Ambiguity of the Objects
![Ambiguity of the Objects, Galleria Fumagalli, Milano Ambiguity of the Objects, Galleria Fumagalli, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/03/129371-mi.jpg)
Ambiguity of the Objects, Galleria Fumagalli, Milano
Dal 19 Maggio 2022 al 29 Luglio 2022
Milano
Luogo: Galleria Fumagalli
Indirizzo: Via Bonaventura Cavalieri 6
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 19
Curatori: Lóránd Hegyi
Telefono per informazioni: +39 02 36799285
E-Mail info: info@galleriafumagalli.com
Sito ufficiale: http://galleriafumagalli.com
A un anno dall’inaugurazione del programma espositivo “MY30YEARS – Coherency in Diversity”, pensato e curato dal critico Lóránd Hegyi, la Galleria Fumagalli presenta il quinto appuntamento dal titolo “Ambiguity of the Objects”, che pone in dialogo opere di Thorsten Brinkmann (Herne, Germania, 1971), Giuseppe Uncini (Fabriano, 1929 – Trevi, 2008) e Peter Wuethrich (Berna, Svizzera, 1962).
Concepito sia come momento di celebrazione dei 30 anni delle attività della galleria sotto la direzione di Annamaria Maggi, sia come occasione per evidenziare alcune tendenze e temi comuni nell’arte contemporanea, il ciclo espositivo si compone di otto mostre ognuna delle quali presenta l’esposizione congiunta di tre artisti, rappresentati o seguiti dalla Galleria Fumagalli, provenienti da contesti ed esperienze differenti. Lóránd Hegyi individua, però, in ogni triade tematiche in grado di creare un dialogo concettuale ed estetico che sia inedito e stimolante.
È il caso di “Ambiguity of the Objects”, un’esposizione che riunisce tre artisti di generazioni e poetiche diverse, le cui opere selezionate, però, dimostrano propositi comuni. Come enunciato dal titolo stesso, a fronte di un’apparenza di semplice e univoca lettura, le opere nascondono significati altri suscitati principalmente dai materiali utilizzati e svelati a uno sguardo più attento.
Nella sua ricerca plastica e spaziale, dopo aver sperimentato i tipici materiali della costruzione moderna (ferro e cemento), Giuseppe Uncini affronta anche il mattone. Ne considera il valore modulare per realizzare muri privi di qualsiasi funzionalità, ma capaci di evocare pratiche edificatorie tradizionali, maturando inoltre una riflessione sull’entità dell’ombra che porta l’opera ad assumere una valenza scultorea. Con la successiva serie delle “Dimore” avvia un’ulteriore indagine sull’ombra e su alcuni caratteri dell’architettura classica come l’arco e la fuga prospettica. In queste architetture, le volumetrie rimangono solo delineate dai loro contorni e si aprono su spazi non realmente abitabili.
Per Peter Wuethrich i “mattoni” delle sue installazioni sono, invece, i libri. L’opera a parete L’arte di fare bouquet del 2005 restituisce un’armoniosa composizione pittorica costituita in realtà da altro, dall’oggetto libro. Proprio attraverso il gioco visivo di colore e ritmo, quasi musicale, l’opera restituisce quella latente emozionalità presente in ogni libro che, pur essendo un’entità materiale, concreta e fragile, è portatore di idee, concetti immateriali ed emozioni.
Thorsten Brinkmann presenta un grande assemblage di opere fotografiche e oggetti dall’apparente facile lettura: oggetti provenienti dal passato e frutto di scarto, figure che citano personaggi della storia e della letteratura, composizioni che alludono a generi artistici della tradizione... Se l’assemblage per sua stessa definizione può evocare un’accumulazione caotica di cose, per Brinkmann è anche un’accumulazione di significati altri e citazioni. Realizzate con meticolosa precisione e armonia estetica, queste opere stimolano potenziali nuove letture di metafore culturali ed espressioni figurative già esistenti.
Il programma “MY30YEARS – Coherency in Diversity” proseguirà fino al 2023. Giunta a metà del ciclo, contestualmente all’inaugurazione di questa quinta mostra, la Galleria Fumagalli presenta al pubblico il primo libro (di due) che documenta le prime quattro mostre. La pubblicazione è edita da Silvana Editoriale.
Inaugurazione: giovedì 19 maggio 2022, dalle 17 alle 20
Concepito sia come momento di celebrazione dei 30 anni delle attività della galleria sotto la direzione di Annamaria Maggi, sia come occasione per evidenziare alcune tendenze e temi comuni nell’arte contemporanea, il ciclo espositivo si compone di otto mostre ognuna delle quali presenta l’esposizione congiunta di tre artisti, rappresentati o seguiti dalla Galleria Fumagalli, provenienti da contesti ed esperienze differenti. Lóránd Hegyi individua, però, in ogni triade tematiche in grado di creare un dialogo concettuale ed estetico che sia inedito e stimolante.
È il caso di “Ambiguity of the Objects”, un’esposizione che riunisce tre artisti di generazioni e poetiche diverse, le cui opere selezionate, però, dimostrano propositi comuni. Come enunciato dal titolo stesso, a fronte di un’apparenza di semplice e univoca lettura, le opere nascondono significati altri suscitati principalmente dai materiali utilizzati e svelati a uno sguardo più attento.
Nella sua ricerca plastica e spaziale, dopo aver sperimentato i tipici materiali della costruzione moderna (ferro e cemento), Giuseppe Uncini affronta anche il mattone. Ne considera il valore modulare per realizzare muri privi di qualsiasi funzionalità, ma capaci di evocare pratiche edificatorie tradizionali, maturando inoltre una riflessione sull’entità dell’ombra che porta l’opera ad assumere una valenza scultorea. Con la successiva serie delle “Dimore” avvia un’ulteriore indagine sull’ombra e su alcuni caratteri dell’architettura classica come l’arco e la fuga prospettica. In queste architetture, le volumetrie rimangono solo delineate dai loro contorni e si aprono su spazi non realmente abitabili.
Per Peter Wuethrich i “mattoni” delle sue installazioni sono, invece, i libri. L’opera a parete L’arte di fare bouquet del 2005 restituisce un’armoniosa composizione pittorica costituita in realtà da altro, dall’oggetto libro. Proprio attraverso il gioco visivo di colore e ritmo, quasi musicale, l’opera restituisce quella latente emozionalità presente in ogni libro che, pur essendo un’entità materiale, concreta e fragile, è portatore di idee, concetti immateriali ed emozioni.
Thorsten Brinkmann presenta un grande assemblage di opere fotografiche e oggetti dall’apparente facile lettura: oggetti provenienti dal passato e frutto di scarto, figure che citano personaggi della storia e della letteratura, composizioni che alludono a generi artistici della tradizione... Se l’assemblage per sua stessa definizione può evocare un’accumulazione caotica di cose, per Brinkmann è anche un’accumulazione di significati altri e citazioni. Realizzate con meticolosa precisione e armonia estetica, queste opere stimolano potenziali nuove letture di metafore culturali ed espressioni figurative già esistenti.
Il programma “MY30YEARS – Coherency in Diversity” proseguirà fino al 2023. Giunta a metà del ciclo, contestualmente all’inaugurazione di questa quinta mostra, la Galleria Fumagalli presenta al pubblico il primo libro (di due) che documenta le prime quattro mostre. La pubblicazione è edita da Silvana Editoriale.
Inaugurazione: giovedì 19 maggio 2022, dalle 17 alle 20
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 27 giugno 2024 al 06 giugno 2025 Torino | Gallerie d’Italia – Torino
Antonio Biasiucci. Arca
-
Dal 28 giugno 2024 al 13 ottobre 2024 Venezia | Palazzo Cini
Eleonora Duse mito contemporaneo
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024 Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024 Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024 Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024 Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence