Armin Linke. La terra vista dalla luna

Armin Lin ke, PLANTA, Lleida, Spain 2018. Stampa fotografica su alluminio con cornice in legno, cm. 50x60
Dal 19 Giugno 2024 al 14 Settembre 2024
Milano
Luogo: Vistamare Milano
Indirizzo: Via Spontini 8
Orari: Martedì – Sabato: 10.30 – 19 Lunedì: 10 - 19 Uffici e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 02 6347 1549
E-Mail info: info@vistamare.com
Sito ufficiale: http://vistamare.com
Vistamare è lieta di presentare La terra vista dalla luna, una mostra personale di Armin Linke.
Le opere di Linke ci pongono davanti ad una visione effettuata da una prospettiva diversa da quella che normalmente siamo abituati ad utilizzare, una prospettiva capovolta, come suggerisce il titolo della mostra, omonimo dell’onirico mediometraggio girato da Pier Paolo Pasolini nel 1967.
Linke porta avanti da tempo una ricerca sulle attività dell’uomo e su come la scienza e la tecnologia, ma anche l’economia e la politica, abbiano prodotto le trasformazioni in corso del pianeta. Le immagini raccolte nei suoi viaggi in giro per il mondo costituiscono una sorta di atlante di queste metamorfosi: sono interessato a come il processo di archiviazione metta alla prova le immagini, obbligandoti a pensare se la singola fotografia possa sopravvivere alla motivazione che spinge a scattarla in un determinato istante e se, conservata nel tempo, sappia aggiungere ulteriori livelli di lettura ai quali non avevi pensato al momento della ripresa.
Nello spazio della galleria di Milano, dove espone per la prima volta, l’artista ha costruito un percorso con opere realizzate in un lungo arco temporale, dal 1981 al 2023, selezionando dal suo vasto archivio in divenire immagini inedite e immagini presentate in altre occasioni espositive.
La produzione di nuovi significati è affidata anche alla pratica installativa, distintiva dell’artista, che instaura relazioni inattese ricombinando immagini generate in contesti spesso lontani nel tempo e nello spazio, attivando una serie di dialoghi, di rimandi e di prossimità. Così trovano ragione di stare una accanto all’altra fotografie scattate in momenti e luoghi diversi che innescano continuamente narrazioni su più livelli e costruiscono un racconto tra paesaggi naturali e artificiali, al confine tra finzione e realtà.
Armin Linke è nato a Milano nel 1966. È un artista che lavora con la fotografia e la cinematografia, ideando processi che mettono in discussione il mezzo, le sue tecnologie, le strutture narrative e la sua complicità all’interno di strutture socio-politiche più ampie. La sua opera funziona come una raccolta di strumenti atti a demistificare diversi linguaggi e strategie concettuali. In un approccio collettivo con altri interlocutori – creativi, ricercatori e scienziati – le narrazioni delle sue opere si espandono sul piano di molteplici discorsi, mettendo al centro i temi dell’installazione e dell’esposizione. Le opere di Linke sono state esposte in vari paesi, la sua installazione “Alpi” ha vinto il premio speciale alla Biennale Architettura di Venezia del 2004, e “Image Capital” ha vinto il Kubus Sparda Art Prize nel 2019.
Già artist in residence al KHI di Firenze, e guest artist al CERN di Ginevra, è attualmente guest professor all'ISIA di Urbino e professore alla Akademie der Bildenden Künste a Monaco di Baviera. Tra le mostre personali più recenti: “Armin Linke. Carlo Mollino. Paesaggi Inclinati” al Forte di Bard di Aosta nel 2023, “Capital Image New Technologies and Economies of Photography, Estelle Blaschke and Armin Linke” al Centre Pompidou di Parigi nel 2023, “Image Capital” (con Estelle Blaschke) al MAST di Bologna e al Museum Folkwang di Essen “Earth Indices nel 2022, Processing the Anthropocene” (con Giulia Bruno) all’HKW di Berlino nel 2022, “Blind Sensorium” al Matadero di Madrid nel 2021 e nel 2019 al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura.
Opening mercoledì 19 giugno ore 19.00 – 21.00
Le opere di Linke ci pongono davanti ad una visione effettuata da una prospettiva diversa da quella che normalmente siamo abituati ad utilizzare, una prospettiva capovolta, come suggerisce il titolo della mostra, omonimo dell’onirico mediometraggio girato da Pier Paolo Pasolini nel 1967.
Linke porta avanti da tempo una ricerca sulle attività dell’uomo e su come la scienza e la tecnologia, ma anche l’economia e la politica, abbiano prodotto le trasformazioni in corso del pianeta. Le immagini raccolte nei suoi viaggi in giro per il mondo costituiscono una sorta di atlante di queste metamorfosi: sono interessato a come il processo di archiviazione metta alla prova le immagini, obbligandoti a pensare se la singola fotografia possa sopravvivere alla motivazione che spinge a scattarla in un determinato istante e se, conservata nel tempo, sappia aggiungere ulteriori livelli di lettura ai quali non avevi pensato al momento della ripresa.
Nello spazio della galleria di Milano, dove espone per la prima volta, l’artista ha costruito un percorso con opere realizzate in un lungo arco temporale, dal 1981 al 2023, selezionando dal suo vasto archivio in divenire immagini inedite e immagini presentate in altre occasioni espositive.
La produzione di nuovi significati è affidata anche alla pratica installativa, distintiva dell’artista, che instaura relazioni inattese ricombinando immagini generate in contesti spesso lontani nel tempo e nello spazio, attivando una serie di dialoghi, di rimandi e di prossimità. Così trovano ragione di stare una accanto all’altra fotografie scattate in momenti e luoghi diversi che innescano continuamente narrazioni su più livelli e costruiscono un racconto tra paesaggi naturali e artificiali, al confine tra finzione e realtà.
Armin Linke è nato a Milano nel 1966. È un artista che lavora con la fotografia e la cinematografia, ideando processi che mettono in discussione il mezzo, le sue tecnologie, le strutture narrative e la sua complicità all’interno di strutture socio-politiche più ampie. La sua opera funziona come una raccolta di strumenti atti a demistificare diversi linguaggi e strategie concettuali. In un approccio collettivo con altri interlocutori – creativi, ricercatori e scienziati – le narrazioni delle sue opere si espandono sul piano di molteplici discorsi, mettendo al centro i temi dell’installazione e dell’esposizione. Le opere di Linke sono state esposte in vari paesi, la sua installazione “Alpi” ha vinto il premio speciale alla Biennale Architettura di Venezia del 2004, e “Image Capital” ha vinto il Kubus Sparda Art Prize nel 2019.
Già artist in residence al KHI di Firenze, e guest artist al CERN di Ginevra, è attualmente guest professor all'ISIA di Urbino e professore alla Akademie der Bildenden Künste a Monaco di Baviera. Tra le mostre personali più recenti: “Armin Linke. Carlo Mollino. Paesaggi Inclinati” al Forte di Bard di Aosta nel 2023, “Capital Image New Technologies and Economies of Photography, Estelle Blaschke and Armin Linke” al Centre Pompidou di Parigi nel 2023, “Image Capital” (con Estelle Blaschke) al MAST di Bologna e al Museum Folkwang di Essen “Earth Indices nel 2022, Processing the Anthropocene” (con Giulia Bruno) all’HKW di Berlino nel 2022, “Blind Sensorium” al Matadero di Madrid nel 2021 e nel 2019 al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura.
Opening mercoledì 19 giugno ore 19.00 – 21.00
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