Emblema, Francolino, Scodro
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Alberto Scodro, U.G "VASE", 2017/18. Fusione di materiali vari, quarzo, corindone, grafite, vetro, metallo, vernice, granato, resina epossidica, 56 x 39 x 39 cm.
Dal 14 Ottobre 2020 al 01 Dicembre 2020
Milano
Luogo: Glenda Cinquegrana Art Consulting
Indirizzo: via Settembrini 17
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00
Curatori: Glenda Cinquegrana
Telefono per informazioni: +39 02 4942910
Sito ufficiale: http://www.glendacinquegrana.com
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra Emblema, Francolino, Scodro, che si terrà nella nuova sede della galleria di via Settembrini 17 a Milano, in un’elegante stabile degli anni Venti nella zona di Porta Venezia. L’esposizione inaugura un nuovo ciclo di attività espositiva della galleria, che opera dal 2006.
L’esposizione propone un confronto fra i tre artisti di generazioni diverse - Emblema quella degli anni Sessanta-Settanta, Francolino e Scodro quella contemporanea – di cui in primo luogo vuole mettere evidenza il dialogo intergenerazionale, sulla base di ricerche che sono accomunate da una visione simile degli elementi fondamentali del fare artistico quali lo spazio – spazio quadro, spazio scultura – il colore, la materia e la luce.
In secondo luogo, il comune legame che i tre artisti hanno con il territorio visto in una prospettiva sostenibile, costituisce il retroterra culturale capace di proiettare un certo tipo di sensibilità ecologica in una prospettiva di lungo periodo, che dal dopoguerra arriva ad oggi.
La mostra è accompagnata da un testo di Denis Isaia. Nel confronto tra i tre artisti il critico osserva nel fare moderno di Emblema, Francolino e Scodro il sostanziarsi progressivo della figura, quale emersione di una linea di continuità tra le esplorazioni astratte del modernismo e l'emergere insistente della realtà in chiave figurale. Assecondando la rilettura in trasparenza dello spazio da parte Salvatore Emblema, il testo si sofferma in particolare sull'emersione delle energie paesaggistiche e naturalistiche che indicano già a partire dagli anni Sessanta la convivenza dell'ortodossia oggettuale e tautologica con l'affermarsi, suo malgrado, della poesia e della gestualità del quotidiano.
Salvatore Emblema è il primo in senso cronologico ad aver dato corpo pittorico alla sensibilità per la natura, proiettando il profilo del paesaggio vesuviano sulla superficie del quadro, che con la pratica della detessitura, è visto come spazio – luce. La materia è una chiave di lettura importante, che si riflette nell’uso della juta grezza e nel colore realizzato con le terre vesuviane. In mostra, vi è un nucleo di opere degli anni Ottanta e Novanta, che testimoniano un percorso a ritroso dal minimalismo verso l’emergere di una figurazione pregna di materia, e mista al segno.
Al centro della pratica artistica di Andrea Francolino è la crepa, che è frattura, ferita, crollo, in una riflessione a trecentosessanta gradi su un tema che è indagato sotto il profilo estetico, etico ed ecologico. In mostra presenti anche una serie di opere in vetro, (Caso x Caos x Infinite Variabili) in cui alla spaccatura si possono attribuire opposte polarità: ordine disordine, il vuoto e il pieno. Dei tre artisti è quello il cui lavoro pittorico assume le caratteristiche di spazio di riflessione concettuale, che si risolve nella o materia assoluta o trasparenza assoluta.
Vicino ad Emblema per la riflessione sullo spazio, ma soprattutto per la trasformazione dei materiali che lo spazio naturale offre è Alberto Scodro. Artista radicato profondamente alla natura della campagna veneta da cui proviene e in cui vive, crea sculture e installazioni site-specific che sono dispositivi rivelatori delle forze della natura, in alcuni casi mostrate dall’artista nello spazio espositivo. Al centro della sua pratica scultorea vi è la sperimentazione sui processi trasformazione della materia, che vede protagonista l’aggregazione dei minerali tramite lo studio dei processi di fusione, in forni appositamente costruiti. In mostra presentiamo alcuni Mineral Grass, vero e proprio corpo - natura, paesaggio che si muta in scultura, minerale che germoglia, plasmato di colore, di luce e materia pura.
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