Letizia Cariello. Seven gates

Letizia Cariello. Seven gates, Galleria Fumagalli, Milano
Dal 26 Settembre 2019 al 18 Dicembre 2019
Milano
Luogo: Galleria Fumagalli
Indirizzo: via Bonaventura Cavalieri 6
Orari: dal martedì al sabato dalle 11 alle 19
Curatori: Giorgio Verzotti
Telefono per informazioni: +39 02 36799285
E-Mail info: info@galleriafumagalli.com
Sito ufficiale: http://galleriafumagalli.com
Galleria Fumagalli presenta la mostra personale di Letizia Cariello “Seven Gates” a cura di Giorgio Verzotti. Invitata a confrontarsi con gli spazi espositivi di Annamaria Maggi, l’artista propone un intervento ambientale inedito e site-specific nella sala maggiore della galleria.
In quest’ampio spazio senza finestre, Letizia Cariello ne disegna ben sette, ciascuna in uno stile diverso, dalla bifora gotica al semplice rettangolo “modernista”. Tracciate su carta da lucido a mano libera dall’artista, le sette finestre sono trasposte dal foglio alla parete con dei chiodi fissati lungo i profili del disegno. Fra un chiodo e l’altro, Letizia Cariello tesse un filo rosso, suo tratto distintivo, creando delle griglie colorate.
L’ambiente della galleria è ora costellato di aperture che restano però virtuali, dato come unico elemento fisico quel filo rosso che con la tessitura allude a una chiusura. O forse attesta una doppia tensione: il desiderio di chiudersi dentro un’intimità che diviene a sua volta condizione di apertura verso un esterno, un’alterità. La finestra è lì per attestare proprio questo, metaforicamente: fa parte di un’architettura che rinchiude ma che necessariamente guarda fuori, aprendo a una continuità di relazione.
Un confine si traccia per essere varcato: Letizia Cariello ci dice che una grata non è sempre il segno metonimico di una prigione, e cita Santa Caterina da Siena: «Fatevi una camera della mente, dove voi soli possiate andare». «Un posto protetto da cui osservare», dice l’artista, pronti a essere poi osservati.
Nata a Copparo in provincia di Ferrara, Letizia Cariello vive e lavora a Milano, dove insegna Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera. Cresciuta in una famiglia di origine napoletana da più di duecento anni dedita alla scultura, si laurea in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Milano con Pierluigi de Vecchi. Dopo aver lavorato per il cinema in Italia e negli Stati Uniti, si diploma in Pittura all’Accademia di Belle arti di Brera con Pietro Pleascan. La ricerca di Letizia Cariello esplora attraverso diversi media (disegno, installazione, fotografia, scultura, video…) la relazione fra spazio interno e spazio esterno. Il tentativo di intercettare la consistenza materiale del tempo si concentra nell'inseguimento delle sue tracce, segnandolo in scrittura (i calendari), oggetti e materia. Scopo di questo processo è un servizio continuo di ricostruzione di legami, connessioni e relazioni (il filo rosso), attraverso l'identificazione e la letterale ricucitura di oggetti e spazi, sia nel macro che nel micro: dagli alberi alle teiere, dalle tazzine alle fotografie. Opere di Letizia Cariello sono in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Durante la Presidenza Barroso, Letizia Cariello è selezionata dalla UE per partecipare insieme ad altri quattordici artisti europei, intellettuali e uomini di scienza al progetto “A New Narrative for Europe”. Espone in mostre personali in istituzioni quali: Cascina Maria, Agrate Conturbia (2019, 2018), Palazzo Borromeo, Milano (2018, 2016), LAC, Lugano (2016), Centro Luigi Pecci, Prato (2003), Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea, Siena (2001). Nel corso degli anni partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, tra queste: La Triennale, Milano (2018), Università di Graz (2017), Museo Poldi Pezzoli, Milano (2014), Ambasciata d’Italia, Berlino (2013), MAGA Museo Di Arte Contemporanea, Gallarate (2012, 2010), Fondazione Pomodoro, Milano (2010), National Museum of the Women in the Arts, Washington D.C. (2007), Contemporary Art Center of Virginia, Virginia Beach (2006), MART, Rovereto (2003, 2001), Kunstverein Ludvigsburg (2002).
Inaugurazione giovedì 26 settembre 2019 dalle 18.30
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