Michele Ciacciofera. Condensare l’infinito
Dal 16 Gennaio 2024 al 17 Febbraio 2024
Milano
Luogo: BUILDING TERZO PIANO
Indirizzo: Via Monte di Pietà 23
Orari: martedì - sabato 10 - 19
Curatori: Angelo Crespi
Telefono per informazioni: +39 02 89094995
Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com
Da martedì 16 gennaio a sabato 17 febbraio 2024, BUILDING TERZO PIANO presenta Condensare l’infinito, una mostra personale di Michele Ciacciofera a cura di Angelo Crespi, in collaborazione con il Museo MA*GA.
Il percorso espositivo negli spazi di BUILDING TERZO PIANO si configura con una serie di sculture in vetro soffiato policromo di Murano, alcune delle quali già esposte al Petit Palais di Parigi (Fiac 2019), e un dipinto di grande formato, The Translucent Skin of the Present (2015-2016), non solo di forte impatto estetico, ma che può essere considerato una sorta di manifesto visivo della poetica di Ciacciofera.
Le sculture — realizzate nella fornace Seguso Vetri d’Arte a Murano — fanno parte della serie Tales of the Floating World. Concepite come frammenti provenienti da un altro mondo, esse evocano, attraverso le loro forme organiche, l’universo umano e quello naturale, sia minerale sia animale. Queste opere si inscrivono nella ricerca dell’artista italiano — da molti anni residente in Francia a Parigi — intorno all’ambiguità formale tra i differenti regni del vivente, nel contesto delle attuali ipotesi delle “infra-vite”[1] e del collasso globale. Esse proseguono la riflessione sulla questione temporale in cui le ipotesi di fine della civiltà modificano o sovvertono la relazione tra presente e passato, e in cui il tramonto sembra fondersi con le aurorali origini, e gli archetipi primordiali riemergono potenti da profondità ctonie o dall’imo dell’inconscio.
[1] dal testo francese Infravies, le vivant sans frontières di Thomas Heams-Ogus.
La scelta espositiva delle opere negli spazi di BUILDING TERZO PIANO è stata concepita, volutamente, come un ampliamento plastico della mostra aperta al Museo MA*GA (17 dicembre 2023 - 7 aprile 2024), che si compone di tre stanze: un’installazione site-specific con 164 piccole ceramiche posizionate su muschio naturale in dialogo con un trittico che specifica ulteriormente la ricerca di Ciacciofera; un secondo ambiente sonoro accompagna un gruppo di sculture, in materiale riciclato, che rivelano la fascinazione dell’artista per le stele e le edicole votive; infine, un gruppo di opere verticali di grandi dimensioni in vetro soffiato e sabbiato, che evocano forme megalitiche o monolitiche, come Menhir, che nell’antichità furono usate per conferire sacralità e riconoscibilità a determinati territori, collegamento tra l’orizzontalità della terra e la verticalità del cielo quindi tra il mondo fisico e quello spirituale dell’infinito, e che oggi sono simboli che sembrano voler ricollegare il microcosmo biografico di Ciacciofera con il macrocosmo delle narrazioni universali.
I capitoli del progetto – MA*GA e BUILDING TERZO PIANO – in due momenti e in due sedi differenti si completano a vicenda per focalizzare nel modo più ampio e preciso il percorso di un artista che da sempre si caratterizza per una ricerca formale poliedrica, frutto di coerenza linguistica ma anche di sperimentazione sui materiali, sempre nell’ottica di uno sguardo profondo che si muove tra antropologia classica e anthropologie du proche.
La mostra sarà accompagnata da una monografia — a cura di Johan&Levi editore — che conterrà materiale inedito e documentazione fotografica relativa alle varie fasi del percorso creativo di Michele Ciacciofera. Il volume si articolerà come uno studio e un approfondimento della ricerca dell’artista, in dialogo con le istituzioni che collaborano allo sviluppo di tale progetto. Diverso da un catalogo tradizionale, il libro prenderà la forma di un atlante geografico, in cui la parte teorica si intreccia con quella visiva, a rappresentare il viaggio tra antico e moderno, tra memoria geologica e memoria umana.
Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969) vive e lavora a Parigi.
Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di svariati media, dalla pittura alla scultura, con uso di ceramica, vetro, bronzo, pietra ed assemblaggi di materiali, passando dal disegno e dal suono.
Tramite un approccio antropologico, l'artista esplora diverse tematiche legate alle isole di cui è originario, la Sardegna e la Sicilia, attraverso il prisma del Mediterraneo. Memoria collettiva, miti rivisitati e realtà politica contemporanea si mescolano in opere caratterizzate da una sensibilità per la materia e da un'acuta consapevolezza delle problematiche attuali legate alla riconfigurazione degli equilibri socio-economici e ambientali.
Spinto da una costante riflessione e ricerca basata su numerose fonti, Ciacciofera si interessa innanzitutto al soggetto e alla sua narrazione, nonché alle sensazioni che intende trasmettere attraverso la scelta dei materiali utilizzati. Attinge costantemente alla sua formazione in scienze politiche, al suo interesse per l'antropologia, l'archeologia, le questioni ambientali e alla sua ossessione per la memoria individuale e collettiva, per materializzare esperienze poetiche dalla forte capacità comunicativa.
Le sue opere sono state esposte alla 57^ Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, a Documenta 14 di Kassel e Atene, al Museo MAN di Nuoro, al CAFA Museum di Pechino, al Museo d'Arte Contemporanea di Rochechouart (Francia), al Museo di Rennes, a Summerhall Edimburgo, al IMMA Museum di Dublino e in numerose altre istituzioni museali internazionali.
Ha ricevuto la Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship nel 2015-2016.
Sono in preparazione due mostre personali in Francia e una in Scozia, due importanti opere pubbliche in Francia e in Italia e un’opera site-specific con cui parteciperà alla VI Biennale d'Arte contemporanea di Mardin in Turchia (maggio 2024).
Il percorso espositivo negli spazi di BUILDING TERZO PIANO si configura con una serie di sculture in vetro soffiato policromo di Murano, alcune delle quali già esposte al Petit Palais di Parigi (Fiac 2019), e un dipinto di grande formato, The Translucent Skin of the Present (2015-2016), non solo di forte impatto estetico, ma che può essere considerato una sorta di manifesto visivo della poetica di Ciacciofera.
Le sculture — realizzate nella fornace Seguso Vetri d’Arte a Murano — fanno parte della serie Tales of the Floating World. Concepite come frammenti provenienti da un altro mondo, esse evocano, attraverso le loro forme organiche, l’universo umano e quello naturale, sia minerale sia animale. Queste opere si inscrivono nella ricerca dell’artista italiano — da molti anni residente in Francia a Parigi — intorno all’ambiguità formale tra i differenti regni del vivente, nel contesto delle attuali ipotesi delle “infra-vite”[1] e del collasso globale. Esse proseguono la riflessione sulla questione temporale in cui le ipotesi di fine della civiltà modificano o sovvertono la relazione tra presente e passato, e in cui il tramonto sembra fondersi con le aurorali origini, e gli archetipi primordiali riemergono potenti da profondità ctonie o dall’imo dell’inconscio.
[1] dal testo francese Infravies, le vivant sans frontières di Thomas Heams-Ogus.
La scelta espositiva delle opere negli spazi di BUILDING TERZO PIANO è stata concepita, volutamente, come un ampliamento plastico della mostra aperta al Museo MA*GA (17 dicembre 2023 - 7 aprile 2024), che si compone di tre stanze: un’installazione site-specific con 164 piccole ceramiche posizionate su muschio naturale in dialogo con un trittico che specifica ulteriormente la ricerca di Ciacciofera; un secondo ambiente sonoro accompagna un gruppo di sculture, in materiale riciclato, che rivelano la fascinazione dell’artista per le stele e le edicole votive; infine, un gruppo di opere verticali di grandi dimensioni in vetro soffiato e sabbiato, che evocano forme megalitiche o monolitiche, come Menhir, che nell’antichità furono usate per conferire sacralità e riconoscibilità a determinati territori, collegamento tra l’orizzontalità della terra e la verticalità del cielo quindi tra il mondo fisico e quello spirituale dell’infinito, e che oggi sono simboli che sembrano voler ricollegare il microcosmo biografico di Ciacciofera con il macrocosmo delle narrazioni universali.
I capitoli del progetto – MA*GA e BUILDING TERZO PIANO – in due momenti e in due sedi differenti si completano a vicenda per focalizzare nel modo più ampio e preciso il percorso di un artista che da sempre si caratterizza per una ricerca formale poliedrica, frutto di coerenza linguistica ma anche di sperimentazione sui materiali, sempre nell’ottica di uno sguardo profondo che si muove tra antropologia classica e anthropologie du proche.
La mostra sarà accompagnata da una monografia — a cura di Johan&Levi editore — che conterrà materiale inedito e documentazione fotografica relativa alle varie fasi del percorso creativo di Michele Ciacciofera. Il volume si articolerà come uno studio e un approfondimento della ricerca dell’artista, in dialogo con le istituzioni che collaborano allo sviluppo di tale progetto. Diverso da un catalogo tradizionale, il libro prenderà la forma di un atlante geografico, in cui la parte teorica si intreccia con quella visiva, a rappresentare il viaggio tra antico e moderno, tra memoria geologica e memoria umana.
Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969) vive e lavora a Parigi.
Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di svariati media, dalla pittura alla scultura, con uso di ceramica, vetro, bronzo, pietra ed assemblaggi di materiali, passando dal disegno e dal suono.
Tramite un approccio antropologico, l'artista esplora diverse tematiche legate alle isole di cui è originario, la Sardegna e la Sicilia, attraverso il prisma del Mediterraneo. Memoria collettiva, miti rivisitati e realtà politica contemporanea si mescolano in opere caratterizzate da una sensibilità per la materia e da un'acuta consapevolezza delle problematiche attuali legate alla riconfigurazione degli equilibri socio-economici e ambientali.
Spinto da una costante riflessione e ricerca basata su numerose fonti, Ciacciofera si interessa innanzitutto al soggetto e alla sua narrazione, nonché alle sensazioni che intende trasmettere attraverso la scelta dei materiali utilizzati. Attinge costantemente alla sua formazione in scienze politiche, al suo interesse per l'antropologia, l'archeologia, le questioni ambientali e alla sua ossessione per la memoria individuale e collettiva, per materializzare esperienze poetiche dalla forte capacità comunicativa.
Le sue opere sono state esposte alla 57^ Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, a Documenta 14 di Kassel e Atene, al Museo MAN di Nuoro, al CAFA Museum di Pechino, al Museo d'Arte Contemporanea di Rochechouart (Francia), al Museo di Rennes, a Summerhall Edimburgo, al IMMA Museum di Dublino e in numerose altre istituzioni museali internazionali.
Ha ricevuto la Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship nel 2015-2016.
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