Louise Manzon. Message in the bubble
![Louise Manzon. Message in the bubble, Villa Necchi Campiglio, Milano Louise Manzon. Message in the bubble, Villa Necchi Campiglio, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/24/22559-mi.jpg)
Louise Manzon. Message in the bubble, Villa Necchi Campiglio, Milano
Dal 14 Maggio 2014 al 02 Giugno 2014
Milano
Luogo: Villa Necchi Campiglio
Indirizzo: via Mozart 12
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 467615319 / 02 76340121
E-Mail info: fainecchi@fondoambiente.it
Sito ufficiale: http://www.fondoambiente.it
Il parco di Villa Necchi Campiglio del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, affascinante dimora Anni Trenta nel cuore di Milano opera di Piero Portaluppi, ospiterà dal 15 maggio al 2 giugno 2014 - evento di Advantage Première Art Fund realizzato in occasione della sesta edizione del Forum Advantage Financial “Global Perspectives Competitiveness & Growth”- l’installazione site specific “Message in the bubble” di Louise Manzon, artista d’origine francese, brasilana di nascita, internazionale di formazione e italiana d’adozione.
“Louise Manzon – scrive Philippe Daverio - è una francese diventata barocca per via del Brasile. E nel rendersi barocca ha mutato la più francese delle lingue esteti- che, quella che proviene dalle sperimentazioni della terra plasmata, cotta e colorata; esperimento che la cultura visiva e oggettuale di Francia aveva portato ai limiti del virtuosismo in quegli anni formidabili dell’innovazione perenne che furono quelli dell’Art Nouveau”.
Nell’opera proposta, polimorfe creature marine chiamate a rievocare il mondo antico degli abissi, forme primigenie di vita acquatica intrappolate nelle gabbie della contemporanea indifferenza nei confronti della salute dei mari e del Pianeta, lanciano un grido d’aiuto che fatica a farsi comprendere e a essere colto nella sua urgenza, soprattutto da un’economia quasi del tutto priva di sensibilità ecologica.
Ecco dunque che sculture modellate in terra cotta - il materiale delle origini - richiamano in vita esseri marini preistorici, prime forme di vita acquatica che inviano messaggi da delicatissime bolle, invisibili e impercettibili a quanti non si curano dell’ambiente. Sculture magiche, ancestrali e vitali, dalla forte espressività, che oltre a rappresentare un’originale sperimentazione estetica testimoniano quell’attenzione alla sostenibilità ambientale, che è tra egli elementi che Advantage Première Art Fund considera nella selezione delle opere.
Advantage Première Art Fund è un fondo dedicato ai beni da collezione, costituito da Advantage Financial SA, focalizzato prevalentemente sulla produzione artistica del Novecento e contemporanea e fondato sull’individuazione di settori emergenti e innovativi. In particolare, Advantage Première Art Fund ha sviluppato un principio etico nella scelta delle opere, privilegiando criteri che risultino coerenti con la strategia di Advantage Financial che proprio al tema ambientale dedica i report annuali “Advantage Financial Ecological Footprint” con l’Adesione del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Privilegiato è anche l’uso di materie e tecniche artistiche rispettose dell’ambiente e delle più illustri tradizioni, così come l’attenzione al tema dell’interculturalità, che induce a guardare con grande interesse all’opera di quanti si sono formati e si muovono tra culture differenti, esprimendo attraverso l’arte la convivenza di valori intellettuali e civili.
Contaminazioni culturali che nei lavori di Louise Manzon risultano particolarmente vive, laddove le lezioni dei massimi esponenti dell’Art Nouveau in relazione con il japonisme - “sedimentate in un secolo di cultura visiva francese attraverso tutto il cosmo
delle arti decorative”, si mescolano con le “magie infinite della natura e delle fantasmagorie d’un Brasile da sogno”.
Così tra le altre creazioni di Louise Manzon è nato – suggerisce Daverio – “il ciclo dei suoi pesci, plasmati come se la natura folle del tropico avesse dato loro una energia della quale la terracotta restituisce il movimento, colorati dalla sofisticata capacità di portare le temperature del forno
a colare e sedimentare l’immaginazione cromatica trasformata in materia”.
Louise Manzon è nata nel 1961 a San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una cosmopolita famiglia di artisti, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti.
Nel 1984 si è laureata in Design Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo, ha collaborato per un biennio con uno studio di architettura internazionale e ha quindi proseguito gli studi conseguendo un master in Industrial Design presso il Pratt Institute di New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e tecniche artistiche.
Dopo il master ha lavorato come designer presso l’agenzia Young & Rubican di New York, prima di fondare il proprio studio di visual design, che ha sviluppato diversi progetti tra gli Stati Uniti e l’Europa. Ha perfezionato i propri studi in campo pittorico e scultoreo presso l’Art Student League e la National Academy Museum and School of Fine Arts di New York. Ha esposto le sue produzioni sculturee in diverse sedi internazionali, in Svizzera, negli Stati Uniti e in Italia.
“Louise Manzon – scrive Philippe Daverio - è una francese diventata barocca per via del Brasile. E nel rendersi barocca ha mutato la più francese delle lingue esteti- che, quella che proviene dalle sperimentazioni della terra plasmata, cotta e colorata; esperimento che la cultura visiva e oggettuale di Francia aveva portato ai limiti del virtuosismo in quegli anni formidabili dell’innovazione perenne che furono quelli dell’Art Nouveau”.
Nell’opera proposta, polimorfe creature marine chiamate a rievocare il mondo antico degli abissi, forme primigenie di vita acquatica intrappolate nelle gabbie della contemporanea indifferenza nei confronti della salute dei mari e del Pianeta, lanciano un grido d’aiuto che fatica a farsi comprendere e a essere colto nella sua urgenza, soprattutto da un’economia quasi del tutto priva di sensibilità ecologica.
Ecco dunque che sculture modellate in terra cotta - il materiale delle origini - richiamano in vita esseri marini preistorici, prime forme di vita acquatica che inviano messaggi da delicatissime bolle, invisibili e impercettibili a quanti non si curano dell’ambiente. Sculture magiche, ancestrali e vitali, dalla forte espressività, che oltre a rappresentare un’originale sperimentazione estetica testimoniano quell’attenzione alla sostenibilità ambientale, che è tra egli elementi che Advantage Première Art Fund considera nella selezione delle opere.
Advantage Première Art Fund è un fondo dedicato ai beni da collezione, costituito da Advantage Financial SA, focalizzato prevalentemente sulla produzione artistica del Novecento e contemporanea e fondato sull’individuazione di settori emergenti e innovativi. In particolare, Advantage Première Art Fund ha sviluppato un principio etico nella scelta delle opere, privilegiando criteri che risultino coerenti con la strategia di Advantage Financial che proprio al tema ambientale dedica i report annuali “Advantage Financial Ecological Footprint” con l’Adesione del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Privilegiato è anche l’uso di materie e tecniche artistiche rispettose dell’ambiente e delle più illustri tradizioni, così come l’attenzione al tema dell’interculturalità, che induce a guardare con grande interesse all’opera di quanti si sono formati e si muovono tra culture differenti, esprimendo attraverso l’arte la convivenza di valori intellettuali e civili.
Contaminazioni culturali che nei lavori di Louise Manzon risultano particolarmente vive, laddove le lezioni dei massimi esponenti dell’Art Nouveau in relazione con il japonisme - “sedimentate in un secolo di cultura visiva francese attraverso tutto il cosmo
delle arti decorative”, si mescolano con le “magie infinite della natura e delle fantasmagorie d’un Brasile da sogno”.
Così tra le altre creazioni di Louise Manzon è nato – suggerisce Daverio – “il ciclo dei suoi pesci, plasmati come se la natura folle del tropico avesse dato loro una energia della quale la terracotta restituisce il movimento, colorati dalla sofisticata capacità di portare le temperature del forno
a colare e sedimentare l’immaginazione cromatica trasformata in materia”.
Louise Manzon è nata nel 1961 a San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una cosmopolita famiglia di artisti, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti.
Nel 1984 si è laureata in Design Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo, ha collaborato per un biennio con uno studio di architettura internazionale e ha quindi proseguito gli studi conseguendo un master in Industrial Design presso il Pratt Institute di New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e tecniche artistiche.
Dopo il master ha lavorato come designer presso l’agenzia Young & Rubican di New York, prima di fondare il proprio studio di visual design, che ha sviluppato diversi progetti tra gli Stati Uniti e l’Europa. Ha perfezionato i propri studi in campo pittorico e scultoreo presso l’Art Student League e la National Academy Museum and School of Fine Arts di New York. Ha esposto le sue produzioni sculturee in diverse sedi internazionali, in Svizzera, negli Stati Uniti e in Italia.
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