Uova nuove. Ovvero progettare l’improgettabile di Giulio Iacchetti
Dal 09 Giugno 2022 al 11 Giugno 2022
Milano
Luogo: Galleria Previtali
Indirizzo: Via E. Lombardini 14
Orari: dalle 16.00 alle 19.30. Sabato 11 giugno dalle 10.00 alle 19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
La mostra Uova Nuove, ospitata dalla Galleria Previtali, è un progetto ideato dal designer Giulio Iacchetti: una collezione di 12 uova + 1 e una video-performance dell’attore Enzo Iacchetti attendono il visitatore da giovedì 9 giugno (inaugurazione h 18.30) all'11 giugno.
Le uova hanno forme organiche e prendono strane derive sia in termini di dimensioni, di bizzarri profili, di forme, che solo apparentemente possono aderire allo scopo. Dice il designer: “Le uova mi sono sempre piaciute, e non solo a tavola. Mi piaceva, giusto per capirsi, anche l’uovo di legno utile per rammendare le calze. Forse sono attratto dalla sua forma perfetta e definitiva (benchè fatta con il culo come diceva Bruno Munari). Le uova mi prendono a tal punto che qualche tempo fa ho provato a disegnarne di nuove”.
Inventare uova fa parte di quegli esercizi inutili che tanto affascinano il designer (in repertorio ci sono già funghi e ossi inventati di sana pianta). Ma le uova hanno qualcosa di speciale perché “immaginarsi che una vita avrà inizio in relazione alla necessaria rottura dell’involucro che la conteneva, è qualcosa di magico e tragico insieme. L’uovo è inizio e fine, nel suo essere 'scatola' (ma a tutto tondo) è 'escatologico' in quanto rimanda alle cose ultime, al senso della vita, all’inaspettato che la vita stessa ci riserva, alla sorpresa che si trova all’interno (uovo di Pasqua docet)". Ed è proprio all'idea dell'inaspettato che è dedicata l'opera presente nella prima sala: un uovo che ne contiene un altro. E’ la risposta del designer alle ripetute delusioni che le uova di Pasqua hanno riservato a noi tutti: "a tanta attesa di trovare qualcosa di veramente inaspettato corrispondeva un crollo delle aspettative quando tra le mani mi ritrovavo un ciondolo o un portachiavi. Ho così pensato a cosa potrebbe essere veramente inatteso sotto il guscio candido dell’uovo, come dire che il vero inaspettato e il vero tesoro è ciò che abbiamo già davanti agli occhi".
Nella seconda sala ci attende una collezione di dodici uova (la classica dozzina) ospitate in nidi di rami intrecciati. Quale tipo di volatile, rettile, anfibio di fantasia potrebbe averle deposte? Da qui, da una storia, ne nascono altre dieci, ampliando i confini della fantasia e dell’immaginazione.
A completare la mostra c’è la performance in cui l’attore Enzo Iacchetti interpreta il ruolo di fanta-etologo esperto in ovologia che dà l’incipit per continuare a immaginare storie possibili. In occasione della serata di inaugurazione del 9 giugno 2022 la performance sarà eseguita dal vivo. Nei giorni successivi sarà visibile in video.
L’evento è sostenuto da Azienda Agricola ALMA snc (www.almauova.it)
Giulio Iacchetti vive e lavora a Milano dove si occupa di industrial design dal 1992. Tra le aziende con cui collabora ci sono Alessi, Artemide, Bulgari, Coop, Danese Milano, Foscarini, Magis, Moleskine, Molteni. È direttore artistico di Abet Laminati, Dnd Handle, Montbook ed Ebanisteria Meccanica. Tra i suoi caratteri distintivi ci sono la ricerca e la definizione di nuove tipologie oggettuali tra cui il Moscardino, la posata multiuso ideata con Matteo Ragni per gli aperitivi e cene in piedi, che nel 2001 gli è valsa il Compasso d’Oro. Nel 2009 la Triennale di Milano ha ospitato una sua mostra personale, “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti” curata da Francesca Picchi. Nel 2014 il progetto per i tombini della serie “Sfera” disegnati per Montini, ampiamente diffusi in gran parte delle strade italiane, sono anch’essi stati premiati con il Compasso d’Oro. Nel 2008 riceve dal Presidente della Repubblica il Premio dei Premi per l’Innovazione assegnato al progetto sviluppato per Coop relativo alla diffusione nella grande distribuzione organizzata, di oggetti di design di uso comune disponibili per tutti. Da sempre attento all’evoluzione del rapporto tra realtà artigiana e design, nel novembre 2012 fonda Internoitaliano, la “fabbrica diffusa”, poi diventata vero e proprio brand, fatta di tanti laboratori artigiani con i quali firma e produce arredi e complementi ispirati al fare e al modo di abitare italiani. Del 2020 il progetto MÒSHÌ realizzato con gli artigiani della Ciociaria (Lazio) in cui si è proposto di mettere in risalto alcuni dei vanti di questo territorio: vasellame, calzature e strumenti musicali. Del 2022 è Tempo Artigiano, in collaborazione con fabbri e tessitrici della Barbagia sarda. Parallelamente ha portato avanti la sua personale ricerca di mostre tra cui Cruciale, tenutasi al Museo Diocesano di Milano, nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma; la mostra Razione K, il pasto del soldato in azione, prodotta dalla Triennale di Milano nel gennaio 2015, che riflette sull’essenzialità e la progettualità del design anonimo legato al cibo; le Mollette da bucato anch’essa esposta in Triennale nel 2017; le Caffettiere dei Maestri del 2019 e infine ha curato nel 2022 Created in Italy. Attitudine per l’impossibile, la mostra itinerante sulle eccellenze della produzione italiana, prodotta dal Ministero degli Affari Esteri italiano.
Le uova hanno forme organiche e prendono strane derive sia in termini di dimensioni, di bizzarri profili, di forme, che solo apparentemente possono aderire allo scopo. Dice il designer: “Le uova mi sono sempre piaciute, e non solo a tavola. Mi piaceva, giusto per capirsi, anche l’uovo di legno utile per rammendare le calze. Forse sono attratto dalla sua forma perfetta e definitiva (benchè fatta con il culo come diceva Bruno Munari). Le uova mi prendono a tal punto che qualche tempo fa ho provato a disegnarne di nuove”.
Inventare uova fa parte di quegli esercizi inutili che tanto affascinano il designer (in repertorio ci sono già funghi e ossi inventati di sana pianta). Ma le uova hanno qualcosa di speciale perché “immaginarsi che una vita avrà inizio in relazione alla necessaria rottura dell’involucro che la conteneva, è qualcosa di magico e tragico insieme. L’uovo è inizio e fine, nel suo essere 'scatola' (ma a tutto tondo) è 'escatologico' in quanto rimanda alle cose ultime, al senso della vita, all’inaspettato che la vita stessa ci riserva, alla sorpresa che si trova all’interno (uovo di Pasqua docet)". Ed è proprio all'idea dell'inaspettato che è dedicata l'opera presente nella prima sala: un uovo che ne contiene un altro. E’ la risposta del designer alle ripetute delusioni che le uova di Pasqua hanno riservato a noi tutti: "a tanta attesa di trovare qualcosa di veramente inaspettato corrispondeva un crollo delle aspettative quando tra le mani mi ritrovavo un ciondolo o un portachiavi. Ho così pensato a cosa potrebbe essere veramente inatteso sotto il guscio candido dell’uovo, come dire che il vero inaspettato e il vero tesoro è ciò che abbiamo già davanti agli occhi".
Nella seconda sala ci attende una collezione di dodici uova (la classica dozzina) ospitate in nidi di rami intrecciati. Quale tipo di volatile, rettile, anfibio di fantasia potrebbe averle deposte? Da qui, da una storia, ne nascono altre dieci, ampliando i confini della fantasia e dell’immaginazione.
A completare la mostra c’è la performance in cui l’attore Enzo Iacchetti interpreta il ruolo di fanta-etologo esperto in ovologia che dà l’incipit per continuare a immaginare storie possibili. In occasione della serata di inaugurazione del 9 giugno 2022 la performance sarà eseguita dal vivo. Nei giorni successivi sarà visibile in video.
L’evento è sostenuto da Azienda Agricola ALMA snc (www.almauova.it)
Giulio Iacchetti vive e lavora a Milano dove si occupa di industrial design dal 1992. Tra le aziende con cui collabora ci sono Alessi, Artemide, Bulgari, Coop, Danese Milano, Foscarini, Magis, Moleskine, Molteni. È direttore artistico di Abet Laminati, Dnd Handle, Montbook ed Ebanisteria Meccanica. Tra i suoi caratteri distintivi ci sono la ricerca e la definizione di nuove tipologie oggettuali tra cui il Moscardino, la posata multiuso ideata con Matteo Ragni per gli aperitivi e cene in piedi, che nel 2001 gli è valsa il Compasso d’Oro. Nel 2009 la Triennale di Milano ha ospitato una sua mostra personale, “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti” curata da Francesca Picchi. Nel 2014 il progetto per i tombini della serie “Sfera” disegnati per Montini, ampiamente diffusi in gran parte delle strade italiane, sono anch’essi stati premiati con il Compasso d’Oro. Nel 2008 riceve dal Presidente della Repubblica il Premio dei Premi per l’Innovazione assegnato al progetto sviluppato per Coop relativo alla diffusione nella grande distribuzione organizzata, di oggetti di design di uso comune disponibili per tutti. Da sempre attento all’evoluzione del rapporto tra realtà artigiana e design, nel novembre 2012 fonda Internoitaliano, la “fabbrica diffusa”, poi diventata vero e proprio brand, fatta di tanti laboratori artigiani con i quali firma e produce arredi e complementi ispirati al fare e al modo di abitare italiani. Del 2020 il progetto MÒSHÌ realizzato con gli artigiani della Ciociaria (Lazio) in cui si è proposto di mettere in risalto alcuni dei vanti di questo territorio: vasellame, calzature e strumenti musicali. Del 2022 è Tempo Artigiano, in collaborazione con fabbri e tessitrici della Barbagia sarda. Parallelamente ha portato avanti la sua personale ricerca di mostre tra cui Cruciale, tenutasi al Museo Diocesano di Milano, nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma; la mostra Razione K, il pasto del soldato in azione, prodotta dalla Triennale di Milano nel gennaio 2015, che riflette sull’essenzialità e la progettualità del design anonimo legato al cibo; le Mollette da bucato anch’essa esposta in Triennale nel 2017; le Caffettiere dei Maestri del 2019 e infine ha curato nel 2022 Created in Italy. Attitudine per l’impossibile, la mostra itinerante sulle eccellenze della produzione italiana, prodotta dal Ministero degli Affari Esteri italiano.
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