Salvatore Incorpora - Francesco Messina. Vite parallele
Dal 08 Dicembre 2021 al 16 Gennaio 2022
Milano
Luogo: Studio Museo Francesco Messina
Indirizzo: Via San Sisto 4/A
Orari: martedì-domenica 10-17.30 (ultimo ingresso 17)
Curatori: Andrea Giuseppe Cerra, Antonio D’Amico, Maria Fratelli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39.02.86453005
E-Mail info: c.museomessina@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.studiomuseofrancescomessina.it
Il 7 dicembre 2021 alle ore 17.30, presso lo Studio Museo Francesco Messina, inaugura la mostra Salvatore Incorpora - Francesco Messina. Vite parallele.
La mostra – la prima retrospettiva mai realizzata presso lo Studio Museo – presenta per la prima volta a Milano un ricco nucleo di opere di Salvatore Incorpora che evidenziano il mondo dell’artista, dominato da sentimenti rivolti all’uomo e al vivere quotidiano. Si potranno ammirare i meravigliosi presepi realizzati con materiali misti, dipinti in ogni singolo elemento, anche miniaturistico, e inseriti in un microcosmo che rivela la Sicilia di metà Novecento.
Le opere di Incorpora sono fotografie di realtà, espressioni di un sentire che emoziona e coinvolge, così come rivelano anche le tele e le sculture, dominate da pennellate e colpi di polpastrelli dinamici, espressionisti, non solo nella tecnica ma anche per i soggetti raffigurati: uomini e donne in procinto di cercare fortuna fuori dalla Sicilia, i migranti, i vinti di Giovanni Verga, sinonimo di un’identità sicula fieramente espressa con dignità e la forza del colore.
Le opere di Incorpora dialogano con le sculture di Francesco Messina, in una mostra che, intenzionalmente, sottolinea l’eccezionalità delle due “vite parallele”, evidenziando una diversità che in arte è unione e coralità.
I due artisti, che non si sono mai fisicamente incontrati, percorrono infatti strade artistiche diverse, quasi diametralmente opposte, sia sul versante dei soggetti sia sul fronte del linguaggio: al grande classicismo di Francesco Messina, Salvatore Incorpora ha sempre contrapposto un’arte figurativa solidamente espressionista.
Il percorso espositivo, che si snoda tra sculture, dipinti e presepi, presenta anche alcune delle lettere del serrato dialogo epistolare tra Incorpora e Messina, che sottolinea le divergenze di vedute sulla reciproca pratica artistica.
Come scrive in una lettera indirizzata proprio a Messina, Incorpora sostiene che “il soggetto che si crea in arte, può cantare non soltanto ‘in sordina’, sottovoce quindi, ma anche a squarciagola. Ritengo che in questo senso oggi le varie espressioni artistiche possano manifestare e cantare ‘in afflato di poesia l’espressione formale’ nella giunta della collocazione artistica e nel cammino della contemporaneità soprattutto. Forzo e deformo intenzionalmente, disegno e coloro violando, sgrammatico pure, voglioso soltanto di accentrare le qualità emotive e sensuali nel ricordo di maestri quali Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Picasso, Kokoschka, Ensor, Sironi, Rossi, Scipioni, Mafai, Guttuso, Migneco e schiera altra infinita di cantori a voce alta, forte e armonica”.
Ai due artisti è dedicato il Museo inaugurato nel 2015 a Linguaglossa, paese ai piedi dell’Etna con circa 5000 abitanti. Tra le sale del Museo si possono ammirare ottanta prove d’autore di Messina e centocinque tra dipinti, sculture, disegni e presepi di Incorpora. Il Museo costituisce la testimonianza del territorio verso due artisti che hanno avuto, anche se in modo diverso, un peculiare rapporto con Linguaglossa: Francesco Messina vi nasce nel 1900 e vi rimane legato in modo profondo, come testimoniano per esempio le sue poesie, mentre Salvatore Incorpora vi giunge nel dopoguerra (1946) dopo l’esperienza bellica che lo vede, prigioniero IMI, per le strade del Nord Europa. Salvatore Incorpora nasce infatti in Calabria, a Gioiosa Ionica, il 1° gennaio 1920, ma rimane a Linguaglossa (al di fuori di una parentesi catanese) per tutta la vita, cogliendone la durezza lungo tutto il corso della sua lunga vita, fino alla morte nel 2010.
Dal suo arrivo a Linguaglossa, Incorpora inizia un lungo rapporto epistolare con Francesco Messina e promuove l’intitolazione del locale Club Goliardico al più celebre maestro (1955).
Assieme al letterato Santo Calì (Linguaglossa, 1918-1972), Incorpora diventa l’unico anello di collegamento tra Linguaglossa e Messina: il dialogo si interrompe solo quando il più anziano scultore non è più in grado di interloquire epistolarmente, a causa delle precarie condizioni di salute.
Così profondamente diversi, oggi Salvatore Incorpora con i suoi presepi, i dipinti e le sculture, lascia Linguaglossa e arriva a Milano, per un incontro intenso e profondo che avviene nel luogo che Francesco Messina scelse come studio-museo, nel cuore di Milano, dove tutt’ora si respirano pensieri, intenzioni e visioni.
La mostra – la prima retrospettiva mai realizzata presso lo Studio Museo – presenta per la prima volta a Milano un ricco nucleo di opere di Salvatore Incorpora che evidenziano il mondo dell’artista, dominato da sentimenti rivolti all’uomo e al vivere quotidiano. Si potranno ammirare i meravigliosi presepi realizzati con materiali misti, dipinti in ogni singolo elemento, anche miniaturistico, e inseriti in un microcosmo che rivela la Sicilia di metà Novecento.
Le opere di Incorpora sono fotografie di realtà, espressioni di un sentire che emoziona e coinvolge, così come rivelano anche le tele e le sculture, dominate da pennellate e colpi di polpastrelli dinamici, espressionisti, non solo nella tecnica ma anche per i soggetti raffigurati: uomini e donne in procinto di cercare fortuna fuori dalla Sicilia, i migranti, i vinti di Giovanni Verga, sinonimo di un’identità sicula fieramente espressa con dignità e la forza del colore.
Le opere di Incorpora dialogano con le sculture di Francesco Messina, in una mostra che, intenzionalmente, sottolinea l’eccezionalità delle due “vite parallele”, evidenziando una diversità che in arte è unione e coralità.
I due artisti, che non si sono mai fisicamente incontrati, percorrono infatti strade artistiche diverse, quasi diametralmente opposte, sia sul versante dei soggetti sia sul fronte del linguaggio: al grande classicismo di Francesco Messina, Salvatore Incorpora ha sempre contrapposto un’arte figurativa solidamente espressionista.
Il percorso espositivo, che si snoda tra sculture, dipinti e presepi, presenta anche alcune delle lettere del serrato dialogo epistolare tra Incorpora e Messina, che sottolinea le divergenze di vedute sulla reciproca pratica artistica.
Come scrive in una lettera indirizzata proprio a Messina, Incorpora sostiene che “il soggetto che si crea in arte, può cantare non soltanto ‘in sordina’, sottovoce quindi, ma anche a squarciagola. Ritengo che in questo senso oggi le varie espressioni artistiche possano manifestare e cantare ‘in afflato di poesia l’espressione formale’ nella giunta della collocazione artistica e nel cammino della contemporaneità soprattutto. Forzo e deformo intenzionalmente, disegno e coloro violando, sgrammatico pure, voglioso soltanto di accentrare le qualità emotive e sensuali nel ricordo di maestri quali Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Picasso, Kokoschka, Ensor, Sironi, Rossi, Scipioni, Mafai, Guttuso, Migneco e schiera altra infinita di cantori a voce alta, forte e armonica”.
Ai due artisti è dedicato il Museo inaugurato nel 2015 a Linguaglossa, paese ai piedi dell’Etna con circa 5000 abitanti. Tra le sale del Museo si possono ammirare ottanta prove d’autore di Messina e centocinque tra dipinti, sculture, disegni e presepi di Incorpora. Il Museo costituisce la testimonianza del territorio verso due artisti che hanno avuto, anche se in modo diverso, un peculiare rapporto con Linguaglossa: Francesco Messina vi nasce nel 1900 e vi rimane legato in modo profondo, come testimoniano per esempio le sue poesie, mentre Salvatore Incorpora vi giunge nel dopoguerra (1946) dopo l’esperienza bellica che lo vede, prigioniero IMI, per le strade del Nord Europa. Salvatore Incorpora nasce infatti in Calabria, a Gioiosa Ionica, il 1° gennaio 1920, ma rimane a Linguaglossa (al di fuori di una parentesi catanese) per tutta la vita, cogliendone la durezza lungo tutto il corso della sua lunga vita, fino alla morte nel 2010.
Dal suo arrivo a Linguaglossa, Incorpora inizia un lungo rapporto epistolare con Francesco Messina e promuove l’intitolazione del locale Club Goliardico al più celebre maestro (1955).
Assieme al letterato Santo Calì (Linguaglossa, 1918-1972), Incorpora diventa l’unico anello di collegamento tra Linguaglossa e Messina: il dialogo si interrompe solo quando il più anziano scultore non è più in grado di interloquire epistolarmente, a causa delle precarie condizioni di salute.
Così profondamente diversi, oggi Salvatore Incorpora con i suoi presepi, i dipinti e le sculture, lascia Linguaglossa e arriva a Milano, per un incontro intenso e profondo che avviene nel luogo che Francesco Messina scelse come studio-museo, nel cuore di Milano, dove tutt’ora si respirano pensieri, intenzioni e visioni.
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