Cose viste
Giovanni Gastel, Fine Art Giclée print, Courtesy of Image Service srl
Dal 15 Settembre 2011 al 22 Dicembre 2011
Milano
Luogo: Studio Giangaleazzo Visconti
Indirizzo: corso Monforte 23
Orari: lun - ven 11-19. chiuso sabato e domenica
Curatori: Francesco Porzio
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: 02.795251
Dal 15 settembre al 22 dicembre 2011 allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano si terrà una mostra personale di Giovanni Gastel (1955), uno dei maggiori fotografi italiani.
L’artista milanese, presenterà un’esposizione, a cura di Francesco Porzio, dal titolo Cose Viste , con 24 nuovi lavori realizzati negli ultimi cinque anni.
Già noto a livello internazionale come fotografo di moda, Giovanni Gastel da alcuni anni accosta al lavoro professionale una ricerca più intima e profonda, dove il glamour svanisce per lasciare posto ad immagini silenziose di paesaggi, interni e oggetti quotidiani.
La serie di fotografie, realizzata per l’esposizione di Milano, rappresenta una sorta di diario di viaggio dell’artista carico di ricordi immateriali e smorzati. Come afferma lo stesso Gastel:
"Ho viaggiato per il mondo e per la vita. Ma oggi, quando penso a questo lungo viaggio, riemergono in me immagini intraviste, quasi impressioni di posti, persone e cose percepite; come direbbe Montale, nell'impercettibile nero che ognuno di noi avverte girando gli occhi."
Pervase da un’atmosfera distaccata e quasi onirica, in queste nuove opere Gastel si rivela al pubblico sotto un’angolazione diversa, abbandonando i temi della fotografia di moda, ormai affinati da una lunga attività e privilegiando una dimensione personale e poetica, che mantiene però le qualità espressive che lo hanno reso celebre.
Accompagna la mostra un catalogo con un testo di Francesco Porzio edito da Silvana Editoriale.
Note biografiche
Nato a Milano nel 1955, Giovanni Gastel collabora da trent'anni con le principali riviste di moda ed é uno dei grandi protagonisti della comunicazione pubblicitaria. Vive e lavora nella sua città d’origine, quando gli impegni professionali non lo portano in giro per il mondo. Lavora prevalentemente in Polaroid di grande formato e con il banco ottico 20x25. Cultore della sperimentazione, ha introdotto nella fotografia di moda contemporanea le tecniche "old mix", la tecnica "a incrocio", le rielaborazioni pittoriche e lo still life ironico. Erede dello stile aristocratico e sofisticato che caratterizza l'antica noblesse milanese (é nipote di Luchino Visconti), riflette nel suo stile cultura, eleganza e charme. A volte rarefatte, oniriche e simboliche, a volte surreali e smitizzanti, le sue immagini raccontano un percorso inarrestabile di ricerca creativa che, letto a ritroso, rispecchia l'evoluzione del costume degli ultimi venticinque anni.
Tra i volumi sinora pubblicati: Gastel per Donna (Edimoda, Milano 1991), il catalogo Gastel in occasione della sua personale alla Triennale di Milano del 1997, curata da Germano Celant, Genesi nello spazio (Nava, Milano 2007), Maschere e Spettri edito da Skira, per l’omonima mostra al Palazzo della Ragione di Milano del 2009, anch’essa curata da Germano Celant e Piero Lissoni Recent Architecture (Hatje Canz, Milano 2010).
Tra importanti campagne pubblicitarie e centinaia di servizi redazionali, l'autore persegue una propria ricerca personale rivolta alla fotografia d'arte.
L’artista milanese, presenterà un’esposizione, a cura di Francesco Porzio, dal titolo Cose Viste , con 24 nuovi lavori realizzati negli ultimi cinque anni.
Già noto a livello internazionale come fotografo di moda, Giovanni Gastel da alcuni anni accosta al lavoro professionale una ricerca più intima e profonda, dove il glamour svanisce per lasciare posto ad immagini silenziose di paesaggi, interni e oggetti quotidiani.
La serie di fotografie, realizzata per l’esposizione di Milano, rappresenta una sorta di diario di viaggio dell’artista carico di ricordi immateriali e smorzati. Come afferma lo stesso Gastel:
"Ho viaggiato per il mondo e per la vita. Ma oggi, quando penso a questo lungo viaggio, riemergono in me immagini intraviste, quasi impressioni di posti, persone e cose percepite; come direbbe Montale, nell'impercettibile nero che ognuno di noi avverte girando gli occhi."
Pervase da un’atmosfera distaccata e quasi onirica, in queste nuove opere Gastel si rivela al pubblico sotto un’angolazione diversa, abbandonando i temi della fotografia di moda, ormai affinati da una lunga attività e privilegiando una dimensione personale e poetica, che mantiene però le qualità espressive che lo hanno reso celebre.
Accompagna la mostra un catalogo con un testo di Francesco Porzio edito da Silvana Editoriale.
Note biografiche
Nato a Milano nel 1955, Giovanni Gastel collabora da trent'anni con le principali riviste di moda ed é uno dei grandi protagonisti della comunicazione pubblicitaria. Vive e lavora nella sua città d’origine, quando gli impegni professionali non lo portano in giro per il mondo. Lavora prevalentemente in Polaroid di grande formato e con il banco ottico 20x25. Cultore della sperimentazione, ha introdotto nella fotografia di moda contemporanea le tecniche "old mix", la tecnica "a incrocio", le rielaborazioni pittoriche e lo still life ironico. Erede dello stile aristocratico e sofisticato che caratterizza l'antica noblesse milanese (é nipote di Luchino Visconti), riflette nel suo stile cultura, eleganza e charme. A volte rarefatte, oniriche e simboliche, a volte surreali e smitizzanti, le sue immagini raccontano un percorso inarrestabile di ricerca creativa che, letto a ritroso, rispecchia l'evoluzione del costume degli ultimi venticinque anni.
Tra i volumi sinora pubblicati: Gastel per Donna (Edimoda, Milano 1991), il catalogo Gastel in occasione della sua personale alla Triennale di Milano del 1997, curata da Germano Celant, Genesi nello spazio (Nava, Milano 2007), Maschere e Spettri edito da Skira, per l’omonima mostra al Palazzo della Ragione di Milano del 2009, anch’essa curata da Germano Celant e Piero Lissoni Recent Architecture (Hatje Canz, Milano 2010).
Tra importanti campagne pubblicitarie e centinaia di servizi redazionali, l'autore persegue una propria ricerca personale rivolta alla fotografia d'arte.
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