Raul Gabriel. Virtual Apraxia
Dal 30 Ottobre 2014 al 21 Novembre 2014
Milano
Luogo: The Format - Contemporary Culture Gallery
Indirizzo: via Giovanni Enrico Pestalozzi 10
Orari: da martedì a venerdì 15-20 o su appuntamento
Curatori: Guido Cabib
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 43128242
E-Mail info: theformatculturegallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.theformatgallery.com
The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: “Virtual Apraxia” personale di Raul Gabriel a Milano, a cura di Guido Cabib. Testo in catalogo di Roberto Diodato, autore di Estetica del Virtuale (Mondadori).
L'artista presenta una serie di lavori, virtual prints e dipinti realizzati appositamente per lo spazio The For-mat.
La coscienza dipende dall'immaginazione e l'immaginazione occupa un posto centrale nell'anima dell'artista. Quando l'mmaginazione è al posto giusto, quando funziona correttamente, essa fa da specchio, cosicchè attraverso di essa ha luogo la riflessione della coscienza. Ma, benchè, sia uno specchio, l'immaginazione è anche una facoltà attiva, che è solo dell'anima, non dipende da organi fisici e dunque è una attività puramente psichica. L'opera d'arte è il frutto dell'immaginazione e per essere materializzata ha bisogno dell'apparato da sempre, oggi quest'apparato è virtuale.
“Virtual è una parola bifronte. Ha due significati che sembrano contraddirsi. Uno è “virtuale” nel senso piu comune di immagine virtuale, realtà virtuale e l'altro è di effettivo, di fatto. Apraxia è la sindrome della inabilità di eseguire gesti imparati e finalizzati nonostante il desiderio di eseguirli. Questa specie di labirinto linguistico descrive la base del riavvolgimento su se stessa della pratica artistica e filosofica dal momento che è apparso il mondo digitale. Cosa sia la prassi, cosa sia la volontà e la effettiva sua pratica attualizzazione, è rimesso tutto in discussione. Il gesto compiuto nel digitale ha la stessa fisicità del gesto compiuto nel grossolanamente tangibile o percepibile senza l'ausilio di macchine riproduttrici come un computer o uno schermo? Una simulazione fisica che genera un intervento scultoreo virtuale ha una stretta relazione in termini sostan-ziali con il gesto di una mano. Non ne rappresenta la negazione e nemmeno l'alternativa. Ne rappresenta semplicemente un'altra istanza. Nel percorso di virtual apraxia ho cercato di muovermi non verso una idea precostituita e oggettistica di realizzazione. Non verso la realizzazione di forme specifiche necessariamente compiute o confezionate. Questo attiene all'approccio artigianale. Mi sono orientato verso la indagine di is-tanze, in cui confondere il processo di andata-ritorno tra digitale e non digitale, in cui tento di perdere la pre-sunta gerarchia etica tra le due realtà. Non abbattimento perchè non vi è nulla da abbattere dato che veri confini non ce ne sono.
Indagine invece. Realizzare un segno o orbitare in ambiente 3D un oggetto digitale sono entrambi mani-festazioni della corporeità, ed implicano dinamiche simili. Entrambi presentano la stessa impossibilità di compimento finale innestata dentro la intuizione e volontà di esecuzione. Entrambi sfuggono per necessità alla possibilità di essere gesti ultimativi. Entrambi infine rappresentano la contraddizione intrinseca della ma-teria, dell'esistenza e della corporeità che sperimentiamo anche nelle fibre dei nostri apparati fisiologici : la imprendibile esistenza di fatto , la virtuale-concreta fisicità dall'idea che non stà prima dell'oggetto, perchè è oggetto in se stessa".
Raul Gabriel
L'artista presenta una serie di lavori, virtual prints e dipinti realizzati appositamente per lo spazio The For-mat.
La coscienza dipende dall'immaginazione e l'immaginazione occupa un posto centrale nell'anima dell'artista. Quando l'mmaginazione è al posto giusto, quando funziona correttamente, essa fa da specchio, cosicchè attraverso di essa ha luogo la riflessione della coscienza. Ma, benchè, sia uno specchio, l'immaginazione è anche una facoltà attiva, che è solo dell'anima, non dipende da organi fisici e dunque è una attività puramente psichica. L'opera d'arte è il frutto dell'immaginazione e per essere materializzata ha bisogno dell'apparato da sempre, oggi quest'apparato è virtuale.
“Virtual è una parola bifronte. Ha due significati che sembrano contraddirsi. Uno è “virtuale” nel senso piu comune di immagine virtuale, realtà virtuale e l'altro è di effettivo, di fatto. Apraxia è la sindrome della inabilità di eseguire gesti imparati e finalizzati nonostante il desiderio di eseguirli. Questa specie di labirinto linguistico descrive la base del riavvolgimento su se stessa della pratica artistica e filosofica dal momento che è apparso il mondo digitale. Cosa sia la prassi, cosa sia la volontà e la effettiva sua pratica attualizzazione, è rimesso tutto in discussione. Il gesto compiuto nel digitale ha la stessa fisicità del gesto compiuto nel grossolanamente tangibile o percepibile senza l'ausilio di macchine riproduttrici come un computer o uno schermo? Una simulazione fisica che genera un intervento scultoreo virtuale ha una stretta relazione in termini sostan-ziali con il gesto di una mano. Non ne rappresenta la negazione e nemmeno l'alternativa. Ne rappresenta semplicemente un'altra istanza. Nel percorso di virtual apraxia ho cercato di muovermi non verso una idea precostituita e oggettistica di realizzazione. Non verso la realizzazione di forme specifiche necessariamente compiute o confezionate. Questo attiene all'approccio artigianale. Mi sono orientato verso la indagine di is-tanze, in cui confondere il processo di andata-ritorno tra digitale e non digitale, in cui tento di perdere la pre-sunta gerarchia etica tra le due realtà. Non abbattimento perchè non vi è nulla da abbattere dato che veri confini non ce ne sono.
Indagine invece. Realizzare un segno o orbitare in ambiente 3D un oggetto digitale sono entrambi mani-festazioni della corporeità, ed implicano dinamiche simili. Entrambi presentano la stessa impossibilità di compimento finale innestata dentro la intuizione e volontà di esecuzione. Entrambi sfuggono per necessità alla possibilità di essere gesti ultimativi. Entrambi infine rappresentano la contraddizione intrinseca della ma-teria, dell'esistenza e della corporeità che sperimentiamo anche nelle fibre dei nostri apparati fisiologici : la imprendibile esistenza di fatto , la virtuale-concreta fisicità dall'idea che non stà prima dell'oggetto, perchè è oggetto in se stessa".
Raul Gabriel
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