Antonio Trotta. Marmo canta

Antonio Trotta, Sospiri, 1999, elementi in marmo bianco, cm 40x30x0,5 cad.
Dal 16 Novembre 2017 al 05 Gennaio 2018
Milano
Luogo: Galleria Giovanni Bonelli
Indirizzo: via Porro Lambertenghi 6
Orari: da martedì a sabato, 11-19; chiuso domenica e lunedì
Curatori: Marco Meneguzzo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02.87246945
E-Mail info: info@galleriagiovannibonelli.it
Sito ufficiale: http://www.galleriagiovannibonelli.it/
Dal 17 novembre 2017 al 7 gennaio 2018, la sede milanese della Galleria Giovanni Bonelli ospita la personale di Antonio Trotta (Stio, SA, 1937), dal titolo Marmo canta.
La mostra, curata da Marco Meneguzzo, presenta una selezione di trenta lavori, sia storici che recenti in grado di raccontare la ricerca complessa dell’artista italo-argentino.
La chiave di lettura, come vuole indicare il gioco di parole del titolo, è l’illusione e lo stupore della percezione generati dal ricorrere a un materiale (il marmo) che viene trattato come un altro (la carta).
Le opere selezionate hanno in comune la straordinaria capacità di riprodurre in marmo tutta la fragilità, la leggerezza e l’impalpabilità della carta. Esempi in mostra sono: la serie dei Sospiri (del 1999), dove un vento immaginario scompone l’ordine apparentemente banale di una successione di “fogli” A4 appesi al muro, o la serie Altri tempi (2006), dove il prima e il dopo vengono rappresentati da blocchi di “carta”, piegati o appallottolati, accostati alla loro versione “ridistesa” ma, ormai, irrimediabilmente segnati dalle linee delle piegature.
Fin dai primi anni ’70, Trotta ha sperimentato il ricorso ai materiali più disparati (vetro, polimeri plastici, rame e metalli vari) cercando di costruire un “discorso” sulla forma. Il suo atteggiamento, meditativo e poetico al contempo, è particolarmente evidente in lavori dei primi anni settanta quali Le quattro stagioni (piccole stampe su alluminio del 1970) o la serie de Le cave (1973) in cui blocchi di marmo vengono tagliati in sottili lastre rettangolari poi emulsionate e impressionate con immagini fotografiche delle cave di marmo.
In questo gioco di richiami visuali e formali (marmo che imita carta fotografica che ritrae il marmo) Trotta non smette mai di studiare lo spazio, di costruirlo visivamente. Nella sua poetica esso non è soltanto fisico e materiale ma è, soprattutto, memoria e ricordo di un luogo, che diventa oggetto secondo un preciso canone di bellezza e poesia. Esempio di questo suo atteggiamento è la serie recente di Scontrini (dal 2000 a oggi): lastre di marmo, dallo spessore incredibilmente sottile e irregolare, incise come veri e propri scontrini fiscali. Le informazioni riportate, data ora luogo nome del locale e, ovviamente, elenco della consumazione, assumono in questo caso un valore completamente diverso grazie all’eternità garantita loro dal marmo. I locali di cui si conserva la memoria non sono semplici punti di ristoro ma vengono scelti dall’artista tra i ritrovi storici di artisti e intellettuali di tutto il Novecento sia italiano che internazionale (es. “La Coupole” di Parigi, o “La Boteguita del Medio” di Cuba). Gli scontrini diventano allora appunti indelebili per la memoria di quei luoghi dove si è sperimentata, in un determinato momento della Storia, una nuova e diversa visione del mondo.
Antonio Trotta (Stio, 1937; vive tra Milano, Pietrasanta e Terlizzi) Giovanissimo si trasferisce in Argentina dove trascorre buona parte della giovinezza. Inizia la sua carriera espositiva a Buenos Aires nel 1966 al Museo di Arte Moderna e già nel 1968 viene invitato alla Biennale di Venezia come rappresentante del padiglione argentino. Alla fine degli anni ’70 visita la Grecia e riscopre sia soggetti mitici e mitologici sia l’uso di materiali come il bronzo, il mosaico e il marmo. Si susseguono intanto mostre e riconoscimenti di livello internazionale: oltre al 1968 sarà alla Biennale di Venezia nel 1976, 1978 e 1990; al National Museum di Osaka (1979), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1980), al PAC di Milano (1982, 1988, 1989); alla Fondazione Pomodoro di Milano (2010) personali in prestigiose gallerie quali Christian Stein di Torino (1971 e 1977); Galleria Francois Lambert, Milano (1970); Galleria Omphalos, Terlizzi (1998, 2008); Galleria Oddi Baglioni, Roma (1990); Galleria Invernizzi, Milano (1999).
Inaugurazione giovedì 16 novembre 2017 ore 19
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre
-
Dal 16 aprile 2025 al 07 settembre 2025 Torino | GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Giosetta Fioroni