Mario Raciti. A latere (dipinti e curiosità 1963 – 2023)
![Mario Raciti, Due spiritelli nell'Eden, 1966, carta su tela, cm. 49x60 I Ph. Riccardo Molino Mario Raciti, Due spiritelli nell'Eden, 1966, carta su tela, cm. 49x60 I Ph. Riccardo Molino](http://www.arte.it/foto/600x450/ed/139831-Mario_Raciti_Due_spiritelli_nell_Eden_1966_cm_49x60_carta_su_tela_ph_riccardo_molino.jpg)
Mario Raciti, Due spiritelli nell'Eden, 1966, carta su tela, cm. 49x60 I Ph. Riccardo Molino
Dal 18 Maggio 2023 al 20 Giugno 2023
Milano
Luogo: Studio Masiero
Indirizzo: Via Villoresi 28
Orari: martedì – venerdì dalle 16.00 alle 19.00 e nel fine settimana, previo appuntamento.
Curatori: Claudio Cerritelli
Telefono per informazioni: +39 3358455470
E-Mail info: info@monicamasiero.it
La galleria Studio Masiero è lieta di ospitare la singolare mostra A latere (dipinti e curiosità 1963 – 2023) di Mario Racitia cura di Claudio Cerritelli.
Dopo la presentazione del catalogo ragionato al Museo del ‘900 e la splendida mostra al Museo San Fedele di Milano che si chiude il 13 maggio, Raciti presenta attraverso questa inedita e originale mostra, un racconto pittorico parallelo, un linguaggio più lieve, domestico e scanzonato. Il titolo della mostra anticipa che si tratta di dipinti e disegni che dileggiano con leggerezza e poesia, ironia e amarezza, la società e la storia dell’arte. Si tratta di un corpus di opere “a latere” rispetto alla pittura lirica e profonda per cui l’artista è conosciuto.
Scrive Claudio Cerritelli nel testo critico: “A latere non ha un significato limitativo, non indica neppure un carattere marginale rispetto ai grandi cicli di opere, infatti la dichiarata lateralità non ha nulla di approssimativo ma indica frammenti sparsi di una scrittura legata al flusso di grafemi e morfemi in procinto di essere pittura.
[…] Il divertimento e l’ironia sono indispensabili per attenuare l’insofferenza per la banale attualità, del resto solo tenendosi a distanza dai conformismi del presente Raciti può restituire a sé stesso la possibilità di vagare nelle luminose risonanze del bianco.”
Il primo di questi disegni è datato 1963. Da allora ad oggi, questi divertissment hanno accompagnato segretamente Raciti nel suo percorso artistico e vengono ora condivisi con lo spirito giocoso che contraddistingue sempre le sue relazioni sociali e amicali.
La mostra è composta da una ventina di opere, fogli sparsi, carte, tele, dove anche l’allestimento sottolinea la libertà di fare arte senza troppe restrizioni o enfasi, ascoltando solo la contagiosa ironia dell’artista.
Mario Raciti nasce a Milano nel 1934. Le sue prime esposizioni risalgono agli inizi degli anni ‘50. Da allora, le sue opere permangono nella continuità di un’ossessione, propria dell’artista di ogni tempo, che percorrere un mondo sempre aperto all’altrove, all’oltre. I diversi cicli pittorici che negli anni prendono forma, dalle figurazioni emblematiche degli anni ’60, alle Presenze-assenze degli anni ’70, alle Mitologie degli anni ’80, ai Misteri degli anni ’90, sono esposti presso gallerie private e istituzioni pubbliche, fra cui si ricordano Quadriennale di Roma, Biennale di Venezia, P.A.C. di Milano, Museo Diocesano di Milano, Palazzo Magnani di Reggio Emilia, MART di Rovereto, Casa del Mantegna di Mantova, Palazzo Sarcinelli di Conegliano, Chiostro di S. Domenico di Imola, Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, Morat Institut di Freiburg im Breigau, Grand Palais di Parigi, MAG di Riva del Garda, Permanente di Milano, Palazzo del Broletto di Pavia, Villa Arconati di Bollate, Museo di San Fedele di Milano. Negli anni 2000 Raciti approda a una pittura che, ponendo il problema di soluzioni controverse, ne forza le contraddizioni portando l’immagine a una tensione drammatica, quanto trasognata. Sono recenti le indagini sulle crocefissioni intitolate Why, i Fiori del Profondo e ultimamente i cicli Una o due figure e Fonti.
Inaugurazione giovedì 18 maggio dalle 18.30 alle 21.00
Dopo la presentazione del catalogo ragionato al Museo del ‘900 e la splendida mostra al Museo San Fedele di Milano che si chiude il 13 maggio, Raciti presenta attraverso questa inedita e originale mostra, un racconto pittorico parallelo, un linguaggio più lieve, domestico e scanzonato. Il titolo della mostra anticipa che si tratta di dipinti e disegni che dileggiano con leggerezza e poesia, ironia e amarezza, la società e la storia dell’arte. Si tratta di un corpus di opere “a latere” rispetto alla pittura lirica e profonda per cui l’artista è conosciuto.
Scrive Claudio Cerritelli nel testo critico: “A latere non ha un significato limitativo, non indica neppure un carattere marginale rispetto ai grandi cicli di opere, infatti la dichiarata lateralità non ha nulla di approssimativo ma indica frammenti sparsi di una scrittura legata al flusso di grafemi e morfemi in procinto di essere pittura.
[…] Il divertimento e l’ironia sono indispensabili per attenuare l’insofferenza per la banale attualità, del resto solo tenendosi a distanza dai conformismi del presente Raciti può restituire a sé stesso la possibilità di vagare nelle luminose risonanze del bianco.”
Il primo di questi disegni è datato 1963. Da allora ad oggi, questi divertissment hanno accompagnato segretamente Raciti nel suo percorso artistico e vengono ora condivisi con lo spirito giocoso che contraddistingue sempre le sue relazioni sociali e amicali.
La mostra è composta da una ventina di opere, fogli sparsi, carte, tele, dove anche l’allestimento sottolinea la libertà di fare arte senza troppe restrizioni o enfasi, ascoltando solo la contagiosa ironia dell’artista.
Mario Raciti nasce a Milano nel 1934. Le sue prime esposizioni risalgono agli inizi degli anni ‘50. Da allora, le sue opere permangono nella continuità di un’ossessione, propria dell’artista di ogni tempo, che percorrere un mondo sempre aperto all’altrove, all’oltre. I diversi cicli pittorici che negli anni prendono forma, dalle figurazioni emblematiche degli anni ’60, alle Presenze-assenze degli anni ’70, alle Mitologie degli anni ’80, ai Misteri degli anni ’90, sono esposti presso gallerie private e istituzioni pubbliche, fra cui si ricordano Quadriennale di Roma, Biennale di Venezia, P.A.C. di Milano, Museo Diocesano di Milano, Palazzo Magnani di Reggio Emilia, MART di Rovereto, Casa del Mantegna di Mantova, Palazzo Sarcinelli di Conegliano, Chiostro di S. Domenico di Imola, Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, Morat Institut di Freiburg im Breigau, Grand Palais di Parigi, MAG di Riva del Garda, Permanente di Milano, Palazzo del Broletto di Pavia, Villa Arconati di Bollate, Museo di San Fedele di Milano. Negli anni 2000 Raciti approda a una pittura che, ponendo il problema di soluzioni controverse, ne forza le contraddizioni portando l’immagine a una tensione drammatica, quanto trasognata. Sono recenti le indagini sulle crocefissioni intitolate Why, i Fiori del Profondo e ultimamente i cicli Una o due figure e Fonti.
Inaugurazione giovedì 18 maggio dalle 18.30 alle 21.00
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