Bianca Lopez e la Jewelry Art and Design di Manhattan
Dal 26 Marzo 2015 al 26 Aprile 2015
Padova
Luogo: Oratorio di San Rocco
Indirizzo: via Santa Lucia
Orari: 9.30-12.30 / 15.30-19; chiuso i lunedì non festivi
Curatori: Alessandra Possamai Vita
Enti promotori:
- Assessorato Cultura e Turismo - Comune di Padova
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 8204563 / 049 8753981
E-Mail info: serviziomostre@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
Un centinaio di gioielli, opere uniche realizzate da otto designer prevenienti dalla Scuola di Bianca Lopez a New York, sono al centro della mostra Bianca Lopez e la Jewelry Art and Design di Manhattan, organizzata dall'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova nell'ambito degli eventi dedicati alla gioielleria contemporanea di ricerca. I gioielli esposti sono caratterizzati dalle forme organiche e dalle originali tecniche di fusione e lavorazione dei metalli. Attraverso un’accurata selezione, viene narrata la produzione degli ultimi dieci anni di Bianca Lopez, una delle orafe più importanti nella scena artistica newyorkese, allieva della Parsons School of Design e del Fashion Institute of Technology (FIT), nonché fondatrice della Scuola di design da cui provengono gli altri artisti presenti in questa collettiva. Qui vengono infatti presentate anche le opere di Peppercotton, Manuela Arnal, Diane Hulse, Mary Zayman, Vivian Saade, Elena Thiveou e Alberta Vita. Artisti e designers che, riappropriandosi di tecniche antiche, creano gioielli che dialogano non solo con il mondo dell’arte contemporanea ma anche con quello del fashion e della moda. La Città di Padova e quella di New York vengono così idealmente unite da un ponte costituito dalla gioielleria contemporanea di ricerca, espressione di comunicazione artistica che può oltrepassare distanze geofisiche e di comprensione linguistica, accomunando concezioni, stili, interpretazioni.
ARTISTI
Bianca Lopez, una delle orafe più importanti della scena artistica newyorkese, allieva della Parsons School of Design e del FIT della Grande Mela, presenta in questa mostra la sua produzione artistica degli ultimi dieci anni e quella dei designer più importanti della scuola da lei fondata, che si è imposta all’attenzione della critica per la perizia tecnica e la ricerca artistica. Lopez ha respirato l’arte del gioiello in famiglia, precisamente dal padre Pablo. I suoi gioielli sono forme organiche con inclusioni di pietre colorate, diamanti, perle, realizzati con tecniche che spaziano dalla fusione a cera persa allo sbalzo e al cesello.
Peppercotton è l’unione dei nomi di due designer, Patrick Culpepper e Aurelia Cotton. Il loro lavoro si basa sul flusso casuale e innovativo dei cristalli Swarowsky e delle paillettes colorate che vengono lasciati sospesi all’interno di sottili tubi di nylon. Diventati celebri per questa loro caratteristica tecnica sono oggi prediletti dal mondo della moda, soprattutto da Vogue America, Giappone e Italia.
Manuela Arnal parte dal subconscio per creare i suoi gioielli. Utilizza la tecnica della cera persa che le permette, con le dita, di modellare forme in superficie, seguendo la casualità.
Diane Hulse lavora con argento, pigmenti e resine. Designer, pittrice e scultrice focalizza l’attenzione della sua produzione su texture e colori. Utilizza immagini organiche, è affascinata dai misteri della natura, fissa memorie e immagini che trasforma in gioielli inusuali. È influenzata dal design zen dei giardini, dalla pittura cinese e dal grande pittore inglese dell’800 J.M.W. Turner.
Nei gioielli di Vivian Saade sono presenti concetti ritmici dello yin e dello yang, simboli della dualità maschile e femminile, due entità opposte e complementari che rappresenta con linee curve; i suoi lavori spaziano dall’arte del Messico al design di New York.
Mary Zayman interpreta le scoperte di vari mondi, con forme presenti nella vita reale e nel subconscio. Lavora con il 3D e nell’ultima produzione utilizza resine translucide con giochi di luce.
Elena Thiveou è ispirata dalle forme dell’Antica Grecia; dalla scuola di Cecile Bauer e poi di Bianca Lopez ha imparato la tecnica della granulazione e un’interessante lavorazione dei metalli.
Alberta Vita è una designer della Scuola Orafa Padovana, da due anni insegna alla Scuola di Bianca Lopez, dove ha portato la ricerca delle forme geometriche e del minimalismo degli elementi che sono la cifra del suo percorso artistico. Ha creato in questi anni dei gioielli ispirati a New York e a Manhattan, osservando le piante aeree e le piante dei quartieri della città, non distaccandosi mai dalle sue forme primarie. Ideazione e cura della mostra Alessandra Possamai Vita Alla realizzazione della mostra hanno contribuito: Studioverde image consulting e Peruzzo Industrie Grafiche S.p.a.
ARTISTI
Bianca Lopez, una delle orafe più importanti della scena artistica newyorkese, allieva della Parsons School of Design e del FIT della Grande Mela, presenta in questa mostra la sua produzione artistica degli ultimi dieci anni e quella dei designer più importanti della scuola da lei fondata, che si è imposta all’attenzione della critica per la perizia tecnica e la ricerca artistica. Lopez ha respirato l’arte del gioiello in famiglia, precisamente dal padre Pablo. I suoi gioielli sono forme organiche con inclusioni di pietre colorate, diamanti, perle, realizzati con tecniche che spaziano dalla fusione a cera persa allo sbalzo e al cesello.
Peppercotton è l’unione dei nomi di due designer, Patrick Culpepper e Aurelia Cotton. Il loro lavoro si basa sul flusso casuale e innovativo dei cristalli Swarowsky e delle paillettes colorate che vengono lasciati sospesi all’interno di sottili tubi di nylon. Diventati celebri per questa loro caratteristica tecnica sono oggi prediletti dal mondo della moda, soprattutto da Vogue America, Giappone e Italia.
Manuela Arnal parte dal subconscio per creare i suoi gioielli. Utilizza la tecnica della cera persa che le permette, con le dita, di modellare forme in superficie, seguendo la casualità.
Diane Hulse lavora con argento, pigmenti e resine. Designer, pittrice e scultrice focalizza l’attenzione della sua produzione su texture e colori. Utilizza immagini organiche, è affascinata dai misteri della natura, fissa memorie e immagini che trasforma in gioielli inusuali. È influenzata dal design zen dei giardini, dalla pittura cinese e dal grande pittore inglese dell’800 J.M.W. Turner.
Nei gioielli di Vivian Saade sono presenti concetti ritmici dello yin e dello yang, simboli della dualità maschile e femminile, due entità opposte e complementari che rappresenta con linee curve; i suoi lavori spaziano dall’arte del Messico al design di New York.
Mary Zayman interpreta le scoperte di vari mondi, con forme presenti nella vita reale e nel subconscio. Lavora con il 3D e nell’ultima produzione utilizza resine translucide con giochi di luce.
Elena Thiveou è ispirata dalle forme dell’Antica Grecia; dalla scuola di Cecile Bauer e poi di Bianca Lopez ha imparato la tecnica della granulazione e un’interessante lavorazione dei metalli.
Alberta Vita è una designer della Scuola Orafa Padovana, da due anni insegna alla Scuola di Bianca Lopez, dove ha portato la ricerca delle forme geometriche e del minimalismo degli elementi che sono la cifra del suo percorso artistico. Ha creato in questi anni dei gioielli ispirati a New York e a Manhattan, osservando le piante aeree e le piante dei quartieri della città, non distaccandosi mai dalle sue forme primarie. Ideazione e cura della mostra Alessandra Possamai Vita Alla realizzazione della mostra hanno contribuito: Studioverde image consulting e Peruzzo Industrie Grafiche S.p.a.
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Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano