The Sweet Tomorrow - Humanité végétale et Les graines du monde: l’Institut Vavilov. Un pensiero evolutivo sul rapporto uomo-vegetale
Dal 26 Novembre 2021 al 26 Novembre 2021
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: Viale Alemagna 6
Orari: ore 18.30
Sito ufficiale: http://www.triennale.org
Proseguono gli appuntamenti di The Sweet Tomorrow, ciclo di incontri dedicato ai temi della sostenibilità, un progetto di Elisa Sommaruga e Paolo Martini, imprenditori e curatori, promosso da Triennale Milano.
Venerdì 26 novembre 2021, alle ore 18.30, l’incontro Humanité végétale et Les graines du monde: l’Institut Vavilov. Un pensiero evolutivo sul rapporto uomo-vegetale vede protagonista Mario Del Curto, fotografo e regista, introdotto da Elisa Sommaruga.
Da più di una decina d’anni, viaggiando in tutti i continenti, Mario Del Curto si dedica all’analisi del rapporto uomo-natura. Dall’osservazione dei giardini inventati dall’uomo, dai giardini botanici del XVIII secolo a quelli utopici del XIX secolo fino alle città moderne che vedono integrarsi la questione ecologica e lo sviluppo urbano. La perdita della biodiversità, la fame nel mondo e i cambiamenti climatici lo hanno anche spinto a interrogarsi sulle problematiche della conservazione del patrimonio genetico tradizionale dei semi.
Il Global Seed Vault alle Isole Svalbard al nord della Norvegia o quello dell’Istituto Vavilov in Unione Sovietica, il cui fondatore il genetista Nikokaï Vavilof viene da molti riconosciuto al livello di Darwin, sono realtà uniche nate per preservare il pianeta e l’umanità da minacce future. Tutto questo può avere anche una dimensione politica.
“Il giardino è un sapere e il sapere è sempre un potere: come questa dominazione si esprime attraverso il vegetale?”
Selvaggi o addomesticati, i giardini evocano sempre culture, persone e conoscenza. Queste riflessioni hanno portato Del Curto a pubblicare nell’agosto 2017 per Actes Sud un libro intitolato Les graines du monde: L’Institut Vavilov e, nell’autunno 2019 sempre per la casa editrice francese, un nuovo saggio fotografico dal titolo Humanité végétale, un’istantanea del nostro rapporto con la biodiversità che si costruisce, in sviluppo perpetuo, come un grande periplo nello spazio-tempo di questa relazione, come un’esplorazione a zigzag della relazione tra l’uomo e il vegetale. È tempo per un pensiero evolutivo che sappia sostenere l’avanzata tecnologia agricola contemporanea. Nel racconto visivo di Del Curto, il fotografo mette in guardia su quella che definisce potenzialmente “a soilless humanity”. Attraverso potenti e simboliche immagini, infine il giardino in tutte le sue forme: nutritivo, scientifico, ornamentale, artistico e politico.
Il prossimo appuntamento di The Sweet Tomorrow:
14 dicembre 2021, ore 18.30
Ricostruire l'identità della materia
con Martina Bragadin, Margherita Crespi, Benedetta Pomini, META
in dialogo con Damiano Gullì, Head Curator del Public Program di Triennale Milano, e Paolo Martini, imprenditore e curatore
I Partner Istituzionali Eni e Lavazza, l’Institutional Media Partner Clear Channel e il Partner Tecnico ATM sostengono Triennale Milano.
Venerdì 26 novembre 2021, alle ore 18.30, l’incontro Humanité végétale et Les graines du monde: l’Institut Vavilov. Un pensiero evolutivo sul rapporto uomo-vegetale vede protagonista Mario Del Curto, fotografo e regista, introdotto da Elisa Sommaruga.
Da più di una decina d’anni, viaggiando in tutti i continenti, Mario Del Curto si dedica all’analisi del rapporto uomo-natura. Dall’osservazione dei giardini inventati dall’uomo, dai giardini botanici del XVIII secolo a quelli utopici del XIX secolo fino alle città moderne che vedono integrarsi la questione ecologica e lo sviluppo urbano. La perdita della biodiversità, la fame nel mondo e i cambiamenti climatici lo hanno anche spinto a interrogarsi sulle problematiche della conservazione del patrimonio genetico tradizionale dei semi.
Il Global Seed Vault alle Isole Svalbard al nord della Norvegia o quello dell’Istituto Vavilov in Unione Sovietica, il cui fondatore il genetista Nikokaï Vavilof viene da molti riconosciuto al livello di Darwin, sono realtà uniche nate per preservare il pianeta e l’umanità da minacce future. Tutto questo può avere anche una dimensione politica.
“Il giardino è un sapere e il sapere è sempre un potere: come questa dominazione si esprime attraverso il vegetale?”
Selvaggi o addomesticati, i giardini evocano sempre culture, persone e conoscenza. Queste riflessioni hanno portato Del Curto a pubblicare nell’agosto 2017 per Actes Sud un libro intitolato Les graines du monde: L’Institut Vavilov e, nell’autunno 2019 sempre per la casa editrice francese, un nuovo saggio fotografico dal titolo Humanité végétale, un’istantanea del nostro rapporto con la biodiversità che si costruisce, in sviluppo perpetuo, come un grande periplo nello spazio-tempo di questa relazione, come un’esplorazione a zigzag della relazione tra l’uomo e il vegetale. È tempo per un pensiero evolutivo che sappia sostenere l’avanzata tecnologia agricola contemporanea. Nel racconto visivo di Del Curto, il fotografo mette in guardia su quella che definisce potenzialmente “a soilless humanity”. Attraverso potenti e simboliche immagini, infine il giardino in tutte le sue forme: nutritivo, scientifico, ornamentale, artistico e politico.
Il prossimo appuntamento di The Sweet Tomorrow:
14 dicembre 2021, ore 18.30
Ricostruire l'identità della materia
con Martina Bragadin, Margherita Crespi, Benedetta Pomini, META
in dialogo con Damiano Gullì, Head Curator del Public Program di Triennale Milano, e Paolo Martini, imprenditore e curatore
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