Lara Ilaria Braconi. Amore lento, presenti scomparsi
![Lara Ilaria Braconi, Sale e magmatica, 2021, olio su tela, cm. 200x170 Lara Ilaria Braconi, Sale e magmatica, 2021, olio su tela, cm. 200x170](http://www.arte.it/foto/600x450/7c/113119-unnamed-6.jpg)
Lara Ilaria Braconi, Sale e magmatica, 2021, olio su tela, cm. 200x170
Dal 24 Febbraio 2021 al 20 Marzo 2021
Milano
Luogo: Galleria Lorenzo Vatalaro
Indirizzo: Piazza San Simpliciano 20121
Orari: 10.30-20.00; chiuso domenica
Telefono per informazioni: +39 02 8052189
E-Mail info: info@gallerialorenzovatalaro.it
È opinione diffusa che un’opera d’arte debba colpire immediatamente, quasi per spontanea maniera di presentarsi. Va da sé però che questo non è sempre possibile, specialmente quando essa presenta tratti di novità o esprime una sensibilità marcatamente individuale. Non è detto infatti che in questi casi, quando l’opera testimonia percorsi di ricerca soggettivi, lo faccia per via di eloquenza visiva e semplicità. Penso che il lavoro di Lara Ilaria Braconi sia di questo tipo.
I dipinti di Lara non sono ambienti dotati di profondità di campo visiva (così che all’interno del dipinto si possa definire un vicino e un lontano). La profondità di campo, lo spessore dell’ambiente, è generato nell’esperienza delle associazioni emotive che il dipinto suscita. È in questa dimensione del dipinto – quella della reazione – che è possibile differenziare le parti tra di loro, distinguerle, definire una nozione di luogo – una superficie e uno sfondo.
Le tele hanno spesso grandi dimensioni, incoraggiando una visione macroscopica; se ne può fare però con altrettanto vantaggio una scansione minuta, seguendo le irregolarità cromatiche che si propagano sulla superficie, come se il processo espressivo fosse anche miniaturizzato – si aprono così circuiti della vista, che sequenziano gli avvenimenti sulla tela seguendo le traiettorie suggerite. Poi repentinamente una macchia riapre a uno sguardo d’insieme; per essere nuovamente riassorbito da circuiti di dettaglio più in là. Gli appigli sono pochi, prevale la dispersione. Potremmo dire: l’operazione compositiva non è un’operazione di sintesi, la ricerca di un’unità dello sguardo, sebbene fattori unificanti intervengono, ma di lasciare che la vista percorra inesausta la tela. Quest’apertura dello sguardo, che svincola l’opera da una prospettiva conclusiva, introduce anche un elemento di arbitrarietà: la tela finisce qui, ma potrebbe continuare a oltranza. Come se ci fosse uno sfasamento tra il suo confine e la dinamica interna – qualcosa va fuori fuoco. Le superfici continuano altrove. Un altrove, sospetto come tutti gli altrove.
Da “Sulla serie pittorica Amore Lento, Presenti Scomparsi di Lara Ilaria Braconi” di Giovanni Sommazzi
Apertura 24 febbraio 2021 ore 18
I dipinti di Lara non sono ambienti dotati di profondità di campo visiva (così che all’interno del dipinto si possa definire un vicino e un lontano). La profondità di campo, lo spessore dell’ambiente, è generato nell’esperienza delle associazioni emotive che il dipinto suscita. È in questa dimensione del dipinto – quella della reazione – che è possibile differenziare le parti tra di loro, distinguerle, definire una nozione di luogo – una superficie e uno sfondo.
Le tele hanno spesso grandi dimensioni, incoraggiando una visione macroscopica; se ne può fare però con altrettanto vantaggio una scansione minuta, seguendo le irregolarità cromatiche che si propagano sulla superficie, come se il processo espressivo fosse anche miniaturizzato – si aprono così circuiti della vista, che sequenziano gli avvenimenti sulla tela seguendo le traiettorie suggerite. Poi repentinamente una macchia riapre a uno sguardo d’insieme; per essere nuovamente riassorbito da circuiti di dettaglio più in là. Gli appigli sono pochi, prevale la dispersione. Potremmo dire: l’operazione compositiva non è un’operazione di sintesi, la ricerca di un’unità dello sguardo, sebbene fattori unificanti intervengono, ma di lasciare che la vista percorra inesausta la tela. Quest’apertura dello sguardo, che svincola l’opera da una prospettiva conclusiva, introduce anche un elemento di arbitrarietà: la tela finisce qui, ma potrebbe continuare a oltranza. Come se ci fosse uno sfasamento tra il suo confine e la dinamica interna – qualcosa va fuori fuoco. Le superfici continuano altrove. Un altrove, sospetto come tutti gli altrove.
Da “Sulla serie pittorica Amore Lento, Presenti Scomparsi di Lara Ilaria Braconi” di Giovanni Sommazzi
Apertura 24 febbraio 2021 ore 18
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 27 giugno 2024 al 06 giugno 2025 Torino | Gallerie d’Italia – Torino
Antonio Biasiucci. Arca
-
Dal 28 giugno 2024 al 13 ottobre 2024 Venezia | Palazzo Cini
Eleonora Duse mito contemporaneo
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024 Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024 Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024 Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024 Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence