Dunja Herzog. Laughter is usually the end of the conversation
Dal 21 Settembre 2013 al 09 Novembre 2013
Milano
Luogo: Istituto Svizzero
Indirizzo: via Vecchio Politecnico 3
Orari: da lunedì a venerdì 11-18; sabato 14-18
Telefono per informazioni: +39 02 76016118
E-Mail info: milano@istitutosvizzero.it
Sito ufficiale: http://www.istitutosvizzero.it
L’Istituto Svizzero apre a Milano il programma espositivo con una personale di Dunja Herzog (Basilea, 1976), che inaugura venerdì 20 settembre alle 18.30 in occasione di STARTMilano e prosegue dalle ore 22.00 alle 24.00 con il party dell’evento, che riunisce le gallerie e gli spazi dell’arte contemporanea cittadina. L’esposizione è inoltre aperta in via straordinaria sabato 21 (ore 14.00-20.00) e domenica 22 (ore 14.00-18.00) settembre.
Dunja Herzog realizza sculture e installazioni assemblando materiali industriali con oggetti recuperati nei luoghi che appartengono alla sua quotidianità. Le sue opere agiscono come sistemi autonomi che si relazionano con lo spazio limitato di un ambiente domestico o con un particolare estrapolato dalla routine di tutti i giorni. Il lavoro dell’artista affronta temi legati al concetto di corpo, intimità, vulnerabilità ed equilibrio, attraverso un processo intuitivo e allo stesso tempo ludico.
L’età industriale e la vita moderna addensata nelle città è stata caratterizzata dal consumo di massa e dalla sovrapproduzione di beni: siamo circondati e sommersi da oggetti, strumenti e protesi più che in qualunque altra epoca. Oggetti funzionali, quotidiani, usa e getta: quale valore hanno per la società occidentale contemporanea? Come influenzano la nostra vita quotidiana? A quali funzioni rispondono? a quali bisogni? Dunja Herzog, dopo un percorso che l’ha condotta ad attraversare per anni varie culture del continente africano, si reimmerge nell’Occidente prendendo il punto di vista delle cose; riassembla materiali che trova per lo più abbandonati nelle strade e in ambienti familiari e, come un moderno creatore di favole, gli dona nuova esistenza. Questa mostra è un mondo di creature che potremmo definire ibride – in attesa di trovare un termine più preciso – apparentemente fragili, prive di funzionalità definite, forse inutili, senza fissa dimora fatte dagli scarti della nostra vita quotidiana. se qualcuno è disposto a prestare loro attenzione, si possono animare, possono anche parlare. Di solito, come per l’Odradek di Kafka, la conversazione finisce con una risata – ma è soltanto una risata simile a quella di una creatura senza polmoni. Assomiglia all’incirca al fruscio delle foglie che calpestiamo.
Qualcuno dirà al re che è nudo?
Dopo gli studi alla Hochschule für Gestaltung und Kunst alla FHNW di Basilea, Herzog si è formata alla Glasgow School of Art, dove ha ottenuto un MA nel 2012. “Laughter is usually the end of the conversation” è la sua prima mostra personale in Italia. Dunja Herzog vive e lavora a Basilea e a Berlino.
Principali mostre personali: 2013: Ausstellungsraum Klingental, Basilea (con G. Küng). 2011: Ribordy contemporary, Ginevra. 2009: Aargauer Kunsthaus, Aarau, Svizzera; CRAC Alsace, Altkirch, Francia.
Principali mostre collettive: 2013: “Garten-Kunst-Architektur I”, Sic! Raum für Kunst, Lucerna. 2012: “Balises”, Piano Nobile, Ginevra; “Auswahl 12”, Aargauer Kunsthaus, Aarau, Svizzera; “At Home IX”, Galerie J, Ginevra; “Stay Vector, Stay!”, Albion street, Glasgow; “Manufacture”, CentrePasquArt, Bienne, Svizzera. 2011: “Meubler la solitude”, Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera; “The Wonders of the Invisible World”, Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland, Inghilterra; “Territoires”, BEX & ARTS, Bex, Svizzera; “Ernte”, Kunstankäufe Kantons Basel-Landschaft, Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera; “Il n’y a que les montagnes qui ne se rencontrent pas”, Agent Double, Ginevra. 2010: Swiss Art Awards, Basilea; “Basel Stardust in a Nutshell”, Savvy Contemporary, Berlino; “Strange Comfort (Afforded by the Profession)”, Istituto Svizzero di Roma e Kunsthalle Basel, Basilea. 2009: “Prolog”, Frohe Aussicht, Zurigo; “US”, Johannesburg Art Gallery, Johannesburg. 2008: “Regionale 9”, Kunsthaus Baselland, Basilea.
Dunja Herzog realizza sculture e installazioni assemblando materiali industriali con oggetti recuperati nei luoghi che appartengono alla sua quotidianità. Le sue opere agiscono come sistemi autonomi che si relazionano con lo spazio limitato di un ambiente domestico o con un particolare estrapolato dalla routine di tutti i giorni. Il lavoro dell’artista affronta temi legati al concetto di corpo, intimità, vulnerabilità ed equilibrio, attraverso un processo intuitivo e allo stesso tempo ludico.
L’età industriale e la vita moderna addensata nelle città è stata caratterizzata dal consumo di massa e dalla sovrapproduzione di beni: siamo circondati e sommersi da oggetti, strumenti e protesi più che in qualunque altra epoca. Oggetti funzionali, quotidiani, usa e getta: quale valore hanno per la società occidentale contemporanea? Come influenzano la nostra vita quotidiana? A quali funzioni rispondono? a quali bisogni? Dunja Herzog, dopo un percorso che l’ha condotta ad attraversare per anni varie culture del continente africano, si reimmerge nell’Occidente prendendo il punto di vista delle cose; riassembla materiali che trova per lo più abbandonati nelle strade e in ambienti familiari e, come un moderno creatore di favole, gli dona nuova esistenza. Questa mostra è un mondo di creature che potremmo definire ibride – in attesa di trovare un termine più preciso – apparentemente fragili, prive di funzionalità definite, forse inutili, senza fissa dimora fatte dagli scarti della nostra vita quotidiana. se qualcuno è disposto a prestare loro attenzione, si possono animare, possono anche parlare. Di solito, come per l’Odradek di Kafka, la conversazione finisce con una risata – ma è soltanto una risata simile a quella di una creatura senza polmoni. Assomiglia all’incirca al fruscio delle foglie che calpestiamo.
Qualcuno dirà al re che è nudo?
Dopo gli studi alla Hochschule für Gestaltung und Kunst alla FHNW di Basilea, Herzog si è formata alla Glasgow School of Art, dove ha ottenuto un MA nel 2012. “Laughter is usually the end of the conversation” è la sua prima mostra personale in Italia. Dunja Herzog vive e lavora a Basilea e a Berlino.
Principali mostre personali: 2013: Ausstellungsraum Klingental, Basilea (con G. Küng). 2011: Ribordy contemporary, Ginevra. 2009: Aargauer Kunsthaus, Aarau, Svizzera; CRAC Alsace, Altkirch, Francia.
Principali mostre collettive: 2013: “Garten-Kunst-Architektur I”, Sic! Raum für Kunst, Lucerna. 2012: “Balises”, Piano Nobile, Ginevra; “Auswahl 12”, Aargauer Kunsthaus, Aarau, Svizzera; “At Home IX”, Galerie J, Ginevra; “Stay Vector, Stay!”, Albion street, Glasgow; “Manufacture”, CentrePasquArt, Bienne, Svizzera. 2011: “Meubler la solitude”, Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera; “The Wonders of the Invisible World”, Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland, Inghilterra; “Territoires”, BEX & ARTS, Bex, Svizzera; “Ernte”, Kunstankäufe Kantons Basel-Landschaft, Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera; “Il n’y a que les montagnes qui ne se rencontrent pas”, Agent Double, Ginevra. 2010: Swiss Art Awards, Basilea; “Basel Stardust in a Nutshell”, Savvy Contemporary, Berlino; “Strange Comfort (Afforded by the Profession)”, Istituto Svizzero di Roma e Kunsthalle Basel, Basilea. 2009: “Prolog”, Frohe Aussicht, Zurigo; “US”, Johannesburg Art Gallery, Johannesburg. 2008: “Regionale 9”, Kunsthaus Baselland, Basilea.
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