Danilo Ambrosino. Un Tesoro di Luce e Foglie
![Opera di Danilo Ambrosino Opera di Danilo Ambrosino](http://www.arte.it/foto/600x450/db/138363-8B3A1750_Danilo_Donzelli_Photography.jpg)
© Danilo Donzelli Photography | Opera di Danilo Ambrosino
Dal 17 Marzo 2023 al 01 Maggio 2023
Napoli
Luogo: MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Indirizzo: Piazza Museo 19
Curatori: Alessandra Pacelli e Olga Scotto di Vettimo
Sito ufficiale: http://mann-napoli.it
“Un Tesoro di Luce e Foglie “ è il titolo del progetto espositivo di Danilo Ambrosino a cura di Alessandra Pacelli e Olga Scotto di Vettimo che sarà ospitato a partire da venerdì 17 marzo a lunedì 1 maggio 2023 nel Giardino della Vanella del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra, secondo appuntamento dell’artista con il MANN, gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, è il primo evento espositivo ospitato nel Giardino della Vanella, nuovo incantato polmone verde del MUSEO riaperto di recente nel quale troveranno collocazione un corpus di 10 opere, di grandi dimensioni, tutte a tema botanico dando vita così ad un dialogo tra passato e presente, tra pittura e archeologia.
Danilo Ambrosino dipinge palme, cactus, bambù, agavi, filodendri tutto il rigoglio del Mediterraneo cristallizzandolo in dipinti realizzati con la tecnica di fusione di smalti che si stagliano su un fondo in foglia d’oro: oro che esalta la lucentezza, oro simbolo della grande bellezza, oro che in queste opere trasforma le piante in icone. La secolare tradizione pittorica napoletana si concretizza nella visione contemporanea della Natura Morta, ritraendo le piante nella loro specificità ma proiettandole in un mondo onirico.
“Il nuovo lavoro di Danilo Ambrosino – dicono le curatrici - è il racconto di un giardino incantato, un richiamo alla grande bellezza di stucchi e ori delle nostre cattedrali: c'è Bisanzio e c'è il mondo arabo, c'è la pittura rinascimentale coi suoi ori che tutto congelano nel tripudio dell'ascesi, e c'è il Pop del sentire contemporaneo, con il gusto del dettaglio esaltato a prendersi la scena. E c'è il riconoscimento dell'intelligenza delle piante, il loro immutato attraversamento di secoli e geografie, il sapersi mostrare sempre seducenti, in un racconto poetico che non conosce sazietà. La pittura si fa portavoce di ecologismo non più dolente ma gioioso, che riconosce alla pianta il ruolo di
primadonna che sa opporre la propria grazia allo sfinimento del mondo.”
Il progetto espositivo è stato realizzato con il supporto di Srisorting e Cyclone Cem e la collaborazione di Tenevents inoltre in occasione dell’inaugurazione Wine&Thecity accompagnerà la serata con una degustazione di vini della cantina irpina Terredora e di prodotti da forno artigianali di Rescigno.
Nato a Napoli nel 1964 dove vive e lavora. Dopo 25 anni di gestione aziendale ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura. Ha esposto in Italia e all’estero e le sue opere sono state acquisite da collezionisti nazionali ed internazionali.
La mostra, secondo appuntamento dell’artista con il MANN, gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, è il primo evento espositivo ospitato nel Giardino della Vanella, nuovo incantato polmone verde del MUSEO riaperto di recente nel quale troveranno collocazione un corpus di 10 opere, di grandi dimensioni, tutte a tema botanico dando vita così ad un dialogo tra passato e presente, tra pittura e archeologia.
Danilo Ambrosino dipinge palme, cactus, bambù, agavi, filodendri tutto il rigoglio del Mediterraneo cristallizzandolo in dipinti realizzati con la tecnica di fusione di smalti che si stagliano su un fondo in foglia d’oro: oro che esalta la lucentezza, oro simbolo della grande bellezza, oro che in queste opere trasforma le piante in icone. La secolare tradizione pittorica napoletana si concretizza nella visione contemporanea della Natura Morta, ritraendo le piante nella loro specificità ma proiettandole in un mondo onirico.
“Il nuovo lavoro di Danilo Ambrosino – dicono le curatrici - è il racconto di un giardino incantato, un richiamo alla grande bellezza di stucchi e ori delle nostre cattedrali: c'è Bisanzio e c'è il mondo arabo, c'è la pittura rinascimentale coi suoi ori che tutto congelano nel tripudio dell'ascesi, e c'è il Pop del sentire contemporaneo, con il gusto del dettaglio esaltato a prendersi la scena. E c'è il riconoscimento dell'intelligenza delle piante, il loro immutato attraversamento di secoli e geografie, il sapersi mostrare sempre seducenti, in un racconto poetico che non conosce sazietà. La pittura si fa portavoce di ecologismo non più dolente ma gioioso, che riconosce alla pianta il ruolo di
primadonna che sa opporre la propria grazia allo sfinimento del mondo.”
Il progetto espositivo è stato realizzato con il supporto di Srisorting e Cyclone Cem e la collaborazione di Tenevents inoltre in occasione dell’inaugurazione Wine&Thecity accompagnerà la serata con una degustazione di vini della cantina irpina Terredora e di prodotti da forno artigianali di Rescigno.
Nato a Napoli nel 1964 dove vive e lavora. Dopo 25 anni di gestione aziendale ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura. Ha esposto in Italia e all’estero e le sue opere sono state acquisite da collezionisti nazionali ed internazionali.
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