Carlo Ferrari e Vittorio Gui. Les fleurs
![Carlo Ferrari e Vittorio Gui. Les fleurs, Barbara Frigerio contemporary art, Milano Carlo Ferrari e Vittorio Gui. Les fleurs, Barbara Frigerio contemporary art, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/b8/19426-bf.jpg)
Carlo Ferrari e Vittorio Gui. Les fleurs, Barbara Frigerio contemporary art, Milano
Dal 16 Gennaio 2014 al 23 Febbraio 2014
Milano
Luogo: Barbara Frigerio contemporary art
Indirizzo: via dell’Orso 12
Orari: da martedì a sabato 10-13/ 16-19.30; domenica 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 36593924
Sito ufficiale: http://www.barbarafrigeriogallery.it
La sensualità e l'innocenza, il corpo e l'anima, la concretezza della carne e l'impalpabilità dello spirito: due visioni in apparenza opposte, seppur complementari, accumunate però dal rispetto della forma, di una perfezione estetica, che va ben oltre la mera tecnica. Un inno alla bellezza, già di per sé un valore, cercata e rappresentata
come un momento altro, unico, lontano dalle frenesie e dai rompicapi quotidiani.
E un soggetto comune: i fiori, che divengono, di volta in volta, espressioni di desideri e ossessioni o impalpabili strumenti di contemplazione e pace.
Una mostra a due voci, un pittore, Carlo Ferrari ed un fotografo, Vittorio Gui, accomunati dalla stessa ricorrente visione: una corolla di un fiore che emerge da un fondo nero... ma questo è solo il punto di partenza.
I dipinti di Ferrari rimandano alla perfezione tecnica ed estetica degli antichi maestri, arricchita da una visione più contemporanea, che non rinuncia, però, in nome della tecnica ad essere espressione e portavoce di emozioni e sentimenti. I suoi papaveri, amarillis e calle sono descritti in tutta la loro fragile e seducente corporeità: ammalianti e sfacciati sembrano effondere nell'aria i loro penetranti effluvi.
I fiori fotografati da Gui sembrano invece appartenere alla dimensione più intima e spirituale di ognuno di noi; leggeri, impalpabili, sospesi in una dimensione altra, colpiscono per il loro candore, talmente abbagliante da sembrare muniti di una luce propria.
come un momento altro, unico, lontano dalle frenesie e dai rompicapi quotidiani.
E un soggetto comune: i fiori, che divengono, di volta in volta, espressioni di desideri e ossessioni o impalpabili strumenti di contemplazione e pace.
Una mostra a due voci, un pittore, Carlo Ferrari ed un fotografo, Vittorio Gui, accomunati dalla stessa ricorrente visione: una corolla di un fiore che emerge da un fondo nero... ma questo è solo il punto di partenza.
I dipinti di Ferrari rimandano alla perfezione tecnica ed estetica degli antichi maestri, arricchita da una visione più contemporanea, che non rinuncia, però, in nome della tecnica ad essere espressione e portavoce di emozioni e sentimenti. I suoi papaveri, amarillis e calle sono descritti in tutta la loro fragile e seducente corporeità: ammalianti e sfacciati sembrano effondere nell'aria i loro penetranti effluvi.
I fiori fotografati da Gui sembrano invece appartenere alla dimensione più intima e spirituale di ognuno di noi; leggeri, impalpabili, sospesi in una dimensione altra, colpiscono per il loro candore, talmente abbagliante da sembrare muniti di una luce propria.
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