Freedom supermarket
Pietro Ruffo, African spring, 111x85 x10cm, gesso acrilico e intagli su carta, 2011
Dal 21 Marzo 2012 al 27 Aprile 2012
Milano
Luogo: CARLOTTA TESTORI STUDIO
Indirizzo: via Olmetto 17
Orari: Lunedì - Venerdì, 14.30-18.30; sabato su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 02 804073
E-Mail info: info@carlottatestoristudio.com
Sito ufficiale: http://www.carlottatestoristudio.com
CARLOTTA TESTORI STUDIO di Milano (via Olmetto 17) ospita, dal 21 marzo al 27 aprile 2012, il nuovo progetto site specific di Pietro Ruffo (Roma, 1978), dal titolo Freedom supermarket.
Il lavoro, appositamente pensato e realizzato per gli spazi della galleria milanese, cui si affianca una serie di opere recenti, è costituito da una grande teca contenente un'elaborata mappa del mondo in lingua araba.
La superficie, composta da frammenti cartacei sostenuti da spilli, si sviluppa su vari livelli che compongono scritte e motivi geometrici inneggianti al tema della libertà.
Proprio la libertà è la cifra tematica più caratteristica della ricerca dell’artista romano, come dimostrano le sue più recenti esposizioni (I sei traditori della libertà, Roma, Fondazione Pastificio Cerere, 2010; Negative Liberty, Venezia, Cafè Florian, in occasione della Biennale 2011; il progetto vincitore del New York Price, 2010, successivamente ripreso nella rassegna all’All - Russian Museum of Decorative Applied and Folk Art, Mosca, 2011; The political Gymnasium, Blain Southern, Londra, 2012).
In questa opera, l’analisi di Ruffo si focalizza sulla libertà del mondo contemporaneo, diventata pura merce di scambio, come un prodotto da supermercato di cui ognuno si può servire a propria discrezione secondo le tradizioni e le logiche culturali di appartenenza, e la cui dimensione filosofica è relegata a un'idea sempre più soggettiva e la sua applicazione sempre più sfocata.
L’interrogativo che Freedom supermarket pone al visitatore è se esista ancora una forma di libertà possibile.
Il punto di osservazione di Ruffo sul mondo non è mai antropocentrico ma l'umanità viene inserita in un unico complesso organico in evoluzione in una sorta di transumanza multietnica. Ecco perché qualsiasi riferimento politico-religioso è assente.
La constatazione definitiva del giovane artista romano è che l'urgenza di ripensare in senso etico alle trasformazioni in corso sul pianeta forse porterà l'umanità ad accettare la libertà come la più tollerabile delle schiavitù. In quest'ottica l'installazione di Ruffo appare come una gigantesca crisalide di carta, testimonianza di una metamorfosi.
Pietro Ruffo. Biografia
Nato a Roma nel 1978, Pietro Ruffo ha studiato Architettura a Roma.
Ha esposto in varie città italiane e all’estero in località quali Berlino, New York, Algeri e Sendai (Giappone) e in importanti istituzioni come il Museo M.A.D. di New York, il MACRO di Roma, il MAXXI di Roma, il M.A.R. di Ravenna, il Museo di Arte contemporanea “La Pescheria” di Pesaro, il Tenerife Espacio de Las Artes (Spagna), lo Schöndeling Kunstverein-Langenhagen (Germania).
Nel 2005 ha lavorato nella scuola di Beslan con i bambini sopravvissuti al massacro dei ribelli ceceni.
Ruffo ha poi partecipato ad altri progetti, tra cui una proposta scultorea per Ground Zero e a un progetto relativo a grandi Mappe geografiche indicanti l’influenza culturale e militare di alcuni degli imperi più grandi al mondo; nonché a un progetto speciale nell’Ospedale Psichiatrico di Colmar (Francia).
CARLOTTA TESTORI STUDIO
Carlotta Testori Studio inaugura nel febbraio 2011 nella suggestiva cornice delle antiche scuderie del Cinquecentesco Palazzo Brivio Sforza in via Olmetto 17 a Milano.
Lo spazio si propone come luogo di ricerca e sperimentazione artistica in cui il cöté commerciale dell’arte e la sua valenza culturale si coniugano nell’equilibrio di progetti artistici site specific.
L’attenzione alla contestualizzazione dell’allestimento e al dialogo tra pratica artistica e genius loci è l’orizzonte in cui si colloca la ricerca artistica di Carlotta Testori Studio. Uno spazio che si differenzia dal tradizionale concetto di galleria d’arte per avvicinarsi al modus operandi della fondazione investendo nel portato culturale dei progetti espositivi e autofinanziando operazioni artistiche coraggiose, sempre presentate con attenzione e ricerca curatoriale.
Il lavoro, appositamente pensato e realizzato per gli spazi della galleria milanese, cui si affianca una serie di opere recenti, è costituito da una grande teca contenente un'elaborata mappa del mondo in lingua araba.
La superficie, composta da frammenti cartacei sostenuti da spilli, si sviluppa su vari livelli che compongono scritte e motivi geometrici inneggianti al tema della libertà.
Proprio la libertà è la cifra tematica più caratteristica della ricerca dell’artista romano, come dimostrano le sue più recenti esposizioni (I sei traditori della libertà, Roma, Fondazione Pastificio Cerere, 2010; Negative Liberty, Venezia, Cafè Florian, in occasione della Biennale 2011; il progetto vincitore del New York Price, 2010, successivamente ripreso nella rassegna all’All - Russian Museum of Decorative Applied and Folk Art, Mosca, 2011; The political Gymnasium, Blain Southern, Londra, 2012).
In questa opera, l’analisi di Ruffo si focalizza sulla libertà del mondo contemporaneo, diventata pura merce di scambio, come un prodotto da supermercato di cui ognuno si può servire a propria discrezione secondo le tradizioni e le logiche culturali di appartenenza, e la cui dimensione filosofica è relegata a un'idea sempre più soggettiva e la sua applicazione sempre più sfocata.
L’interrogativo che Freedom supermarket pone al visitatore è se esista ancora una forma di libertà possibile.
Il punto di osservazione di Ruffo sul mondo non è mai antropocentrico ma l'umanità viene inserita in un unico complesso organico in evoluzione in una sorta di transumanza multietnica. Ecco perché qualsiasi riferimento politico-religioso è assente.
La constatazione definitiva del giovane artista romano è che l'urgenza di ripensare in senso etico alle trasformazioni in corso sul pianeta forse porterà l'umanità ad accettare la libertà come la più tollerabile delle schiavitù. In quest'ottica l'installazione di Ruffo appare come una gigantesca crisalide di carta, testimonianza di una metamorfosi.
Pietro Ruffo. Biografia
Nato a Roma nel 1978, Pietro Ruffo ha studiato Architettura a Roma.
Ha esposto in varie città italiane e all’estero in località quali Berlino, New York, Algeri e Sendai (Giappone) e in importanti istituzioni come il Museo M.A.D. di New York, il MACRO di Roma, il MAXXI di Roma, il M.A.R. di Ravenna, il Museo di Arte contemporanea “La Pescheria” di Pesaro, il Tenerife Espacio de Las Artes (Spagna), lo Schöndeling Kunstverein-Langenhagen (Germania).
Nel 2005 ha lavorato nella scuola di Beslan con i bambini sopravvissuti al massacro dei ribelli ceceni.
Ruffo ha poi partecipato ad altri progetti, tra cui una proposta scultorea per Ground Zero e a un progetto relativo a grandi Mappe geografiche indicanti l’influenza culturale e militare di alcuni degli imperi più grandi al mondo; nonché a un progetto speciale nell’Ospedale Psichiatrico di Colmar (Francia).
CARLOTTA TESTORI STUDIO
Carlotta Testori Studio inaugura nel febbraio 2011 nella suggestiva cornice delle antiche scuderie del Cinquecentesco Palazzo Brivio Sforza in via Olmetto 17 a Milano.
Lo spazio si propone come luogo di ricerca e sperimentazione artistica in cui il cöté commerciale dell’arte e la sua valenza culturale si coniugano nell’equilibrio di progetti artistici site specific.
L’attenzione alla contestualizzazione dell’allestimento e al dialogo tra pratica artistica e genius loci è l’orizzonte in cui si colloca la ricerca artistica di Carlotta Testori Studio. Uno spazio che si differenzia dal tradizionale concetto di galleria d’arte per avvicinarsi al modus operandi della fondazione investendo nel portato culturale dei progetti espositivi e autofinanziando operazioni artistiche coraggiose, sempre presentate con attenzione e ricerca curatoriale.
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