive, arricchite da suoni d’ambiente e profumi campestri, il visitatore potrà rivivere l’atmosfera della pittura en plein air e ammirare importanti lavori come La Verger à Eragny (1896) proveniente dal Thyssen Bornemisza Museum di Madrid e Paysage à Berneval (1900) del National Museum di Belgrado.
Il percorso espositivo termina con le parole toccanti dell’artista che descrivono gli ultimi anni della sua vita in cui è costretto, a causa di un’infezione agli occhi che non gli permette di dipingere più all’aria aperta, a stabilirsi per un periodo in un hotel a Parigi. La stanza dell’hotel diviene il nuovo atelier di Pissarro da cui, nonostante la malattia, continua a lavorare osservando la città e rappresentando i celebri boulevard parigini da differenti angolazioni e in diverse ore del giorno. Attraverso splendide vedute come Boulevard Montmartre: Mardi Gras (1897) e Place du Theatre Francais, l’artista riesce, grazie ad uno straordinario gioco di luci e una composizione armonica, ad animare le strade della vita cittadina.
La mostra offre quindi diversi strumenti per un’originale e intensa esperienza di visita alla scoperta dell’opera e della vita di uno dei più grandi maestri dell’Impressionismo, l’unico che - dal 1874 al 1886 - abbia partecipato a tutte le mostre del movimento.
La visita potrà proseguire anche in una sezione della Quadreria dell’Ottocento, Collezione Morone dei Musei Civici di Pavia in cui l’arte di Pissarro sarà messa a confronto con quella di un artista italiano suo contemporaneo anch’egli profondamente legato al tema della terra e della vita rurale: Giuseppe Pellizza da Volpedo.
“Dopo l’enorme successo di critica e pubblico con Monet, che ha fatto registrare numeri davvero straordinari e inediti per Pavia, ecco che il nostro Castello Visconteo ospita un’altra assoluta eccellenza dell’Impressionismo come Pissarro. Il percorso, quindi, prosegue sempre più ambizioso, con Pavia che sta diventando sempre più contesto ideale in cui cultura e arte da una parte trovano la dimensione ideale e dall’altra sono valore aggiunto per la città tutta” dichiara Alessandro Cattaneo, Sindaco del Comune di Pavia e Matteo Mognaschi, Assessore alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale afferma:”Pavia continua con gli eventi di grande respiro internazionale, per confermare ancora una volta il suo ruolo centrale di polo d’attrazione culturale. Monet cede il passo a un altro importante protagonsita della pittura en plein air: Camille Pissarro. Il pittore francese sarà ospite nelle Scuderie del Castello, a dimostrazione del fatto che, nonostante le risorse economiche siano in continua diminuzione, le idee crescono, si sviluppano e da potenza diventano atto”.
Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e laboratori creativi, a cura di educational Alef, consentiranno anche ai più piccoli di scoprire il percorso artistico e gli splendidi dipinti di Camille Pissarro.
Decano degli impressionisti, Camille Pissarro fu senza dubbio una figura centrale all’interno del gruppo. Grazie al suo forte temperamento, alle sue doti pedagogiche e ai suoi saggi consigli divenne punto di riferimento per tutti i suoi compagni e per molti giovani artisti indipendenti dell’epoca - come Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh - svolgendo un ruolo fondamentale nella promozione dell’arte.
“Camille Pissarro, l’anima dell’Impressionismo” è il titolo dell’esposizione promossa dal Comune di Pavia e ideata, prodotta e organizzata da Alef - cultural project management.
La mostra, realizzata con la consulenza scientifica di Philippe Cross, presenta una selezione di opere provenienti da musei di tutto il mondo come il Thyssen Bornemisza Museum di Madrid, il Brooklyn Museum di New York, il Mnar di Bucarest, il National Museum di Belgrado, la Johannesburg Art Gallery, la National gallery of Denmark di Copenaghen e molte altre.
I visitatori potranno, attraverso importanti lavori di Camille Pissarro, ripercorrere le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica che lo hanno reso una figura indispensabile per la nascita e lo sviluppo del movimento impressionista.
Come per la mostra “Monet au coeur de la vie”, l’obiettivo è quello di proporre al pubblico un percorso espositivo innovativo ed emotivo che permetta di scoprire e di entrare in contatto diretto con l’uomo oltre che con l’artista.
Per la mostra “Camille Pissarro, l’anima dell’Impressionismo” sarà proprio il pittore, attraverso un suggestivo racconto in prima persona, ad accogliere e ad accompagnare i visitatori all’interno delle sale espositive. Liberamente ispirato al libro “Vortici di Gloria. Il romanzo degli impressionisti” - firmato dal celebre scrittore Irving Stone che ricostruisce le vicende artistiche e umane dei maggiori rappresentanti dell’Impressionismo riservando un ruolo da protagonista assoluto a Camille Pissarro -, il racconto proposto all’interno dell’esposizione, oltre a fornire cenni storico-artistici e biografici sull’artista, si concentra sulle sensazioni e sulle emozioni più intime del pittore.
La mostra si trasforma in uno spettacolo sensoriale in cui le opere, protagoniste indiscusse, si animano attraverso le parole di Pissarro, suggestive immagini proiettate all’interno dello spazio espositivo e fragranze selezionate in base ai temi trattati per un’esperienza completamente immersiva e una totale fruizione dell’opera d’arte.
Le video proiezioni, oltre ad esaltare la componente emotiva delle opere stesse, forniranno al visitatore una serie di approfondimenti testuali sui principali dipinti esposti diventando un utile e dinamico supporto didattico.
Il racconto inizia con il periodo della gioventù – dal 1857 al 1870 -e le prime esperienze che hanno avvicinato Pissarro al mondo dell’arte: le origini caraibiche – nasce nelle Antille danesi nel 1830 -, l’incontro determinante con il pittore Fritz Melbye con il quale decise, nel 1852, di partire per il Venezuela e l’arrivo a Parigi dove iniziò a studiare all’école des Beaux-Arts e cominciò a lavorare al fianco di Jean- Baptiste Camille Corot, il primo che lo spingerà a dipingere en plein air.
In mostra due opere rappresentative di Corot mostreranno come la produzione di Pissarro di questo primo periodo sia ancora fortemente influenzata dallo stile accademico. I paesaggi sono realizzati con costruzioni semplici e con colori piuttosto cupi come dimostrano Le Chemin, Paysage Hivernal, Un jardin de roses del 1862 e Lisière du Bois del 1867, opere rappresentative di questa sezione.
Nel 1860 Pissarro si fidanza con Julie Valley da cui avrà otto figli e con la quale decide di stabilirsi in una casa in campagna vicino a Louveciennes mantenendo un piccolo appartamento a Parigi funzionale per gli incontri al Caffè Guerbois, luogo in cui gli artisti dell’epoca come Manet, Renoir, Monet e molti altri usavano riunirsi e intavolare discussioni sull’arte. Inizia un periodo molto proficuo per il pittore; il suo stile prende forma, le sue opere si distinguono per originalità e per un nuovo modo di osservare e rappresentare la natura, come dimostra il bellissimo scenario rappresentato in Paysage près de Louveciennes proveniente dalla Southampton City Art Gallery. A causa della guerra franco- prussiana, nel 1870, Pissarro è costretto ad abbandonare le centinaia di opere prodotte nell’ultimo periodo e a trasferirsi con la famiglia a Londra dove, nonostante il periodo difficile, porta avanti con determinazione la sua produzione artistica dipingendo una serie di scenari inglesi come Dulwich College (c.1871). Il momento traumatico dell’occupazione della casa di Louveciennes e la distruzione di gran parte delle opere dell’artista da parte dell’esercito prussiano sarà reso in mostra grazie ad una proiezione suggestiva e al racconto emozionante da cui emergerà il dolore del pittore davanti alla completa devastazione di molti anni del suo lavoro.
Terminata la guerra, nel giugno del 1871, Pissarro ritorna nella sua dimora di Louveciennes e, nonostante i problemi economici, grazie al suo spirito tenace inizia a dar vita ad una serie di splendidi paesaggi come Flowering Orchard (1871) e L’Oise à Pontoise (1876) esposti in questa sezione. E’ un momento di ripresa e di forte ispirazione per il pittore, dalle sue parole il visitatore potrà percepire un forte entusiasmo e una carica positiva legata alla produzione di nuove opere.
Fra tutti gli impressionisti Pissarro è certamente il meno individualista e il più attento all’unione del gruppo. Condivide con piacere le sue scoperte stilistiche ed è profondamente convinto che tutte le nuove conoscenze acquisite individualmente debbano essere messe a disposizione della comunità.
Il pubblico potrà scoprire questo spirito generoso che fu un punto di riferimento non solo per i suoi compagni impressionisti ma anche per altri grandi artisti del periodo. A testimonianza dell’importanza degli insegnamenti e degli incoraggiamenti che Pissarro ha saputo infondere ai suoi colleghi la mostra vanta Tête de jeune paysan di Paul Gauguin, il quale definì Pissarro il suo “cher professeur” al cui fianco lavorò per circa cinque anni, e Portrait of an old man di Vincent Van Gogh al quale Pissarro darà diversi consigli sullo stile pittorico delle sue prime tele. Un amore immenso per la pittura e una dedizione per l’insegnamento che ritroviamo anche all’interno della sfera famigliare dell’artista: otto figli di cui cinque diventeranno pittori tra cui segnaliamo Lucien Pissarro, artista noto agli inizi del Novecento presente in mostra con alcune opere rappresentative dalle quali emerge l’influenza pittorica e stilistica del padre.
Una sala della mostra sarà interamente dedicata all’importanza della natura e della pittura en plein air per Pissarro. Il pittore ama trascorrere giornate intere all’aria aperta osservando e dipingendo i paesaggi rurali. Pissarro, a differenza degli altri impressionisti, si concentra sulla campagna umile da cui riesce a far emergere con dolcezza i campi coltivati nelle diverse stagioni, la terra lavorata dai contadini, la semplicità rustica nel proprio contesto naturale senza alcun alcun tentativo di abbellire il paesaggio. Attraverso una serie di proiezioni immersive, arricchite da suoni d’ambiente e profumi campestri, il visitatore potrà rivivere l’atmosfera della pittura en plein air e ammirare importanti lavori come La Verger à Eragny (1896) proveniente dal Thyssen Bornemisza Museum di Madrid e Paysage à Berneval (1900) del National Museum di Belgrado.
Il percorso espositivo termina con le parole toccanti dell’artista che descrivono gli ultimi anni della sua vita in cui è costretto, a causa di un’infezione agli occhi che non gli permette di dipingere più all’aria aperta, a stabilirsi per un periodo in un hotel a Parigi. La stanza dell’hotel diviene il nuovo atelier di Pissarro da cui, nonostante la malattia, continua a lavorare osservando la città e rappresentando i celebri boulevard parigini da differenti angolazioni e in diverse ore del giorno. Attraverso splendide vedute come Boulevard Montmartre: Mardi Gras (1897) e Place du Theatre Francais, l’artista riesce, grazie ad uno straordinario gioco di luci e una composizione armonica, ad animare le strade della vita cittadina.
La mostra offre quindi diversi strumenti per un’originale e intensa esperienza di visita alla scoperta dell’opera e della vita di uno dei più grandi maestri dell’Impressionismo, l’unico che - dal 1874 al 1886 - abbia partecipato a tutte le mostre del movimento.
La visita potrà proseguire anche in una sezione della Quadreria dell’Ottocento, Collezione Morone dei Musei Civici di Pavia in cui l’arte di Pissarro sarà messa a confronto con quella di un artista italiano suo contemporaneo anch’egli profondamente legato al tema della terra e della vita rurale: Giuseppe Pellizza da Volpedo.
“Dopo l’enorme successo di critica e pubblico con Monet, che ha fatto registrare numeri davvero straordinari e inediti per Pavia, ecco che il nostro Castello Visconteo ospita un’altra assoluta eccellenza dell’Impressionismo come Pissarro. Il percorso, quindi, prosegue sempre più ambizioso, con Pavia che sta diventando sempre più contesto ideale in cui cultura e arte da una parte trovano la dimensione ideale e dall’altra sono valore aggiunto per la città tutta” dichiara Alessandro Cattaneo, Sindaco del Comune di Pavia e Matteo Mognaschi, Assessore alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale afferma:”Pavia continua con gli eventi di grande respiro internazionale, per confermare ancora una volta il suo ruolo centrale di polo d’attrazione culturale. Monet cede il passo a un altro importante protagonsita della pittura en plein air: Camille Pissarro. Il pittore francese sarà ospite nelle Scuderie del Castello, a dimostrazione del fatto che, nonostante le risorse economiche siano in continua diminuzione, le idee crescono, si sviluppano e da potenza diventano atto”.
Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e laboratori creativi, a cura di educational Alef, consentiranno anche ai più piccoli di scoprire il percorso artistico e gli splendidi dipinti di Camille Pissarro.
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