L'immagine dei milanesi nella vita quotidiana (1790-1890)
Dal 16 Dicembre 2015 al 21 Febbraio 2016
Milano
Luogo: Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
Indirizzo: via Sant'Andrea 6
Orari: da martedì a domenica 9-13 / 14-17.30
Enti promotori:
- Comune di Milano | Cultura
- Direzione Musei Storici
- Associazione Memoria & Progetto
- In collaborazione con Istituto Lombardo di Storia Contemporanea
Costo del biglietto: ingresso con biglietto del Museo
Telefono per informazioni: +39 02 884 45924 / 53191
E-Mail info: c.museorisorgimento@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.civicheraccoltestoriche.mi.it
Per “Biancoinverno”, palinsesto del periodo dell'Avvento e natalizio del Comune di Milano, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine inaugura e apre al pubblico mercoledì 16 dicembre alle ore 18 la mostra “L'immagine dei milanesi nella vita quotidiana (1790-1890)”.
Curata da Alberto Milano, la mostra è promossa da Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici e Associazione Memoria & Progetto, in collaborazione con Istituto Lombardo di Storia Contemporanea, ed è prodotta da d’Officina | fpe spa con allestimento di Tito Canella Architetti.
Dal 17 dicembre 2015 al 21 febbraio 2016, negli spazi espositivi al primo piano del Palazzo sono in mostra circa centocinquanta opere, in gran parte inedite, tra fogli satirici, caricature, vedute e piante della città, calendari, stampe per la decorazione della casa e pubblicità provenienti dalle Raccolte Civiche – Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli”, Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento – e private.
Il percorso espositivo restituisce al visitatore un volto poco noto dei milanesi durante quei cento anni di storia, dal 1790 al 1890, che portarono la Città a divenire uno dei più importanti centri culturali, commerciali e industriali all'alba del Novecento.
Proseguimento ideale del percorso espositivo che si snoda nelle sale al piano nobile del Palazzo - dedicato all’illustrazione della fisionomia urbanistica di Milano tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Novecento e alla collezione di costumi delle Civiche Raccolte Storiche - la mostra, omaggio alla città e ai suoi abitanti, agli usi e costumi, ai modi di fare e di dire e alla vita di tutti i giorni nelle strade, nei salotti e nelle attività commerciali, è anche l’occasione per presentare al pubblico abiti e accessori (ventagli, borsette, scialli, cappelli, etc.) risalenti al periodo considerato provenienti dalle collezioni di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine.
Nel secolo preso in considerazione, la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee e di sviluppare così una rappresentazione e una critica della società contemporanea era per il milanesi piuttosto limitata: il regime napoleonico, prima, e la restaurazione austriaca, dopo, compressero infatti notevolmente la capacità d’espressione della voce e del pensiero e l’evoluzione dei costumi, a causa anche della censura.
Dopo le Cinque Giornate di Milano, nel Quarantotto si liberarono gran parte delle energie represse da un secolo di dominazione Milano diede vita a una produzione caricaturale di dimensioni fino ad allora sconosciute in Italia; la vita dei milanesi, con l'unificazione della Nazione, divenne oggetto di una satira di costume sempre più legata ai modi di vivere delle classi borghesi, che espresse i suoi risultati migliori nei decenni tra il 1860 e il 1880.
L’abbigliamento ha da sempre una forte valenza simbolica, consentendo di delineare funzioni, ruoli sociali e appartenenze di classe, tanto da divenire oggetto di raffigurazione per manuali, raccolte di costumi e libri figurati.
Tra i narratori della società ottocentesca milanese troviamo Angelo Biasioli con la Raccolta di 30 costumi con altrettante vedute, le più interessanti della città di Milano (1821), Giovanni Locarno con l’Album di scelti costumi lombardi (1837-38) e Carlo Arienti con la serie di Scherzi pittoreschi (1821), una descrizione caricaturale dei tipi sociali della Milano di inizio secolo che troverà traduzione pittorica nelle opere di Gerolamo Induno, uno dei massimi interpreti della cosiddetta “pittura di genere” qui ben rappresentata dal dipinto Sciancato che suona il mandolino (1852).
Attraverso questa mostra è inoltre possibile ripercorrere la storia della grafica e dell’editoria milanese. In questi cento anni di produzione vennero utilizzate tutte le tecniche di stampa, dalle incisioni in rame alla xilografia e litografia fino all’oleografia. Quest’ultima, simulando l’effetto della pittura a olio su tela, godette di particolare fortuna tra Ottocento e Novecento tanto che la città meneghina ne divenne il più importante centro di produzione italiano contribuendo alla diffusione di questa particolare forma di gusto estetico avvicinando il popolo alla cultura artistica.
“I primi sviluppi della caricatura moderna a Milano sono legati a quanto sperimentato alla fine del Settecento con l'arrivo di Napoleone nella nostra città (15 maggio 1796) e alla produzione fiorita a ridosso dei moti del 1848, come illustrato nella mostra ospitata a Palazzo Morando", così commenta Claudio Salsi, Direttore Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano.
"Le immagini raccontano una loro storia” dichiara Alberto Milano, curatore della mostra, “in questo caso quella della vita milanese dell'Ottocento, che non sempre combacia con la storia ufficiale, e la raccontano con un loro linguaggio che sarebbe sbagliato sottovalutare solo perchè è più direttamente comprensibile".
L'esposizione è accompagnata dal catalogo Edizioni Medusa (Milano 2015) realizzato con il sostegno di Amici della Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” e Sergio Trippini | Stampe Antiche, con contributi di P. Foglia, M. Fugazza, A. Milano, S. Morachioli, C. Salsi e A. Colombo.
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