Salvatore Caputo. Colori vissuti. Dal 2010 a oggi: Fleurs

Salvatore Caputo. Colori vissuti. Dal 2010 a oggi: Fleurs, Palermo
Dal 06 Dicembre 2014 al 06 Gennaio 2015
Palermo
Luogo: Biblioteca Etnostorica E. Vittorietti - Complesso di Palazzo Steri
Indirizzo: piazza Marina 57
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19
Telefono per informazioni: +39 349 0796867
E-Mail info: s.caputo@tiscali.it
Sito ufficiale: http://www.salvatorecaputo.net/
Venerdì 5 dicembre alle ore 19.00, presso la sala congressi della Biblioteca Etnostorica “E. Vittorietti” (Piazza Marina 57, Complesso di Palazzo Steri, Palermo) verrà inaugurata la mostra di Salvatore Caputo “Colori vissuti – Dal 2010 a oggi: Fleurs”.
La mostra è il sesto e ultimo evento di un ciclo intitolato “Colori vissuti – Un percorso artistico lungo 50 anni”, che, durante tutto il 2014, ha esplorato i diversi momenti della carriera di Salvatore Caputo, dalle origini a oggi, attraverso sei distinte esposizioni (1 - La ricerca di sé: dagli inizi ai primi anni ’70; 2 - Anni ’70: paesaggi monocromi e surreali; 3 - Anni ‘80: il ritorno del Mediterraneo; 4 - Anni ’90: l’irrompere della luce; 5 - 2000- 2010: il fascino oscuro della materia; 6 - Dal 2010 a oggi: Fleurs).
Molte sono le suggestioni affioranti in quest’ultimo decennio. Vi sono i liquorosi paesaggi dorati, languidi inviti al viaggio verso luoghi di sogno; vi sono i quadri “corrosi”, in cui finte tarlature – piccoli trompe l’oeil – segnano immaginarie tracce del passaggio del tempo e del silente lavorio di impercettibili vite. Vi sono le “sabbie” su cui sbocciano inaspettati fiori, a volte vivaci macchie su notturni intensi, altre volte bianchi e delicati riflessi della luce lunare. Vi sono gli oggetti d’arte su legno di riutilizzo. Vi sono, infine, i Panni picti, vecchie pezze di tessuto su cui l’Autore ha voluto, con pennellate veloci e quasi impressionistiche, esprimere la sua rinnovata esigenza di sinteticità in lavori freschi e, in certo senso, essenziali. In tutte queste opere, la figura umana tende a scomparire o, se resiste, diventa del tutto funzionale al paesaggio, con cui si mischia e si confonde.
Contestualmente, al pianterreno verrà esposta una selezione di Presepi opera di Ilaria e Salvatore Caputo.
La mostra è il sesto e ultimo evento di un ciclo intitolato “Colori vissuti – Un percorso artistico lungo 50 anni”, che, durante tutto il 2014, ha esplorato i diversi momenti della carriera di Salvatore Caputo, dalle origini a oggi, attraverso sei distinte esposizioni (1 - La ricerca di sé: dagli inizi ai primi anni ’70; 2 - Anni ’70: paesaggi monocromi e surreali; 3 - Anni ‘80: il ritorno del Mediterraneo; 4 - Anni ’90: l’irrompere della luce; 5 - 2000- 2010: il fascino oscuro della materia; 6 - Dal 2010 a oggi: Fleurs).
Molte sono le suggestioni affioranti in quest’ultimo decennio. Vi sono i liquorosi paesaggi dorati, languidi inviti al viaggio verso luoghi di sogno; vi sono i quadri “corrosi”, in cui finte tarlature – piccoli trompe l’oeil – segnano immaginarie tracce del passaggio del tempo e del silente lavorio di impercettibili vite. Vi sono le “sabbie” su cui sbocciano inaspettati fiori, a volte vivaci macchie su notturni intensi, altre volte bianchi e delicati riflessi della luce lunare. Vi sono gli oggetti d’arte su legno di riutilizzo. Vi sono, infine, i Panni picti, vecchie pezze di tessuto su cui l’Autore ha voluto, con pennellate veloci e quasi impressionistiche, esprimere la sua rinnovata esigenza di sinteticità in lavori freschi e, in certo senso, essenziali. In tutte queste opere, la figura umana tende a scomparire o, se resiste, diventa del tutto funzionale al paesaggio, con cui si mischia e si confonde.
Contestualmente, al pianterreno verrà esposta una selezione di Presepi opera di Ilaria e Salvatore Caputo.
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