Bertozzi & Casoni. Animalia
Dal 13 Dicembre 2019 al 07 Febbraio 2020
Monza | Milano
Luogo: Villa Reale
Indirizzo: viale Brianza 1
Orari: martedì - domenica: 15 -19
Curatori: Alberto Zanchetta
Enti promotori:
- Patrocinio di
- MiBAC
- Regione Lombardia
- Comune di Monza
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.monzaartecontemporanea.com
Prosegue a dicembre con una seconda mostra la rassegna Going To...Contemporary Art, realizzata da M.Ar.Co Monza Arte Contemporanea, in collaborazione con il Consorzio della Villa Reale di Monza a cura di Alberto Zanchetta. Un progetto nato con lo scopo di divulgare la cultura visiva contemporanea e i suoi linguaggi espressivi.
Dopo la mostra inaugurale dedicata al disegno con Ie opere di Nicola Toffolini (27 settembre - 17 novembre 2019), è ora la volta della scultura, e più precisamente del virtuosismo tecnico di Bertozzi & Casoni - il duo artistico formato da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, attivo dal 1980 - che per la città di Monza esporrà una selezione delle più recenti opere in ceramica. Animali e nature “non-morte”, iconografie che ci conducono inconsciamente a una riflessione sulla condizione del mondo contemporaneo e a una idea non scontata di bellezza.
Con un’incredibile deferenza al vero, le sculture di Bertozzi & Casoni si sovrappongono e si perdono nel ciclo dell’esistenza, in uno spazio ideale, che è stato eletto a discarica della contemporaneità. Costretti a nutrirsi dei residui prodotti dall’uomo, le piante e gli animali rappresentano la progenie di un’età della plastica e della spazzatura, un mondo del rifiuto e del riuso che sembra portare impresso il marchio della vergogna.
In queste ceramiche policrome si avverte un animus derelinquendi perché tutto è derelitto, e tutto è delitto; a ben guardare, in molte delle opere rinveniamo tracce di crimini efferati, a cui però non corrisponde nessun castigo. Nella bulimia iconografica di Bertozzi & Casoni affiorano i germi sopiti di un Barocco isterico e colposo, prepotente e caustico. Secondo il curatore Alberto Zanchetta «abbiamo sempre creduto/sperato che il numinoso si nascondesse nei dettagli ma in queste sculture i dettagli rivelano soltanto le nefandezze della vita. Ed è sempre una questione di “dettagli” che induce gli artisti a corredare (e corrodere, o compromettere) le proprie opere con ornamenti-citazioni che impreziosiscono la tradizione del naturamortismo».
I materiali di risulta e di ripulsa realizzati dalla coppia di artisti non sono insensibili alla [in]civiltà dei consumi, a quell’effimero che normalmente è vissuto con ingombro e dolore. «Le nature – “putrescenti” e talvolta “macabre”, ma non semplicemente “morte” – di Bertozzi & Casoni - prosegue Zanchetta- hanno il pregio di farci apprezzare la bellezza agonizzante della società moderna, in qualsiasi forma essa si presenti.» «La loro capziosità tecno-poetica è a dir poco insidiosa, ci abbaglia così come fanno i barbagli della ceramica, assunta a cinica metafora dell’abbondanza e della prosperità. Per quanto riprovevoli siano i soggetti, noi stessi non sappiamo resistere al fascino malsano e decadente, agli spurghi e a tutti i liquami che infestano queste opere. È dai tempi di Giobbe nel letamaio che un simile immondezzaio non ci appariva tanto desiderabile».
Opening: 13 dicembre ore 19
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