Pino Deodato. Senza parole
Dal 05 Aprile 2014 al 15 Maggio 2014
Palermo
Luogo: Giuseppe Veniero Project
Indirizzo: piazza Cassa di Risparmio 21
Orari: da lunedì a sabato 10.30-13 / 16-20. Domenica e fuori orario, su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 333 6066232
E-Mail info: info@veniero.it
È con la grazia che contraddistingue il lavoro di Pino Deodato che il neo-nato spazio palermitano Giuseppe Veniero Project apre per la seconda volta le sue porte al pubblico.
Dal 5 aprile al 15 maggio la galleria si trasforma in quel luogo metafisico e incantato che le sculture policrome, gli altorilievi, le installazioni e le tele di Deodato – una ventina di opere in tutto – sanno sempre conferire agli spazi che li ospitano.
Pittore e scultore, Pino Deodato si distingue per il suo modo semplice e diretto di arrivare alla sostanza delle questioni
– etiche, estetiche, filosofiche – che stanno a cuore all’uomo contemporaneo. Il suo linguaggio fatto di estrema sintesi di forme e colori tenta di riappropriarsi dei valori profondi che la civiltà odierna sembra quotidianamente smarrire.
“Cerco di affrontare temi complessi in modo semplice – dice l’artista – che è poi quello che l’arte dovrebbe fare: rendere accessibili a tutti argomenti difficili”. Non è quindi un caso che le sue sculture siano perlopiù realizzate in terracotta, il più essenziale dei materiali.
Il mondo di Deodato è fatto di piccoli oggetti e di gesti gentili che compongono una quotidianità in cui tutti possiamo riconoscerci, come se lui fosse in possesso della chiave per accedere a questa fonte comune di ricordi. Il suo modo di procedere va dal particolare all’universale: partendo dalla propria biografia e da vicende semplici, l’artista ci racconta non solo la storia di “un” uomo, ma dell’Uomo.
I soggetti di Deodato sono rappresentati in luoghi dedicati al sapere -come librerie, studi, biblioteche- che diventano spazi metaforici di ricerca della verità, come nell’altorilievo Senza parole: un uomo all’interno di una libreria, seduto su una montagna di libri, che non ha evidentemente ancora trovato le risposte che cerca e sulle quali si affanna.
O, ancora, Mangiava le stelle per vederci meglio che descrive un uomo che vuole “cibarsi di sapienza”, come lo stesso artista spiega.
I suoi personaggi sono sempre affaccendati in qualcosa, senza mai sembrare fisicamente affaticati: il loro è più un lavoro della mente, come suggeriscono anche i titoli delle opere, Pensatoio, Pensierini, Un mare di idee, Una piccola idea.
E l’idea -difficilissima da riprodurre non avendo forma, odore, colore- è perfettamente rappresentata dall’artista: i suoi lavori, infatti, si reggono su delicatissime tensioni reciproche, forze, equilibri. È in quegli spazi di energia invisibile che l’idea prende forma e l’osservatore si ritrova a guardarla, quasi come si guarda una messinscena teatrale. E a volte, infatti, soprattutto negli altorilievi, la sensazione è quella di osservare degli attori su un palcoscenico, che è forse il grande palcoscenico del mondo.
Giuseppe Veniero Project, spazio polifunzionale dedicato alla cultura contemporanea, è nato nel dicembre 2013 dalla volontà di Giuseppe Veniero, classe 1972, di creare un salotto culturale nel pieno centro di Palermo dove si parli di arte contemporanea non solo attraverso le mostre, ma anche con laboratori, workshop e lectures.
“Appartengo a una famiglia che fa imprenditoria da tre generazioni – afferma Veniero – e mi sono avvicinato all’arte grazie ad alcuni amici che hanno fondato un’associazione culturale, Ars Mediterranea, che si occupa di arte contemporanea a Palermo -più precisamente presso la GAM (Galleria d’Arte Moderna)- e di cui sono entrato a far parte poco dopo la sua fondazione. Lo spazio nasce dall’idea di realizzare eventi che rispecchino la mia idea di arte contemporanea e che, mi auguro, possano incontrare il gusto del pubblico”.
Dal 5 aprile al 15 maggio la galleria si trasforma in quel luogo metafisico e incantato che le sculture policrome, gli altorilievi, le installazioni e le tele di Deodato – una ventina di opere in tutto – sanno sempre conferire agli spazi che li ospitano.
Pittore e scultore, Pino Deodato si distingue per il suo modo semplice e diretto di arrivare alla sostanza delle questioni
– etiche, estetiche, filosofiche – che stanno a cuore all’uomo contemporaneo. Il suo linguaggio fatto di estrema sintesi di forme e colori tenta di riappropriarsi dei valori profondi che la civiltà odierna sembra quotidianamente smarrire.
“Cerco di affrontare temi complessi in modo semplice – dice l’artista – che è poi quello che l’arte dovrebbe fare: rendere accessibili a tutti argomenti difficili”. Non è quindi un caso che le sue sculture siano perlopiù realizzate in terracotta, il più essenziale dei materiali.
Il mondo di Deodato è fatto di piccoli oggetti e di gesti gentili che compongono una quotidianità in cui tutti possiamo riconoscerci, come se lui fosse in possesso della chiave per accedere a questa fonte comune di ricordi. Il suo modo di procedere va dal particolare all’universale: partendo dalla propria biografia e da vicende semplici, l’artista ci racconta non solo la storia di “un” uomo, ma dell’Uomo.
I soggetti di Deodato sono rappresentati in luoghi dedicati al sapere -come librerie, studi, biblioteche- che diventano spazi metaforici di ricerca della verità, come nell’altorilievo Senza parole: un uomo all’interno di una libreria, seduto su una montagna di libri, che non ha evidentemente ancora trovato le risposte che cerca e sulle quali si affanna.
O, ancora, Mangiava le stelle per vederci meglio che descrive un uomo che vuole “cibarsi di sapienza”, come lo stesso artista spiega.
I suoi personaggi sono sempre affaccendati in qualcosa, senza mai sembrare fisicamente affaticati: il loro è più un lavoro della mente, come suggeriscono anche i titoli delle opere, Pensatoio, Pensierini, Un mare di idee, Una piccola idea.
E l’idea -difficilissima da riprodurre non avendo forma, odore, colore- è perfettamente rappresentata dall’artista: i suoi lavori, infatti, si reggono su delicatissime tensioni reciproche, forze, equilibri. È in quegli spazi di energia invisibile che l’idea prende forma e l’osservatore si ritrova a guardarla, quasi come si guarda una messinscena teatrale. E a volte, infatti, soprattutto negli altorilievi, la sensazione è quella di osservare degli attori su un palcoscenico, che è forse il grande palcoscenico del mondo.
Giuseppe Veniero Project, spazio polifunzionale dedicato alla cultura contemporanea, è nato nel dicembre 2013 dalla volontà di Giuseppe Veniero, classe 1972, di creare un salotto culturale nel pieno centro di Palermo dove si parli di arte contemporanea non solo attraverso le mostre, ma anche con laboratori, workshop e lectures.
“Appartengo a una famiglia che fa imprenditoria da tre generazioni – afferma Veniero – e mi sono avvicinato all’arte grazie ad alcuni amici che hanno fondato un’associazione culturale, Ars Mediterranea, che si occupa di arte contemporanea a Palermo -più precisamente presso la GAM (Galleria d’Arte Moderna)- e di cui sono entrato a far parte poco dopo la sua fondazione. Lo spazio nasce dall’idea di realizzare eventi che rispecchino la mia idea di arte contemporanea e che, mi auguro, possano incontrare il gusto del pubblico”.
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