Vanessa Beecroft. VB94
Dal 08 Dicembre 2022 al 08 Gennaio 2023
Palermo
Luogo: Galleria regionale della Sicilia – Palazzo Abatellis
Indirizzo: Via Alloro 4
Costo del biglietto: ingresso gratuito alla performance
La performance VB94 di Vanessa Beecroft si svolge l'8 dicembre 2022 dalle ore 18 alle ore 21.00 presso la Galleria regionale della Sicilia – Palazzo Abatellis, nel centro storico di Palermo, e presenta un gruppo di modelle e una serie sculture inedite realizzate dall'artista nel suo studio di Los Angeles, come collegamento tra passato e presente, staticità e movimento.
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Siciliani e con il sostegno dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è stato appositamente ideato dall’artista per Palazzo Abatellis, che conserva la più importante collezione pubblica siciliana di arte rinascimentale, trasformato in museo nel 1953-1954 dall’architetto veneziano Carlo Scarpa.
Un tempo residenza nobiliare, poi convento di clausura per quattrocento anni, il palazzo è considerato un capolavoro della museologia internazionale grazie al progetto di allestimento, ideato da Scarpa, che conserva ancora oggi tutta la sua forza innovativa. Le interpreti della performance evocano le donne che hanno abitato la dimora attraverso i secoli, dalle nobildonne della famiglia Abatellis alle monache del convento di Santa Maria della Pietà, che hanno vissuto nella magione fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’edificio fu trasformato in museo. L'obiettivo del progetto è di rendere omaggio alla collezione e al suo originale allestimento in un dialogo continuo con l'arte contemporanea.
L'artista, che ha lasciato l'Italia per gli Stati Uniti nel 1996, torna a Palermo per la seconda volta, dopo la performance VB62 nell’ex-chiesa di Santa Maria dello Spasimo nel 2008, con un progetto che unisce la memoria della storia dell’arte con la sua personale esperienza artistica maturata anche all'estero. In questa occasione, Vanessa Beecroft presenta alcuni teste modellate da lei in creta e poi riprodotte in ceramica, bronzo e cera. Le basi delle sculture sono state ideate e realizzate dall’artista con legni di recupero.
In riferimento alla sua educazione artistica avvenuta in Italia, la ricerca di Vanessa Beecroft trae spunto dall’arte classica e dalla tradizione scultorea rinascimentale ma anche, allo stesso tempo, indaga lo sguardo della collettività sulle donne e le pressioni sociali sulla condizione femminile contemporanea. Nel 2008, in occasione di VB62, progetto ideato per l’ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, l’artista introduce, per la prima volta, un nuovo elemento nella sua ricerca: un tableau vivant dove, insieme alle modelle, presenta sculture in gesso create da calchi dal vivo di quelle stesse donne, in riferimento sia alla tradizione scultorea barocca di Giacomo Serpotta che al teatro di Carmelo Bene, alla storia del cinema ed altri riferimenti iconografici ricorrenti nel suo lavoro. Come in un’ideale prosecuzione del rapporto mai interrotto con la Sicilia e il suo patrimonio storico artistico, per VB94 a Palazzo Abatellis, Vanessa Beecroft presenta una serie di rappresentazioni figurative di teste di donna realizzate e allestite al museo in modo che dialoghino sia con la collezione che con le modelle, come fossero un’estensione della performance.
VB94 si svolge tra il cortile e le sale dedicate alla collezione scultorea del museo, al piano terra di Palazzo Abatellis. Alcune delle interpreti indossano vesti bianche che rimandano alle monache di clausura. Una delle modelle, distesa a terra con il corpo dipinto come fosse una scultura lignea, rappresenta una Maddalena penitente. Le interpreti sono donne di Palermo, alcune appartengono all'aristocrazia locale, altre abitano il centro storico e alcune sono migranti di prima e seconda generazione. Tutte saranno collocate tra le sale dove sono esposte le sculture scolpite nei secoli XV e XVI, insieme alle opere contemporanee di Vanessa Beecroft, come se fossero un rimando vivo verso le loro controparti plastiche. Una colonna sonora originale composta per la performance dal musicista franco-svedese Gustave Rudman, unisce e armonizza tutti gli elementi presenti a Palazzo Abatellis. Eteree, classiche e contemporanee, i volti delle interpreti richiameranno sia le visioni marmoree rinascimentali di Francesco Laurana, Antonello Gagini che i ritratti contemporanei delle donne di Palermo. In una reciproca corrispondenza, le interpreti della performance, le sculture di Vanessa Beecroft e le opere della collezione del museo, condividono un’identica tensione verso un’ideale di bellezza fuori dal tempo.
Il progetto è stato ideato e prodotto da Vanessa Beecroft Studio – Los Angeles, con la partecipazione della Galleria Lia Rumma, Napoli/Milano e il supporto della famiglia Planeta.
La presenza della Beecroft a Palermo, città Capitale della Cultura nel 2018, non finisce qui. L'artista svelerà la sua personale interpretazione della Natività di Caravaggio all'Oratorio di San Lorenzo il 24 dicembre, nell'ambito del progetto Next, iniziativa culturale ideata dagli Amici dei Musei Siciliani per mantenere viva la memoria della tela realizzata nel 1600 da Caravaggio, trafugata dall'oratorio la notte del 17 ottobre 1969 e mai più ritrovata.
Vanessa Beecroft (nata a Genova, Italia, nel 1969. Vive a Los Angeles, USA) ha esposto il suo lavoro in ambito internazionale a partire dal 1993. La sua ricerca artistica ha definito la performance art, la rappresentazione del corpo femminile e ha affrontato tematiche sociopolitiche. Le sue mostre (intitolate VB, seguite da un numero progressivo) sono una ricerca continua in atto da oltre venticinque anni. Le sue performance, presentate in alcuni dei musei più importanti del mondo e nei principali eventi contemporanei, mettono in evidenza le tensioni tra nudità e vestizione, costrizione e libertà, collettività e individualità, forza e debolezza umana.
Vanessa Beecroft è stata una delle prime artiste a collaborare con la moda, a partire dagli anni '90, e dal 2009 si è confrontata con le produzione del musicista Kanye West. In questo modo, il suo lavoro va oltre il sistema dell’arte contemporanea e si estende nella cultura popolare mantenendo sempre un autentico rapporto con la storia dell'arte e le tradizioni della rappresentazione in Europa e in molte delle culture del mondo. Utilizza diversi media, dalla fotografia al disegno, il video, la pittura, la scultura e ogni mezzo disponibile oggi per presentare le diverse prospettive del corpo, unendo le influenze rinascimentali con le forme moderne di rappresentazione.
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Siciliani e con il sostegno dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è stato appositamente ideato dall’artista per Palazzo Abatellis, che conserva la più importante collezione pubblica siciliana di arte rinascimentale, trasformato in museo nel 1953-1954 dall’architetto veneziano Carlo Scarpa.
Un tempo residenza nobiliare, poi convento di clausura per quattrocento anni, il palazzo è considerato un capolavoro della museologia internazionale grazie al progetto di allestimento, ideato da Scarpa, che conserva ancora oggi tutta la sua forza innovativa. Le interpreti della performance evocano le donne che hanno abitato la dimora attraverso i secoli, dalle nobildonne della famiglia Abatellis alle monache del convento di Santa Maria della Pietà, che hanno vissuto nella magione fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’edificio fu trasformato in museo. L'obiettivo del progetto è di rendere omaggio alla collezione e al suo originale allestimento in un dialogo continuo con l'arte contemporanea.
L'artista, che ha lasciato l'Italia per gli Stati Uniti nel 1996, torna a Palermo per la seconda volta, dopo la performance VB62 nell’ex-chiesa di Santa Maria dello Spasimo nel 2008, con un progetto che unisce la memoria della storia dell’arte con la sua personale esperienza artistica maturata anche all'estero. In questa occasione, Vanessa Beecroft presenta alcuni teste modellate da lei in creta e poi riprodotte in ceramica, bronzo e cera. Le basi delle sculture sono state ideate e realizzate dall’artista con legni di recupero.
In riferimento alla sua educazione artistica avvenuta in Italia, la ricerca di Vanessa Beecroft trae spunto dall’arte classica e dalla tradizione scultorea rinascimentale ma anche, allo stesso tempo, indaga lo sguardo della collettività sulle donne e le pressioni sociali sulla condizione femminile contemporanea. Nel 2008, in occasione di VB62, progetto ideato per l’ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, l’artista introduce, per la prima volta, un nuovo elemento nella sua ricerca: un tableau vivant dove, insieme alle modelle, presenta sculture in gesso create da calchi dal vivo di quelle stesse donne, in riferimento sia alla tradizione scultorea barocca di Giacomo Serpotta che al teatro di Carmelo Bene, alla storia del cinema ed altri riferimenti iconografici ricorrenti nel suo lavoro. Come in un’ideale prosecuzione del rapporto mai interrotto con la Sicilia e il suo patrimonio storico artistico, per VB94 a Palazzo Abatellis, Vanessa Beecroft presenta una serie di rappresentazioni figurative di teste di donna realizzate e allestite al museo in modo che dialoghino sia con la collezione che con le modelle, come fossero un’estensione della performance.
VB94 si svolge tra il cortile e le sale dedicate alla collezione scultorea del museo, al piano terra di Palazzo Abatellis. Alcune delle interpreti indossano vesti bianche che rimandano alle monache di clausura. Una delle modelle, distesa a terra con il corpo dipinto come fosse una scultura lignea, rappresenta una Maddalena penitente. Le interpreti sono donne di Palermo, alcune appartengono all'aristocrazia locale, altre abitano il centro storico e alcune sono migranti di prima e seconda generazione. Tutte saranno collocate tra le sale dove sono esposte le sculture scolpite nei secoli XV e XVI, insieme alle opere contemporanee di Vanessa Beecroft, come se fossero un rimando vivo verso le loro controparti plastiche. Una colonna sonora originale composta per la performance dal musicista franco-svedese Gustave Rudman, unisce e armonizza tutti gli elementi presenti a Palazzo Abatellis. Eteree, classiche e contemporanee, i volti delle interpreti richiameranno sia le visioni marmoree rinascimentali di Francesco Laurana, Antonello Gagini che i ritratti contemporanei delle donne di Palermo. In una reciproca corrispondenza, le interpreti della performance, le sculture di Vanessa Beecroft e le opere della collezione del museo, condividono un’identica tensione verso un’ideale di bellezza fuori dal tempo.
Il progetto è stato ideato e prodotto da Vanessa Beecroft Studio – Los Angeles, con la partecipazione della Galleria Lia Rumma, Napoli/Milano e il supporto della famiglia Planeta.
La presenza della Beecroft a Palermo, città Capitale della Cultura nel 2018, non finisce qui. L'artista svelerà la sua personale interpretazione della Natività di Caravaggio all'Oratorio di San Lorenzo il 24 dicembre, nell'ambito del progetto Next, iniziativa culturale ideata dagli Amici dei Musei Siciliani per mantenere viva la memoria della tela realizzata nel 1600 da Caravaggio, trafugata dall'oratorio la notte del 17 ottobre 1969 e mai più ritrovata.
Vanessa Beecroft (nata a Genova, Italia, nel 1969. Vive a Los Angeles, USA) ha esposto il suo lavoro in ambito internazionale a partire dal 1993. La sua ricerca artistica ha definito la performance art, la rappresentazione del corpo femminile e ha affrontato tematiche sociopolitiche. Le sue mostre (intitolate VB, seguite da un numero progressivo) sono una ricerca continua in atto da oltre venticinque anni. Le sue performance, presentate in alcuni dei musei più importanti del mondo e nei principali eventi contemporanei, mettono in evidenza le tensioni tra nudità e vestizione, costrizione e libertà, collettività e individualità, forza e debolezza umana.
Vanessa Beecroft è stata una delle prime artiste a collaborare con la moda, a partire dagli anni '90, e dal 2009 si è confrontata con le produzione del musicista Kanye West. In questo modo, il suo lavoro va oltre il sistema dell’arte contemporanea e si estende nella cultura popolare mantenendo sempre un autentico rapporto con la storia dell'arte e le tradizioni della rappresentazione in Europa e in molte delle culture del mondo. Utilizza diversi media, dalla fotografia al disegno, il video, la pittura, la scultura e ogni mezzo disponibile oggi per presentare le diverse prospettive del corpo, unendo le influenze rinascimentali con le forme moderne di rappresentazione.
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