Giochi da salotto. Giochi da osteria

Giochi da salotto. Giochi da osteria
Dal 16 Dicembre 2012 al 03 Marzo 2013
Milano
Luogo: Palazzo Morando Costume Moda Immagine
Indirizzo: via Sant’Andrea 6
Orari: da martedì a domenica 9-13/ 14-17.30
Curatori: Alberto Milano
Enti promotori:
- Comune di Milano Assessorato Cultura
- Moda
- Design
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 88465933/ 02 76006964
E-Mail info: c.palazzomorando@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.civicheraccoltestoriche.mi.it
La mostra Giochi da salotto, Giochi da osteria nella vita milanese dal Cinquecento all’Ottocento, curata da Alberto Milano e promossa dall’Assessorato Cultura, Moda, Design del Comune di Milano, è allestita nelle sale recentemente restaurate al primo piano di Palazzo Morando Costume Moda Immagine contigue a quelle della pinacoteca.
La rassegna, con inaugurazione aperta al pubblico sabato 15 dicembre, ore 18.00, intende riscoprire, proprio in occasione delle festività natali natalizie, gli aspetti più ludici della tradizione meneghina, evidenziando le mode figurative che caratterizzarono i giochi più diffusi tra il Cinquecento e l’inizio dell’Ottocento a Milano. Il catalogo è realizzato da Edizioni Gabriele Mazzotta che collaborano inoltre alla promozione della mostra.
L’allestimento dell’esposizione negli ambient testimoni, attraverso i dipinti, delle trasformazioni del tessuto urbano e delle principali manifestazioni della vita pubblica e privata della città di Milano tra il XVI e il XIX secolo, rafforza il carattere di Palazzo Morando quale contenitore privilegiato del processo di cambiamento della città, foriera di impulsi benefici alla contaminazione di gusti e stili e alla trasgressione delle frontiere intellettuali e disciplinari.
Attraverso i circa 150 esemplari esposti – stampe, calendari, cartelle e tavolieri in “art povera”, matrici da stampa, libri, opuscoli, bandi, attrezzi per il gioco, spesso molto rari e destinati in futuro ad arricchire le Raccolte del Castello Sforzesco le maggiori del genere in Italia anche grazie a questo importante contributo – saranno analizzate tutte le tecniche di stampa e decorazione utilizzate nella realizzazione dei giochi. Si illustreranno inoltre le principali categorie di giochi, da quelli da tavoliere (dama, scacchi) a quelli di dadi (Pela il Chiù, Carica l'asino, della Barca), d giochi di estrazione (Tombola, Cavagnola) a quelli di percorso (dell'Oca, del Barone), alle carte da gioco e ai tarocchi. Ai tavolieri e alle carte utilizzati per i più noti giochi d'azzardo come il Biribissi, il Lotto Reale, il Faraone, la Bassetta, si alternano i giochi didattici destinati a istruire divertendo, o quelli familiari come la Tombola o il Gioco dell'Oca. Ai giochi in voga un tempo nei salotti dell'aristocrazia e poi della buona borghesia (giochi di società con le carte, Domande e Risposte, Assalto al Castello, Domino, Tangram), fanno da contrappunto i giochi più comuni nelle strade e nelle osterie della città, essenzialmente giochi di dadi e di carte.
La storia dei giochi, specialmente per quanto riguarda i secoli passati, è strettamente legata alle vicende della vita quotidiana. Il fenomeno del gioco è uno dei più complessi e sfaccettati, poiché vi convergono elementi della cultura visiva, della legislazione, del costume, delle emozioni personali e collettive. Può quindi essere osservato da diversi punti di vista. E i personaggi che popolano i fogli e le carte – realmente vissuti o di fantasia, caricaturali, umoristici, o tratti dai romanzi storici accompagneranno il visitatore nell'allestimento della rassegna, trasmettendogli una viva testimonianza delle diverse epoche.
La mostra si basa su decenni di ricerche che hanno portato nuova conoscenza nella storia delle immagini a stampa e prospettive originali nella loro interpretazione, riallacciandosi a una tradizione che ha visto a Milano gli studi di Achille Bertarelli, Clelia Alberici e Giorgio Lise. Il capoluogo lombardo vanta nel campo del gioco una tradizione che risale al XV secolo quando, secondo la teoria più accreditata, vi furono inventate le carte per il gioco dei tarocchi. Palazzo Morando si conferma luogo del sapere e dell’emozione, dove ammirare gli splendori del passato, dove promuovere studi e attività culturali sulle collezioni, pubbliche e private, esposte, dove offrire modelli e spunti di dibattito perché sia riconosciuto come luogo chiaramente dedicato alla storia della società, del costume, della moda.
La mostra sarà accompagnata da un calendario di eventi collaterali quali concerti, dibattiti e visite guidate che prendono spunto dalle tematiche espresse nel percorso espositivo. Si segnala come primo appuntamento previsto per domenica 16 dicembre, in occasione dell’apertura al pubblico, il convegno dal titolo “La Storia del Gioco”.
La rassegna, con inaugurazione aperta al pubblico sabato 15 dicembre, ore 18.00, intende riscoprire, proprio in occasione delle festività natali natalizie, gli aspetti più ludici della tradizione meneghina, evidenziando le mode figurative che caratterizzarono i giochi più diffusi tra il Cinquecento e l’inizio dell’Ottocento a Milano. Il catalogo è realizzato da Edizioni Gabriele Mazzotta che collaborano inoltre alla promozione della mostra.
L’allestimento dell’esposizione negli ambient testimoni, attraverso i dipinti, delle trasformazioni del tessuto urbano e delle principali manifestazioni della vita pubblica e privata della città di Milano tra il XVI e il XIX secolo, rafforza il carattere di Palazzo Morando quale contenitore privilegiato del processo di cambiamento della città, foriera di impulsi benefici alla contaminazione di gusti e stili e alla trasgressione delle frontiere intellettuali e disciplinari.
Attraverso i circa 150 esemplari esposti – stampe, calendari, cartelle e tavolieri in “art povera”, matrici da stampa, libri, opuscoli, bandi, attrezzi per il gioco, spesso molto rari e destinati in futuro ad arricchire le Raccolte del Castello Sforzesco le maggiori del genere in Italia anche grazie a questo importante contributo – saranno analizzate tutte le tecniche di stampa e decorazione utilizzate nella realizzazione dei giochi. Si illustreranno inoltre le principali categorie di giochi, da quelli da tavoliere (dama, scacchi) a quelli di dadi (Pela il Chiù, Carica l'asino, della Barca), d giochi di estrazione (Tombola, Cavagnola) a quelli di percorso (dell'Oca, del Barone), alle carte da gioco e ai tarocchi. Ai tavolieri e alle carte utilizzati per i più noti giochi d'azzardo come il Biribissi, il Lotto Reale, il Faraone, la Bassetta, si alternano i giochi didattici destinati a istruire divertendo, o quelli familiari come la Tombola o il Gioco dell'Oca. Ai giochi in voga un tempo nei salotti dell'aristocrazia e poi della buona borghesia (giochi di società con le carte, Domande e Risposte, Assalto al Castello, Domino, Tangram), fanno da contrappunto i giochi più comuni nelle strade e nelle osterie della città, essenzialmente giochi di dadi e di carte.
La storia dei giochi, specialmente per quanto riguarda i secoli passati, è strettamente legata alle vicende della vita quotidiana. Il fenomeno del gioco è uno dei più complessi e sfaccettati, poiché vi convergono elementi della cultura visiva, della legislazione, del costume, delle emozioni personali e collettive. Può quindi essere osservato da diversi punti di vista. E i personaggi che popolano i fogli e le carte – realmente vissuti o di fantasia, caricaturali, umoristici, o tratti dai romanzi storici accompagneranno il visitatore nell'allestimento della rassegna, trasmettendogli una viva testimonianza delle diverse epoche.
La mostra si basa su decenni di ricerche che hanno portato nuova conoscenza nella storia delle immagini a stampa e prospettive originali nella loro interpretazione, riallacciandosi a una tradizione che ha visto a Milano gli studi di Achille Bertarelli, Clelia Alberici e Giorgio Lise. Il capoluogo lombardo vanta nel campo del gioco una tradizione che risale al XV secolo quando, secondo la teoria più accreditata, vi furono inventate le carte per il gioco dei tarocchi. Palazzo Morando si conferma luogo del sapere e dell’emozione, dove ammirare gli splendori del passato, dove promuovere studi e attività culturali sulle collezioni, pubbliche e private, esposte, dove offrire modelli e spunti di dibattito perché sia riconosciuto come luogo chiaramente dedicato alla storia della società, del costume, della moda.
La mostra sarà accompagnata da un calendario di eventi collaterali quali concerti, dibattiti e visite guidate che prendono spunto dalle tematiche espresse nel percorso espositivo. Si segnala come primo appuntamento previsto per domenica 16 dicembre, in occasione dell’apertura al pubblico, il convegno dal titolo “La Storia del Gioco”.
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