Carla Bruschi. Il presente pittorico del passato futuro

Carla Bruschi. Il presente pittorico del passato futuro
Dal 19 Febbraio 2016 al 15 Marzo 2016
Milano
Luogo: Spazio Tadini
Indirizzo: via Niccolò Jommelli 24
Orari: da martedì a sabato 15:30-19
Curatori: Lorenzo Bonini
Telefono per informazioni: +39 02 26110481
E-Mail info: ms@spaziotadini.it
Sito ufficiale: http://www.spaziotadini.it
Anteprima assoluta a Spazio Tadini delle opere di Carla Bruschi a cura di Lorenzo Bonini.
La Casa Museo ospiterà in esclusiva un percorso antologico del lavoro e dell’estro creativo dell’artista milanese che racconta la “Milano da bere”, la capitale della moda, il rapporto con la città e le icone che contraddistinguono questa metropoli nel mondo. “Ci racconta i lussi e le miserie, le diseguaglianze e le protervie, gli attici e i marciapiedi della città che vive di uno sfondo attrattivo e di un ventre spesso sofferente – scrive di lei Gian Stefano Milani - Non si è lontani dalla verità se si afferma che nell’ispirazione di Carla Bruschi c’è un sentire politico istintivo, una visione raffinata e istantanea della società, un’adesione alla incerta, languida e scintillante civiltà dell’oggi occidentale e metropolitano”.
La mostra “Il presente pittorico del passato futuro” è una ricostruzione tutta al femminile di Milano secondo le icone simbolo del lusso e della moda, svelandone contraddizioni e preziosità. Dice di lei il curatore Lorenzo Bonini: “Carla, bella e affascinante artista, con curiosità, voleva capire scrutando nelle sinuosità della nuova società proposta e strombazzata, quella... da bere. Incoraggiata e aiutata dall'amica Valeria Mangani - esperta di alta moda – si introduce in quest’ambiente, il più rappresentativo ed emblematico della evoluzione modaiola in corso.
Lì, con consapevolezza, l’artista intuisce e penetra, spingendo i propri mezzi iconografici ai limiti della stilizzazione, svela, esibendo l'artificialità della sua ricerca che diventa il modello di una critica senza indugi a quella società del passato prossimo, che ostentava il presente cercando il futuro. Oramai ha capito, è pienamente consapevole che la televisione fa luce, ma non illumina, e che l'orgia d'immagini quotidiana data in pasto dai media in tutti questi anni non ha dilatato l'immaginario agli esseri umani, ma lo censura.
Ora ha capito che solo attraverso un segno deciso eseguito senza ripensamenti, può essere marchio pittorico che disanima il tempo attuale di una società in deriva”. Nelle opere di Carla Bruschi le persone in primo piano e la città nello sfondo con i suoi cartelloni pubblicitari raccontano la Milano di allora e di oggi con tutta la forza e la consapevolezza del disincanto. I protagonisti di questa realtà metropolitana sono disegnati velocemente, di corsa, come lo sono nella vita, nell’apparenza, ma nulla è triste o negativo. I suoi quadri entrano nella dimensione del gioco e dell’ironia, la stessa con cui Carla avvia la sua originale produzione di gioielli artistici recuperando vecchi accessori, come bottoni, perline, fibbie dalle antiche botteghe artigiane della moda ormai chiuse: nascono così gli Alieni, una generazione di nuovi “umanoidi”.
La ricetta all’inevitabile, e l’ormai sempre più veloce cambiamento del tempo e dei tempi, è per Carla Bruschi l’uso della creatività, quasi come se fosse l’unica vera politica praticabile dei tempi moderni. Così nell’attimo dell’estro per Carla si consuma il presente e si costruisce il futuro. Breve Biografia Il percorso artistico di Carla Bruschi inizia in giovane età e da subito la sua pittura non indaga le forme, bensì lo spirito che le anima, anche quando si arricchisce nel tempo di nuove formule espressive che integrano materiali come sassi, specchi rotti, stoffe. Calamitata dalla bellezza e dalla creatività del mondo della moda, crea abiti, accessori, oggetti d’arredo. Dalla ricerca di nuove formule espressive nascono gli Alieni, arte da indossare: una collezione di gioielli che Carla compone pezzo per pezzo, uno ad uno, mossa da istinto, piacere del contatto ed empatia con tutto ciò che di immateriale e di ignoto la sfiora.
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