(un)fair. III Edizione
Dal 01 Marzo 2024 al 03 Marzo 2024
Milano
Luogo: Superstudio Maxi
Indirizzo: Via Moncucco 35
E-Mail info: info@un-fair.com
Sito ufficiale: http://www.un-fair.com
Il desiderio: è questo il tema della III°edizione di (un)fair, la fiera-non fiera di arte contemporanea in programma dall’1 al 3 marzo 2024 al Superstudio Maxi di Milano.
Come il desiderio - inteso come aspirazione e sentimento di ricerca appassionata - porta in sé un senso di mancanza da colmare, così (un)fair rappresenta la risposta a quel bisogno del mondo dell’arte di trovare oggi delle alternative ai classici format espositivi.
In un momento in cui si assiste al proliferare di eventi innovativi a livello internazionale, (un)fair presenta in Italia un modello originale, facendo scoprire le ultime tendenze dell’arte contemporanea in maniera più esperienziale e invitando i visitatori a lasciarsi risvegliare, stupire ed emozionare non solo da opere di qualità, ma anche attraverso attività coinvolgenti.
Il filo rosso che si snoda tra le diverse anime della fiera parla di una spinta che anima il collezionista e che accende la necessità di possesso di un’opera, di relazionarsi con le persone, ma anche di autodeterminazione e perché no di evasione.
Sono tanti e tutti diversi i desideri che (un)fair si propone di esaudire che prendono vita già nella campagna firmata dall’artista Rooy Charlie Lana, un’opera d’arte che parla di identità, di corpo come atto performativo, di desideri nascosti, scattata proprio nei bagni del Superstudio Maxi. “La mia ricerca artistica esplora i nascondigli del desiderio. Per la campagna di comunicazione di (un)fair 2024 ho lavorato su un formato da manifesto pubblicitario che però riuscisse a ritrarre scene di cruising, di bagni pubblici dove abitano desideri nascosti. Sono incontri casuali ed eccitanti che mimano la produzione di piacere con oggetti gonfiabili. In questi scatti appare Transghost, un corpo-identità altro rispetto alle definizioni uomo/donna, etero/omo etc.., che è riconoscibile attraverso lo zentai verde, una tuta integrale e aderente, uno strato superficiale, epidermico capace di nascondere i tratti fisionomici distintivi quali il volto e il colore della pelle di un essere umano.” commenta Rooy Charlie Lana.
Ideata da Manuela Porcu e Laura Gabellotto, co-prodotto da Superstudio Events e realizzata con il supporto di un Comitato scientifico composto da esperti del mondo dell’arte e della comunicazione, (un)fair porta a Milano 60 gallerie, nazionali ed estere. Tra i paesi rappresentati figurano Giappone, Messico, Iran, Turchia, Ungheria, Spagna.
Tra le proposte artistiche da scoprire in fiera ci sono quelle della galleria Candy Snake con le opere di Naomi Gilon e i suoi anti-desideri, i lavori di Ilaria Fasoli, in cui qualcosa rimane misterioso per essere consegnato all’immaginazione dello spettatore, richiamando i meccanismi del desiderio e infine le pop immagini fluide di Mattia Sarti. New entry 2024, la bolognese Big Eyes Art Gallery consentirà ai visitatori di entrare in contatto con la post digital art declinata in diverse correnti artistiche come pop surrealism, pop art e figurativo contemporaneo. Elena Simoni, Marie Sugimoto, Margareta Senkova sono le artiste esposte ad (un)fair insieme ad Alberto Gagliardi.
Torna Maroncelli 12 con le opere del quotato artista portoghese Daniel Goncalve, il cui lavoro si colloca tra l'arte ottica e le espressioni medianiche dell'Art Brut.
Nel DNA della fiera-non fiera di arte contemporanea c’è il desiderio di trasmettere al proprio pubblico emozioni forti, stimolando la curiosità, l’intelletto e la riflessione di ognuno attraverso sezioni e progetti sperimentali e innovativi, oltre a una serie di talk, laboratori per grandi e piccini ed eventi collaterali.
Sezioni e progetti speciali
(un)fair 2024 presenta un poker di sezioni speciali e percorsi, tra new media, design, illustrazione e arti performative, quali:
- i new media e i new generation artists a cura di Luisa Ausenda, ovvero una selezione di gallerie e iniziative sulle nuove tecnologie e nuovi linguaggi del contemporaneo. Molto originale Humanverse la performance in realtà virtuale (VR) dell’artista visivo italo-argentino Martin Romeo;
- contemporary craft e collectible design a cura di Riccardo Sorani di Esh Gallery. Dall’immaterialità comunemente associata al mondo digitale, si passa alla materialità delle opere degli oggetti sempre più apprezzati dalle nuove generazioni;
- l’illustrazione a cura di Chiara Pozzi e Illustrazioni Seriali, con 4 gallerie che presentano opere di artisti che, partendo proprio dal mondo dell’illustrazione, sono riusciti a ritagliarsi una rilevanza nel panorama dell’arte contemporanea;
- dialoghi empatici, il programma di arti performative per(un)fair a cura di Alessio Vigni, una sezione all’insegna del non-tradizionale che vedrà in fiera tre performance di altrettanti artististi che analizzeranno, decostruiranno e narreranno diverse sfaccettature delle relazioni tra gli esseri umani nel segno dell’empatia.
Il desiderio ad (un)fair trova una declinazione adults only con Erotika III di ClitSplash, collettivo femminista nato a Cuba che parla di liberazione e che vuole fornire diversità di prospettive nell’ambito sessualità attraverso azioni nel metaverso.
Le tematiche cardine della fiera verranno approfondite nel programma dei talk, che comprenderà anche degli appuntamenti sul collezionare oggi, a cura di Giorgia Ligasacchi, Art Consultat dello studio Pavesio e Associati with Negri-Clementi, partner della fiera.
365 (un)fair
L’offerta artistica e culturale di (un)fair si espande oltre la fiera grazie a un ricco programma di progetti speciali in collaborazione con le istituzioni cittadine, i partner e le gallerie.
365 (un)fair è un progetto a cura di Mariacristina Ferraioli finalizzato alla realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi che nasce con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce di pubblico ed esplorare nuove connessioni al di fuori dei circuiti tradizionali dell’arte. 365 (un)fair include un ventaglio di attività collaterali che ampliano l'esperienza della fiera, offrendo un panorama più ampio sull'arte contemporanea. Prima di invadere Milano durante tutto l’anno 365 (un)fair troverà spazio in fiera con gli studio visit dedicati agli addetti ai lavori (incontri su prenotazione con curatori, critici, manager dell’arte, esperti in diritto dell’arte, exhibition designer) e una mostra speciale che vedrà esposti i lavori di artisti selezionati dal comitato scientifico.
Exhibit design by Andrea Isola.
Visual design by MADI comunicazione.
(un)fair è un evento di Superstudio Events.
(un)fair
(un)fair nasce come ironica negazione del concetto stesso di fiera.
Si propone come una fiera d’arte contemporanea che esce dagli schemi per proporre nuove modalità di interazione con il mondo dell’arte, coinvolgendo e creando nuove generazioni di collezionisti e supportando il sistema dell’arte, gallerie e artisti. (un)fair è fair: attenta alla sostenibilità, alle pari opportunità, è inclusiva e sostiene le diversità culturali.
(un)fair è una fiera d’arte contemporanea giovane e coraggiosa. Nasce in piena pandemia, in un periodo in cui tutta l’Italia si ritrova in stand by, in attesa della fine di un lungo lockdown che ha costretto anche il mondo dell’arte ad una pausa e una riprogrammazione. (un)fair vuole creare uno spazio per nuove relazioni, lavora fuori dagli schemi per avvicinare un nuovo e ampio pubblico all’arte contemporanea, sostenendo allo stesso tempo gallerie e artisti e la produzione artistica dei nostri giorni.
Come il desiderio - inteso come aspirazione e sentimento di ricerca appassionata - porta in sé un senso di mancanza da colmare, così (un)fair rappresenta la risposta a quel bisogno del mondo dell’arte di trovare oggi delle alternative ai classici format espositivi.
In un momento in cui si assiste al proliferare di eventi innovativi a livello internazionale, (un)fair presenta in Italia un modello originale, facendo scoprire le ultime tendenze dell’arte contemporanea in maniera più esperienziale e invitando i visitatori a lasciarsi risvegliare, stupire ed emozionare non solo da opere di qualità, ma anche attraverso attività coinvolgenti.
Il filo rosso che si snoda tra le diverse anime della fiera parla di una spinta che anima il collezionista e che accende la necessità di possesso di un’opera, di relazionarsi con le persone, ma anche di autodeterminazione e perché no di evasione.
Sono tanti e tutti diversi i desideri che (un)fair si propone di esaudire che prendono vita già nella campagna firmata dall’artista Rooy Charlie Lana, un’opera d’arte che parla di identità, di corpo come atto performativo, di desideri nascosti, scattata proprio nei bagni del Superstudio Maxi. “La mia ricerca artistica esplora i nascondigli del desiderio. Per la campagna di comunicazione di (un)fair 2024 ho lavorato su un formato da manifesto pubblicitario che però riuscisse a ritrarre scene di cruising, di bagni pubblici dove abitano desideri nascosti. Sono incontri casuali ed eccitanti che mimano la produzione di piacere con oggetti gonfiabili. In questi scatti appare Transghost, un corpo-identità altro rispetto alle definizioni uomo/donna, etero/omo etc.., che è riconoscibile attraverso lo zentai verde, una tuta integrale e aderente, uno strato superficiale, epidermico capace di nascondere i tratti fisionomici distintivi quali il volto e il colore della pelle di un essere umano.” commenta Rooy Charlie Lana.
Ideata da Manuela Porcu e Laura Gabellotto, co-prodotto da Superstudio Events e realizzata con il supporto di un Comitato scientifico composto da esperti del mondo dell’arte e della comunicazione, (un)fair porta a Milano 60 gallerie, nazionali ed estere. Tra i paesi rappresentati figurano Giappone, Messico, Iran, Turchia, Ungheria, Spagna.
Tra le proposte artistiche da scoprire in fiera ci sono quelle della galleria Candy Snake con le opere di Naomi Gilon e i suoi anti-desideri, i lavori di Ilaria Fasoli, in cui qualcosa rimane misterioso per essere consegnato all’immaginazione dello spettatore, richiamando i meccanismi del desiderio e infine le pop immagini fluide di Mattia Sarti. New entry 2024, la bolognese Big Eyes Art Gallery consentirà ai visitatori di entrare in contatto con la post digital art declinata in diverse correnti artistiche come pop surrealism, pop art e figurativo contemporaneo. Elena Simoni, Marie Sugimoto, Margareta Senkova sono le artiste esposte ad (un)fair insieme ad Alberto Gagliardi.
Torna Maroncelli 12 con le opere del quotato artista portoghese Daniel Goncalve, il cui lavoro si colloca tra l'arte ottica e le espressioni medianiche dell'Art Brut.
Nel DNA della fiera-non fiera di arte contemporanea c’è il desiderio di trasmettere al proprio pubblico emozioni forti, stimolando la curiosità, l’intelletto e la riflessione di ognuno attraverso sezioni e progetti sperimentali e innovativi, oltre a una serie di talk, laboratori per grandi e piccini ed eventi collaterali.
Sezioni e progetti speciali
(un)fair 2024 presenta un poker di sezioni speciali e percorsi, tra new media, design, illustrazione e arti performative, quali:
- i new media e i new generation artists a cura di Luisa Ausenda, ovvero una selezione di gallerie e iniziative sulle nuove tecnologie e nuovi linguaggi del contemporaneo. Molto originale Humanverse la performance in realtà virtuale (VR) dell’artista visivo italo-argentino Martin Romeo;
- contemporary craft e collectible design a cura di Riccardo Sorani di Esh Gallery. Dall’immaterialità comunemente associata al mondo digitale, si passa alla materialità delle opere degli oggetti sempre più apprezzati dalle nuove generazioni;
- l’illustrazione a cura di Chiara Pozzi e Illustrazioni Seriali, con 4 gallerie che presentano opere di artisti che, partendo proprio dal mondo dell’illustrazione, sono riusciti a ritagliarsi una rilevanza nel panorama dell’arte contemporanea;
- dialoghi empatici, il programma di arti performative per(un)fair a cura di Alessio Vigni, una sezione all’insegna del non-tradizionale che vedrà in fiera tre performance di altrettanti artististi che analizzeranno, decostruiranno e narreranno diverse sfaccettature delle relazioni tra gli esseri umani nel segno dell’empatia.
Il desiderio ad (un)fair trova una declinazione adults only con Erotika III di ClitSplash, collettivo femminista nato a Cuba che parla di liberazione e che vuole fornire diversità di prospettive nell’ambito sessualità attraverso azioni nel metaverso.
Le tematiche cardine della fiera verranno approfondite nel programma dei talk, che comprenderà anche degli appuntamenti sul collezionare oggi, a cura di Giorgia Ligasacchi, Art Consultat dello studio Pavesio e Associati with Negri-Clementi, partner della fiera.
365 (un)fair
L’offerta artistica e culturale di (un)fair si espande oltre la fiera grazie a un ricco programma di progetti speciali in collaborazione con le istituzioni cittadine, i partner e le gallerie.
365 (un)fair è un progetto a cura di Mariacristina Ferraioli finalizzato alla realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi che nasce con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce di pubblico ed esplorare nuove connessioni al di fuori dei circuiti tradizionali dell’arte. 365 (un)fair include un ventaglio di attività collaterali che ampliano l'esperienza della fiera, offrendo un panorama più ampio sull'arte contemporanea. Prima di invadere Milano durante tutto l’anno 365 (un)fair troverà spazio in fiera con gli studio visit dedicati agli addetti ai lavori (incontri su prenotazione con curatori, critici, manager dell’arte, esperti in diritto dell’arte, exhibition designer) e una mostra speciale che vedrà esposti i lavori di artisti selezionati dal comitato scientifico.
Exhibit design by Andrea Isola.
Visual design by MADI comunicazione.
(un)fair è un evento di Superstudio Events.
(un)fair
(un)fair nasce come ironica negazione del concetto stesso di fiera.
Si propone come una fiera d’arte contemporanea che esce dagli schemi per proporre nuove modalità di interazione con il mondo dell’arte, coinvolgendo e creando nuove generazioni di collezionisti e supportando il sistema dell’arte, gallerie e artisti. (un)fair è fair: attenta alla sostenibilità, alle pari opportunità, è inclusiva e sostiene le diversità culturali.
(un)fair è una fiera d’arte contemporanea giovane e coraggiosa. Nasce in piena pandemia, in un periodo in cui tutta l’Italia si ritrova in stand by, in attesa della fine di un lungo lockdown che ha costretto anche il mondo dell’arte ad una pausa e una riprogrammazione. (un)fair vuole creare uno spazio per nuove relazioni, lavora fuori dagli schemi per avvicinare un nuovo e ampio pubblico all’arte contemporanea, sostenendo allo stesso tempo gallerie e artisti e la produzione artistica dei nostri giorni.
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