Giulio Squillacciotti. WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT
![Giulio Squillacciotti. WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT Giulio Squillacciotti. WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT](http://www.arte.it/foto/600x450/e1/115091-careof.jpg)
Giulio Squillacciotti. WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT
Dal 20 Aprile 2021 al 23 Maggio 2021
Milano
Luogo: Careof
Indirizzo: Via Giulio Cesare Procaccini 4
Orari: martedì 14.00 – 18.00 / mercoledì 14.00 – 21.00 / giovedì 14.00 – 18.00. Prenotazione obbligatoria
Curatori: Marta Cereda
Sito ufficiale: http://www.careof.org
Careof presenta WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT di Giulio Squillacciotti, in mostra a Milano dal 20 aprile al 23 maggio 2021.
Un progetto espositivo che si interroga sul valore e sul significato dell’identità europea, sulla questione linguistica, su ruoli apparentemente marginali in momenti storici significativi. Si parla di col-lasso, migrazione, conflitto, speranza. Si discute di punti di vista, neutralità, distorsione, imparzialità, traduzioni. Si affrontano temi legati a eredità, separazioni, abbandoni, divorzi.
Attraverso un film, alcune sculture, light boxes e apparati scenografici, negli spazi di Fabbrica del Vapore Giulio Squillacciotti mette in scena una narrazione plausibile, costruisce una finzione che potrebbe essere documentario: ma la fine dell’Europa non è ancora stata siglata, ma i ritratti dei politici immortalano attori, ma gli oggetti che vediamo sono calchi in ceramica.
Il lavoro dell’artista si basa, infatti, sulla sofisticazione di eventi reali di matrice storico-antropologica, che affronta tramite video, audio, scenografia. L’indagine di Squillacciotti si concentra da un lato sull’idea di messa in scena, dall’altro su quella di punto di vista, su un’inversione di ruoli tra protagonisti e comparse, su uno slittamento che non è soltanto linguistico, ma diventa semantico nel momento in cui il discorso politico è allegoria per parlare di problemi personali, sentimentali, famigliari.
L’esposizione rappresenta la conclusione di una ricerca su questi temi che l’artista sta svolgendo dal 2019, avviata in occasione di una residenza alla Van Eyck Academie di Maastricht e sviluppata grazie ai riconoscimenti di ArteVisione e Italian Council, con la produzione del progetto da parte di Careof.
Nello stesso periodo della mostra, GAMeC ospita presso Spazio Zero una selezione di film di Giulio Squillacciotti, che è stato selezionato dal museo bergamasco per la partecipazione ad Artists’ Film International, prestigioso network dedicato alla videoarte che dal 2008 coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali.
Nel mese di giugno 2021, WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT sarà presentato al Museo Civico di Castelbuono, che ha acquisito l’opera in collezione.
Accompagna il progetto un volume edito da Onomatopee con grafica di Studio Temp con approfondimenti di Ayşe Zarakol, Marwan Moujaes, Federico Lodoli, Marina Lalovic ed Erica Petrillo, insieme a una timeline europea dalla seconda guerra mondiale fino alla Brexit redatta da Enrico De Gasperis.
Un progetto espositivo che si interroga sul valore e sul significato dell’identità europea, sulla questione linguistica, su ruoli apparentemente marginali in momenti storici significativi. Si parla di col-lasso, migrazione, conflitto, speranza. Si discute di punti di vista, neutralità, distorsione, imparzialità, traduzioni. Si affrontano temi legati a eredità, separazioni, abbandoni, divorzi.
Attraverso un film, alcune sculture, light boxes e apparati scenografici, negli spazi di Fabbrica del Vapore Giulio Squillacciotti mette in scena una narrazione plausibile, costruisce una finzione che potrebbe essere documentario: ma la fine dell’Europa non è ancora stata siglata, ma i ritratti dei politici immortalano attori, ma gli oggetti che vediamo sono calchi in ceramica.
Il lavoro dell’artista si basa, infatti, sulla sofisticazione di eventi reali di matrice storico-antropologica, che affronta tramite video, audio, scenografia. L’indagine di Squillacciotti si concentra da un lato sull’idea di messa in scena, dall’altro su quella di punto di vista, su un’inversione di ruoli tra protagonisti e comparse, su uno slittamento che non è soltanto linguistico, ma diventa semantico nel momento in cui il discorso politico è allegoria per parlare di problemi personali, sentimentali, famigliari.
L’esposizione rappresenta la conclusione di una ricerca su questi temi che l’artista sta svolgendo dal 2019, avviata in occasione di una residenza alla Van Eyck Academie di Maastricht e sviluppata grazie ai riconoscimenti di ArteVisione e Italian Council, con la produzione del progetto da parte di Careof.
Nello stesso periodo della mostra, GAMeC ospita presso Spazio Zero una selezione di film di Giulio Squillacciotti, che è stato selezionato dal museo bergamasco per la partecipazione ad Artists’ Film International, prestigioso network dedicato alla videoarte che dal 2008 coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali.
Nel mese di giugno 2021, WHAT HAS LEFT SINCE WE LEFT sarà presentato al Museo Civico di Castelbuono, che ha acquisito l’opera in collezione.
Accompagna il progetto un volume edito da Onomatopee con grafica di Studio Temp con approfondimenti di Ayşe Zarakol, Marwan Moujaes, Federico Lodoli, Marina Lalovic ed Erica Petrillo, insieme a una timeline europea dalla seconda guerra mondiale fino alla Brexit redatta da Enrico De Gasperis.
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