Nino Migliori. Il tempo, la luce, i segni

Nino Migliori, Il tempo, la luce, i segni, M77 Gallery, Milano
Dal 16 Ottobre 2017 al 27 Gennaio 2018
Milano
Luogo: M77 Gallery
Indirizzo: via Mecenate 77
Curatori: Michele Buonuomo
Telefono per informazioni: +39 02 87225502
E-Mail info: info@m77gallery.com
Sito ufficiale: http://www.m77gallery.com/
M77 Gallery presenta la rassegna centrata sulla ricerca e sulla sperimentazione tra gli anni ’50 e ’70 di Nino Migliori (Bologna, 1926), uno dei grandi maestri della fotografia europea del XX secolo.
Il tempo, la luce, i segni attraversa trent’anni di lavoro di Migliori, evidenziando l’evoluzione e le molteplici invenzioni che sin dagli esordi hanno affiancato una pratica fotografica improntata ad una appassionata narrazione fatta di umana delicatezza.
La mostra si presenta come una sorta di viaggio circolare attraverso tre “serie” della produzione del fotografo bolognese: le prime sperimentazioni avanguardistiche degli anni ’50, la ricerca degli anni ’70, e la rappresentazione dell'Italia degli anni ’50 che, dall’ Emilia Romagna (La serie “gente dell'Emilia”) ai piccoli centri del Meridione più profondo (“Gente del Sud”), affrontava la rinascita del dopoguerra.
La serie dedicata alla sperimentazione pura condotta negli anni ’50 è caratterizzata da tecniche che non prevedono l’utilizzo e la mediazione della macchina fotografica. Con questa ricerca, Migliori ha voluto prendere le distanze da una rappresentazione “documentaristica” per concentrarsi sulla materia stessa della fotografia e riflettere sul gesto, sulla velocità e sulla spazio fermati in una sola immagine: un “unicum”.
Tra le sperimentazioni in mostra figurano i pirogrammi, ovvero immagini ottenute dall’accostamento di negativi a fonti di calore. I negativi, parzialmente bruciati, sono dilatati e stampati su tela fotografica di grande formato.
Altri lavori esposti si rifanno alla storia della grafica, i clichés verres, tecnica ottocentesca in cui il negativo fotografico è lavorato e inciso a mano: una sorta di riflessione da paziente “amanuense” su una gestualità non replicabile. A questa serie sperimentale appartengono infine anche i due fotogrammi del 1977.
Tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70 Nino Migliori si concentra su quella che oggi è una delle sue più conosciute e apprezzate ricerche: la documentazione dei muri delle città italiane. Segni lasciati su una parete anonima che definiscono una presa di coscienza o soltanto una dichiarazione di esistenza. La figura umana è definitivamente scomparsa: nelle immagini restano soltanto gesti e frammenti di parole sufficienti per evocare storie che intrecciano amore, ironia, rabbia e passioni.
A completamento della rassegna, si ritorna alla stagione realista degli anni ’50, quando Nino Migliori coglie con scatti umani e perentori quell'Italia dolente che nella guerra aveva perso tutto, ma non la speranza e la dignità. Icona assoluta di questa stagione irripetibile è Il Tuffatore, ormai mitica fotografia del 1951, “bloccato” per sempre da Migliori sul molo di Rimini. In un solo fotogramma.
La mostra sarà accompagnata da un volume con un testo di Michele Bonuomo e sarà aperta al pubblico martedì 17 ottobre 2017 sino a sabato 27 gennaio 2018.
Inaugurazione: lunedì 16 ottobre 2017 ore 19
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