Progetto Città Ideale presenta Edicola Radetzky al PAC Milano
Dal 15 Ottobre 2016 al 06 Gennaio 2017
Milano
Luogo: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Indirizzo: via Palestro 14
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.30 - 19.30; giovedì ore 9.30 - 22.30
Sito ufficiale: http://www.pacmilano.it/
In occasione della 12ª Giornata del Contemporaneo, prevista sabato 15 ottobre dalle ore 18.00 al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, sarà esposto il progetto che racconta la rigenerazione di Edicola Radetzky come spazio per l'arte contemporanea. Ospitata al piano superiore del PAC con un allestimento studiato appositamente da Progetto Città Ideale, l’esposizione sarà visitabile dal 16 ottobre 2016 al 6 gennaio 2017.
L'esperienza di Edicola Radetzky è restituita al PAC nello stile comunicativo che la contraddistingue, una mitografia fatta di immagini, oggetti, azioni e parole che forniscono alla città un nuovo sistema simbolico legato alla contemporaneità, che nel contempo rinnova alcuni dei temi ricorrenti del linguaggio mitico di ogni epoca. La mostra andrà a riassumere gli elementi che costituiscono l'identità di Edicola Radetzky, in cui l’esposizione pubblica delle opere e la diffusione in rete della documentazione fotografica delle mostre, delle immagini GIF e delle clip video, svolgono insieme la stessa funzione divulgativa, allargata ad un pubblico più vasto ed eterogeneo dei visitatori di uno spazio espositivo tradizionale.
Edicola Radetzky è stata affidata dal Comune di Milano - Municipio 6 a Progetto Città Ideale che ne ha curato il restauro e la conversione in spazio espositivo per l’arte contemporanea.
Il chiosco liberty di ferro e vetro si affaccia direttamente sulla Darsena di Milano. Le pareti trasparenti e l’illuminazione costante permettono la visione delle opere ospitate all’interno, progettate appositamente dagli artisti coinvolti dal direttore artistico Andrea Lacarpia.
Progetto Città Ideale nasce a Milano nel 2014 per iniziativa degli artisti Mirko Canesi, Fiorella Fontana, Stefano Serusi. Tra i temi caratterizzanti, il recupero della figura dell’artista in quanto parte integrante della società, che attiva la propria ricerca nella progettazione e nella riscrittura dei luoghi della città. In quest’ottica si inscrive lo stesso restauro di Edicola Radetzky e la sua conversione in spazio espositivo.
I diversi progetti realizzati assumono il carattere di casi-studio: basamenti e nicchie senza contenuto, parchi cittadini, atrii condominiali e pubblici, una sala conferenze o un’edicola abbandonata sono visti come narrazioni incomplete per cui progettare interventi site specific. In mostra in particolare sono presentati alcuni interventi che hanno interessato luoghi di Milano.
Il restauro di Edicola Radetzky, terminato nella primavera 2016, è stato occasione di un progetto specifico, Cantieri Radetzky, ideato da Mirko Canesi e Andrea Lacarpia, per il quale gli stessi artisti coinvolti nel restauro hanno prodotto delle opere poste in relazione con il tema del lavoro e con la trasformazione stessa dell'Edicola durante il periodo.
Lo svolgimento del restauro, valutato in senso contemplativo e filosofico, è stato un momento utile per riflettere sulle possibilità di attivazione delle opere d’arte fuori dai contesti propriamente espositivi. Le opere, ambientate e in alcuni casi utilizzate nello stesso cantiere, sono state realizzate da Giuseppe Buffoli, Jacopo Candotti + Nicole Valenti, Mirko Canesi, Daniele Carpi, Francesco Saverio Costanzo, Giovanni De Francesco, Fiorella Fontana, Adi Haxhiaj, Lorenzo Manenti, Bruno Marrapodi, Luigi Massari, Samuele Menin, Yari Miele, Stefano Serusi, Davide Spillari, Marcello Tedesco, Devis Venturelli, Serena Vestrucci + Francesco Maluta.
Nella mostra, Cantieri Radetzky è raccontato con un allestimento che può essere colto in un solo sguardo, come un diorama saturo di stimoli visivi. Nel diorama, le opere sono presentate come simulacri inseriti in una dimensione sospesa, in cui la fatica del lavoro si trasforma nel piacere della contemplazione. Una moltitudine di piramidi reitera sul pavimento la caratteristica copertura dell’Edicola, a cui si alternano stampe lenticolari che riproducono il flusso dell’acqua, scenario che rimanda ad un ambiente della Darsena idealizzato.
La documentazione video prodotta da Roberto Rup Paolini e quella fotografica realizzata da Liligutt Studio completano l’allestimento mostrando in modo evidente il contrasto tra il dinamismo del lavoro vero e proprio e il nuovo immaginario prodotto con Cantieri Radetzky.
Più simile ad una foresta i pali verdi intrecciati avvolgono lo spettatore nel proseguo della mostra, in cui aperture simili a grotte mostrano progetti in corso e in fase di sviluppo, come le stesse forme
dell’Edicola evocate nello spazio espositivo. Prima stagione è il ciclo di mostre attraverso cui Edicola Radetzky è interpretata come tempietto dedicato alla rappresentazione metaforica degli elementi naturali: un altrove selvatico che, elaborato culturalmente, entra nella città come apparizione esotica. Le installazioni ospitate all’interno di Edicola Radetzky sono connotate da materiali dal forte impatto emotivo, legati ad un’idea di natura intesa come fondamentale forza vitale che agisce rinnovando le forme della cultura e della città, luogo della stratificazione linguistica e della vita sociale.
La riqualificazione di Edicola Radetzky è resa possibile grazie al sostegno di Enel Energia, che ha scelto di promuovere e valorizzare l’iniziativa culturale realizzata da Progetto Città Ideale. Il restauro della struttura è stato realizzato anche grazie al contributo dell’associazione Casa Gialla e di alcuni cittadini milanesi.
Edicola Radetzky ha sinora ospitato le mostre personali di Daniele Carpi “L'imperatore era un vecchio” e di Giovanni De Francesco ”Ninfeo“ a cura di Andrea Lacarpia, e quella di Vincenzo Simone “Ho visto il sole basso macchiato di errori” a cura di Simona Squadrito. Progetti speciali sono stati la mostra di Luis Gomez Armenteros “Miserere”, in collaborazione con il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, e la mostra collettiva “Spiaggia Radetzky”. La programmazione del primo anno si concluderà con i progetti di Jacopo Candotti e Devis Venturelli.
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