Carsten Höller. Doubt
Dal 06 Aprile 2016 al 31 Luglio 2016
Milano
Luogo: Pirelli HangarBicocca
Indirizzo: via Chiese 2
Orari: da giovedì a domenica 11-23
Curatori: Vicente Todolì
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 66111573
E-Mail info: info@hangarbicocca.org
Sito ufficiale: http://www.hangarbicocca.org
“Doubt” si espande attraverso due percorsi speculari e paralleli, che mettono in scena il momento di una scelta e richiedono la partecipazione sensoriale del pubblico. Sono i visitatori, infatti, a poter scegliere come affrontare la mostra e quale percorso intraprendere.
In mostra una ricca selezione di opere di grandi dimensioni, tra cui Two Flying Machines per sperimentare la sensazione del volo, Double Carousel, una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore e Two Roaming Beds, formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio.
Pirelli HangarBicocca apre al pubblico il 7 aprile 2016 “Doubt”, la mostra personale di Carsten Höller (Bruxelles, 1961. Vive e lavora a Stoccolma, Svezia, e Biriwa, Ghana), artista tedesco tra i più riconosciuti a livello internazionale per la sua approfondita riflessione sulla natura umana. La pratica di Höller è fondata sulla ricerca di nuovi modi di abitare il mondo in cui viviamo e prevede il coinvolgimento diretto del pubblico con l’opera d’arte. Il suo lavoro suscita diversi stati d’animo nel visitatore: gioia, euforia, allucinazioni e, appunto, “dubbi” dando vita a nuove possibili interpretazioni del reale. La mostra, a cura di Vicente Todolí, propone oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, tra cui Decision Corridors, Double Zöllner Wall, Flying Mushrooms, Double Neon Elevator, Two Flying Machines, Light Corridor e Two Roaming Beds. Grandi installazioni, video e fotografie, giocano con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.
“Doubt” divide gli spazi delle “Navate” di Pirelli HangarBicocca in due parti accessibili da due diversi ingressi. I visitatori, per poter entrare, scelgono un colore, verde o giallo. Le opere, collocate sull’asse centrale dello spazio, creano un muro divisorio centrale che permette di vedere la mostra solo a metà. Il pubblico deve ricordarla così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto.
La scelta è, per Carsten Höller, insita nell’opera d’arte e sin dall’inizio del persorso espositivo l’installazione Y (2003), formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza e percorribile nella sua interezza, pone il dubbio sulla direzione da scegliere. Da qui si determina la fruizione della mostra “Doubt” sia come un vissuto individuale, fondato sulle sensazioni e sulla memoria di ciascun visitatore in relazione allo spazio, sia come un’esperienza collettiva che permette al visitatore di osservare le altre persone mentre interagiscono con le opere. Come l’artista afferma: “Puoi avere la sensazione di perderti qualcosa perché c’è sempre un’altra possibilità, o c’è sempre un altro modo di percorrere la mostra”.
Subito dopo Y, Divisions Wall (2016) è composta da due muri formati da sezioni colorate ciascuna delle quali corrisponde alla metà della precedente sia nelle dimensioni sia nell’intensità dei toni, rifacendosi al concetto matematico dell’asintoto secondo il quale una curva si avvicina a una retta solo all’infinito. La contrapposizione tra limite ed estensione su cui si basa quest’opera è la via d’accesso all’installazione Decision Corridors (2015): formata da due strutture speculari in acciaio su diversi livelli, l’opera conduce lo spettatore attraverso un percorso buio e labirintico, capace di far perdere le coordinate spazio-temporali.
Il percorso espositivo alterna opere che rimandano a esperimenti ottici – tra cui Double Zöllner Wall (2016), che caratterizza il corpo centrale della mostra con pattern illusionistici e Upside-Down Goggles (1994 – in corso), con i quali l’artista invita il pubblico a vedere il mondo capovolto – a quelle legate a una dimensione ludica – come Flying Mushrooms (2015), una scultura mobile che permette ai visitatori di interagire con dei funghi giganti e Two Flying Machines (2015), con le quali si può sperimentare la sensazione del volo.
La mostra invita anche a riconsiderare i significati di gioco e partecipazione attraverso Double Carousel (2011), una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore, mentre l’opera Two Roaming Beds (Grey) (2015), formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio, suggerisce uno stato di meditazione.
Yellow/Orange Double Sphere (2016), un dispositivo luminoso sospeso composto da due sfere concentriche e lampeggianti, interagisce con l’opera di Philippe Parreno Marquee (2015), parte della mostra “Hypothesis” precedentemente ospitata in Pirelli HangarBicocca da ottobre 2015 a febbraio 2016. La relazione tra le due mostre rimanda a un’idea di collaborazione e alla ricerca di entrambi gli artisti, che fin dagli anni Novanta hanno approfondito nella loro pratica i concetti di partecipazione e autorialità.
La mostra “Doubt” è accompagnata da un catalogo curato da Vicente Todolí che propone un’estensiva documentazione fotografica dell’esposizione e una doppia analisi delle opere in mostra.
In mostra sono presenti alcune opere coprodotte con Hayward Gallery - Southbank Centre di Londra. L’esposizione si avvale inoltre del supporto tecnico di INELCOM.
Sull’artista
Formatosi come fitopatologista, Carsten Höller ha un dottorato in scienza dell’agricoltura, ed è specializzato in ecologia chimica. A partire dai primi anni Novanta Höller abbandona la carriera da scienziato per dedicarsi all’arte. Negli ultimi vent’anni ha esposto il suo lavoro in numerose istituzioni internazionali: Hayward Gallery - Southbank Centre, Londra (2015); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2014); New Museum, New York (2011); Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino (2011); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ICA, Boston (2003); Fondazione Prada, Milano (2000). Nel 2006, ha presentato l’installazione Test Site all’interno del progetto “The Unilever Series” della Turbine Hall in Tate Modern. Ha partecipato inoltre a importanti kermesse d’arte internazionali tra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2005, 2003).
Il Programma Espositivo di HangarBicocca
“Doubt” fa parte del programma di mostre concepito da Vicente Todolí per Pirelli HangarBicocca. La mostra di Carsten Höller viene presentata nello spazio delle Navate in concomitanza con il progetto XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano 21st Century. Design After Design ospitato nello spazio dello "Shed" (2 Aprile – 12 Settembre 2016). Nelle “Navate” il calendario di Pirelli HangarBicocca proseguirà con le mostre della programmazione di Kishio Suga (Settembre 2016 - Gennaio 2017), Miroslaw Balka (Marzo 2017- Maggio 2017), Lucio Fontana (Settembre 2017 - Novembre 2017), Matt Mullican (Febbraio 2018- Aprile 2018). Nello “Shed” invece saranno presentate le mostre di Laure Prouvost (Ottobre 2016 - Febbraio 2017), Maria Nordman (Aprile 2017 -Settembre 2017).
Opening 6 aprile 2016, ore 19
Vedi anche:
- Conversazione fra gli artisti Carsten Höller e Philippe Parreno
- Il dubbio di un Homo Ludens
- Bittente plays Höller
In mostra una ricca selezione di opere di grandi dimensioni, tra cui Two Flying Machines per sperimentare la sensazione del volo, Double Carousel, una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore e Two Roaming Beds, formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio.
Pirelli HangarBicocca apre al pubblico il 7 aprile 2016 “Doubt”, la mostra personale di Carsten Höller (Bruxelles, 1961. Vive e lavora a Stoccolma, Svezia, e Biriwa, Ghana), artista tedesco tra i più riconosciuti a livello internazionale per la sua approfondita riflessione sulla natura umana. La pratica di Höller è fondata sulla ricerca di nuovi modi di abitare il mondo in cui viviamo e prevede il coinvolgimento diretto del pubblico con l’opera d’arte. Il suo lavoro suscita diversi stati d’animo nel visitatore: gioia, euforia, allucinazioni e, appunto, “dubbi” dando vita a nuove possibili interpretazioni del reale. La mostra, a cura di Vicente Todolí, propone oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, tra cui Decision Corridors, Double Zöllner Wall, Flying Mushrooms, Double Neon Elevator, Two Flying Machines, Light Corridor e Two Roaming Beds. Grandi installazioni, video e fotografie, giocano con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.
“Doubt” divide gli spazi delle “Navate” di Pirelli HangarBicocca in due parti accessibili da due diversi ingressi. I visitatori, per poter entrare, scelgono un colore, verde o giallo. Le opere, collocate sull’asse centrale dello spazio, creano un muro divisorio centrale che permette di vedere la mostra solo a metà. Il pubblico deve ricordarla così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto.
La scelta è, per Carsten Höller, insita nell’opera d’arte e sin dall’inizio del persorso espositivo l’installazione Y (2003), formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza e percorribile nella sua interezza, pone il dubbio sulla direzione da scegliere. Da qui si determina la fruizione della mostra “Doubt” sia come un vissuto individuale, fondato sulle sensazioni e sulla memoria di ciascun visitatore in relazione allo spazio, sia come un’esperienza collettiva che permette al visitatore di osservare le altre persone mentre interagiscono con le opere. Come l’artista afferma: “Puoi avere la sensazione di perderti qualcosa perché c’è sempre un’altra possibilità, o c’è sempre un altro modo di percorrere la mostra”.
Subito dopo Y, Divisions Wall (2016) è composta da due muri formati da sezioni colorate ciascuna delle quali corrisponde alla metà della precedente sia nelle dimensioni sia nell’intensità dei toni, rifacendosi al concetto matematico dell’asintoto secondo il quale una curva si avvicina a una retta solo all’infinito. La contrapposizione tra limite ed estensione su cui si basa quest’opera è la via d’accesso all’installazione Decision Corridors (2015): formata da due strutture speculari in acciaio su diversi livelli, l’opera conduce lo spettatore attraverso un percorso buio e labirintico, capace di far perdere le coordinate spazio-temporali.
Il percorso espositivo alterna opere che rimandano a esperimenti ottici – tra cui Double Zöllner Wall (2016), che caratterizza il corpo centrale della mostra con pattern illusionistici e Upside-Down Goggles (1994 – in corso), con i quali l’artista invita il pubblico a vedere il mondo capovolto – a quelle legate a una dimensione ludica – come Flying Mushrooms (2015), una scultura mobile che permette ai visitatori di interagire con dei funghi giganti e Two Flying Machines (2015), con le quali si può sperimentare la sensazione del volo.
La mostra invita anche a riconsiderare i significati di gioco e partecipazione attraverso Double Carousel (2011), una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore, mentre l’opera Two Roaming Beds (Grey) (2015), formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio, suggerisce uno stato di meditazione.
Yellow/Orange Double Sphere (2016), un dispositivo luminoso sospeso composto da due sfere concentriche e lampeggianti, interagisce con l’opera di Philippe Parreno Marquee (2015), parte della mostra “Hypothesis” precedentemente ospitata in Pirelli HangarBicocca da ottobre 2015 a febbraio 2016. La relazione tra le due mostre rimanda a un’idea di collaborazione e alla ricerca di entrambi gli artisti, che fin dagli anni Novanta hanno approfondito nella loro pratica i concetti di partecipazione e autorialità.
La mostra “Doubt” è accompagnata da un catalogo curato da Vicente Todolí che propone un’estensiva documentazione fotografica dell’esposizione e una doppia analisi delle opere in mostra.
In mostra sono presenti alcune opere coprodotte con Hayward Gallery - Southbank Centre di Londra. L’esposizione si avvale inoltre del supporto tecnico di INELCOM.
Sull’artista
Formatosi come fitopatologista, Carsten Höller ha un dottorato in scienza dell’agricoltura, ed è specializzato in ecologia chimica. A partire dai primi anni Novanta Höller abbandona la carriera da scienziato per dedicarsi all’arte. Negli ultimi vent’anni ha esposto il suo lavoro in numerose istituzioni internazionali: Hayward Gallery - Southbank Centre, Londra (2015); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2014); New Museum, New York (2011); Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino (2011); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ICA, Boston (2003); Fondazione Prada, Milano (2000). Nel 2006, ha presentato l’installazione Test Site all’interno del progetto “The Unilever Series” della Turbine Hall in Tate Modern. Ha partecipato inoltre a importanti kermesse d’arte internazionali tra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2005, 2003).
Il Programma Espositivo di HangarBicocca
“Doubt” fa parte del programma di mostre concepito da Vicente Todolí per Pirelli HangarBicocca. La mostra di Carsten Höller viene presentata nello spazio delle Navate in concomitanza con il progetto XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano 21st Century. Design After Design ospitato nello spazio dello "Shed" (2 Aprile – 12 Settembre 2016). Nelle “Navate” il calendario di Pirelli HangarBicocca proseguirà con le mostre della programmazione di Kishio Suga (Settembre 2016 - Gennaio 2017), Miroslaw Balka (Marzo 2017- Maggio 2017), Lucio Fontana (Settembre 2017 - Novembre 2017), Matt Mullican (Febbraio 2018- Aprile 2018). Nello “Shed” invece saranno presentate le mostre di Laure Prouvost (Ottobre 2016 - Febbraio 2017), Maria Nordman (Aprile 2017 -Settembre 2017).
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