St-Art, l'artista del mese. I maestri di oggi e di domani si mettono in mostra - Michele Ciacciofera. Disegni
![Michele Ciacciofera, Untitled 2012. Acquerello e inchiostro su carta fatta a mano, cm100x100 Michele Ciacciofera, Untitled 2012. Acquerello e inchiostro su carta fatta a mano, cm100x100](http://www.arte.it/foto/600x450/99/57295-attachment.jpg)
Michele Ciacciofera, Untitled 2012. Acquerello e inchiostro su carta fatta a mano, cm100x100
Dal 13 Dicembre 2016 al 08 Gennaio 2017
Milano
Luogo: Mondadori Megastore
Indirizzo: piazza Duomo 1
Orari: 9-23
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.mondadoristore.it
L’attento studio del rapporto tra l’uomo contemporaneo e la natura, la memoria archetipale, le relazioni sociali e l’universo dei sentimenti esaminati sotto il profilo antropologico, sono al centro di “Disegni”, la nuova mostra di Michele Ciacciofera. L’esposizione si inaugura martedì 13 dicembre al Megastore Mondadori in piazza Duomo a Milano, nell’ambito di St-Art, l’artista del mese, il progetto culturale ideato e promosso da Mondadori Store in collaborazione con Art Relation di Milo Goj.
Con una selezione di opere su carta, “Disegni” mette in evidenza l’opera dell’artista che si confronta con temi prima esistenziali poi più segnatamente politici e sociali, attraverso un linguaggio visivo complesso dalla forte valenza simbolica. La sua pratica artistica spazia tra una vasta gamma di media: disegno, pittura, scultura, installazione, video, fotografia.
Nato a Nuoro nel 1969, Ciacciofera si trasferisce sin dall’infanzia a Palermo, per poi tornare nella città natale per gli studi in scienze politiche, sociologia e antropologia, dove frequenta lo studio di Giovanni Antonio Sulas, pittore e architetto sardo. Alla fine degli anni ‘90, dopo frequenti periodi trascorsi in Marocco, prendendo spunto dalla lettura del saggio “Massa e Potere” di Elias Canetti, avvia una ricerca sul dinamismo delle masse (folle), che diventa anche pretesto per approdare a nuovi cromatismi. Ne deriva un’ampia serie di opere dal titolo “Marrakech” esposte dalla fine del 2002 in varie personali in Italia e Francia.
La reciproca contaminazione tra il proprio linguaggio espressivo, la letteratura e la storia – concepita come presupposto interpretativo necessario per la contemporaneità ha successivamente stimolato la sua reinterpretazione del tema del viaggio come momento meditativo, da cui il ciclo dedicato a J. W. Goethe esposto nel corso di due anni in Europa e USA.
L’elaborazione di eventi personali traumatici, lo hanno parallelamente portato ad affrontare alcuni temi della condizione umana: tortura e prigionia, melanconia, - oltre alle tematiche ecologiche - rappresentate simbolicamente con grandi e desolate spiagge e deserti in cui l’assenza della forma umana diviene denuncia del rapporto, inesorabilmente conflittuale, tra uomo e natura.
Le tematiche del suo impegno più recente riguardano poi l’indifferenza secondo la concezione gramsciana e il ruolo dell’arte di oggi e le convergenze culturali contemporanee nel Mediterraneo legate all’attualità del fenomeno migratorio. A ciò si lega l’attività espositiva più recente con le mostre personali di Edimburgo (Summerhall) e New York (20th Street Studio Project) dal titolo I hate the indifferent; Milano (Palazzo Chiesa) e Pechino (CAFA Museum) entrambi dal titolo Enchanted Nature Revisited e le collettive Nel Mezzo del Mezzo (Museo Riso, Palermo), What We Call Love: from Surrealism to Now (Irish Museum of Modern Art, Dublino) e J’ai rêvé le goût de la brique pilée (La Box – Ècole Nationale Supérieure d’Art, Bourges).
Da alcuni anni vive e lavora a Parigi.
A lato della principale attività artistica, dedica grande impegno al teatro e alla rivisitazione contemporanea della tragedia classica e del mito. Nel 2010 disegna così le scenografie e i costumi per Medea (regia di Maurizio Panici con Pamela Villoresi nei panni della protagonista) che dal Teatro Greco di Tindari, proseguirà in vari teatri italiani fino al 2011. Da questa esperienza nasce la serie di dipinti, disegni e installazioni “Argonauta” incentrata sul mito di Medea come stimolo per un dialogo profondo tra passato presente e futuro che consenta alla storia di essere letta in chiave diversa, riscritta, reinterpretata e sempre attualizzata, valsagli la partecipazione al Padiglione Italia della 54ma Biennale d’Arte di Venezia.
Negli anni successivi si dedica alla progettazione e realizzazione di scenografie per numerosi teatri italiani ed europei, per i classici: Edipo di Sofocle e Seneca, Elena di Euripide, Andromaque di Racine, le Baccanti di Euripide.
Nel 2010 partecipa al gruppo di lavoro costituito con architetti e ingegneri che vince il concorso internazionale d’idee per il “Progetto artistico-architettonico di rifunzionalizzazione delle 2 gru scaricatori di rinfuse site nel porto di Palermo quale futuro luogo simbolo dell'interazione porto-città” bandito dall’Autorità Portuale di Palermo.
Nel 2015, Civitella Ranieri Foundation gli ha conferito la fellowship per Visual Arts.
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