Alfredo Pirri. Acustica
Dal 08 Ottobre 2021 al 27 Novembre 2021
Milano
Luogo: Galleria Eduardo Secci
Indirizzo: Via Bernardino Zenale 3
Orari: martedì - sabato 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Curatori: Laura Cherubini
Telefono per informazioni: +39 02 38248728
E-Mail info: milano@eduardosecci.com
Sito ufficiale: http://www.eduardosecci.com
La galleria Eduardo Secci è lieta di inaugurare venerdì 8 ottobre 2021 (dalle ore 16.00 alle 21.00), negli spazi espositivi di Milano, la personale “Acustica” di Alfredo Pirri, a cura di Laura Cherubini. La mostra sarà visitabile sino al 27 novembre 2021.
Ad introdurre il progetto espositivo, le parole evocative dell’artista stesso:
Il titolo della mostra è “Acustica”, che vuol dire: udire e ascoltare.
Secondo la Treccani: “Tradizionalmente è considerata come la scienza che studia il suono, le sue proprietà, il suo meccanismo di formazione, propagazione e ricezione ed estende oggi il suo campo di interesse a tutti i fenomeni vibratori della materia e a tutte le frequenze”.
È composta (…come un pezzo di musica) da acquerelli.
Sei sono di grandi dimensioni, circa 250 cm di altezza per 117 cm di base comprese le cornici, quindi abbastanza grandi per come immaginiamo normalmente gli acquerelli e infatti, quando apri la bocca per pronunciare la parola acquerellorisuona nel cavo della tua testa qualcosa di minore, sia in misura sia in impegno tecnico e ideale, viene in mente una materia giocosa e lieve. In effetti, queste opere sono trasparenti e luminose, come la tecnica impone, però posseggono una presenza oscura e difficile da definire a parole. Dentro e in superficie, sono animati da una forza senza nome che li fa apparire estranei alla tradizione eppure all’interno di essa. Difatti, sono acquerelli su carta (di buona fattura) incollati su alluminio e incorniciati. Insieme ce ne saranno altri di diverse misure, qualcuno molto piccolo, all’origine di questa serie.
Di essi si parla meglio usando parole estranee all’arte, per questo “acustica” è adatta.
Si vedono segni rotondi contornati di aloni che si aprono e si sovrappongono, a volte ricordano la pioggia che cade e rimbalza dentro pozze, a volte un po’ disgustose altre volte aperte e luminose. Quello che succede è che tutto vibra insieme mettendo in risonanza forme e colori. Quegli stessi dentro cui viviamo immersi dentro le città, ai loro bordi, e poi più lontano dove, forse, vorremmo vivere.
Alfredo Pirri
Alfredo Pirri, nato a Cosenza nel 1957, vive e lavora a Roma, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti diplomandosi in pittura.
Il suo lavoro - al confine tra pittura e scultura, architettura e installazione -, incontra l’attenzione del pubblico internazionale fin dalla metà degli anni Ottanta.
La materia, il volume, il colore e lo spazio sono i principali strumenti della sua poetica. L’originalità della sua pratica risiede nell’utilizzo della pittura come veicolo di luce e della luce come elemento architettonico e spaziale. La sua arte genera un confronto armonico con l’architettura e tende costantemente alla creazione di un luogo archetipale, abitabile e allo stesso tempo destinato ad una funzione pubblica.
Ha esposto in musei e biennali in Italia e all’estero, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il MoMA PS1 a New York, la Biennale d’Arte di Venezia e la Biennale dell’Avana.
È stato docente in molte università, tra queste l’Università La Sapienza di Roma e la Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme. Attualmente insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti dell'Aquila.
Laura Cherubini, allieva di Giulio Carlo Argan e di Maurizio Fagiolo dell’Arco,è critica, curatrice e storica d’arte, particolarmente nota per i suoi contributi allo studio dell'arte italiana degli anni Sessanta e Settanta. Ha fatto parte di prestigiose giurie, fra cui quella dell’Italian Bureau del PS1-MoMA, Premio New York, Premio del Museo di Lugano e del Premio Maretti a L’Avana. Ha pubblicato monografie su artisti, come Alighiero Boetti, Gino de Dominicis ed Ettore Spalleti. Attualmente è docente all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e Presidente del Comitato Scientifico di MACTE - Museo d'Arte Contemporanea di Termoli.
Ad introdurre il progetto espositivo, le parole evocative dell’artista stesso:
Il titolo della mostra è “Acustica”, che vuol dire: udire e ascoltare.
Secondo la Treccani: “Tradizionalmente è considerata come la scienza che studia il suono, le sue proprietà, il suo meccanismo di formazione, propagazione e ricezione ed estende oggi il suo campo di interesse a tutti i fenomeni vibratori della materia e a tutte le frequenze”.
È composta (…come un pezzo di musica) da acquerelli.
Sei sono di grandi dimensioni, circa 250 cm di altezza per 117 cm di base comprese le cornici, quindi abbastanza grandi per come immaginiamo normalmente gli acquerelli e infatti, quando apri la bocca per pronunciare la parola acquerellorisuona nel cavo della tua testa qualcosa di minore, sia in misura sia in impegno tecnico e ideale, viene in mente una materia giocosa e lieve. In effetti, queste opere sono trasparenti e luminose, come la tecnica impone, però posseggono una presenza oscura e difficile da definire a parole. Dentro e in superficie, sono animati da una forza senza nome che li fa apparire estranei alla tradizione eppure all’interno di essa. Difatti, sono acquerelli su carta (di buona fattura) incollati su alluminio e incorniciati. Insieme ce ne saranno altri di diverse misure, qualcuno molto piccolo, all’origine di questa serie.
Di essi si parla meglio usando parole estranee all’arte, per questo “acustica” è adatta.
Si vedono segni rotondi contornati di aloni che si aprono e si sovrappongono, a volte ricordano la pioggia che cade e rimbalza dentro pozze, a volte un po’ disgustose altre volte aperte e luminose. Quello che succede è che tutto vibra insieme mettendo in risonanza forme e colori. Quegli stessi dentro cui viviamo immersi dentro le città, ai loro bordi, e poi più lontano dove, forse, vorremmo vivere.
Alfredo Pirri
Alfredo Pirri, nato a Cosenza nel 1957, vive e lavora a Roma, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti diplomandosi in pittura.
Il suo lavoro - al confine tra pittura e scultura, architettura e installazione -, incontra l’attenzione del pubblico internazionale fin dalla metà degli anni Ottanta.
La materia, il volume, il colore e lo spazio sono i principali strumenti della sua poetica. L’originalità della sua pratica risiede nell’utilizzo della pittura come veicolo di luce e della luce come elemento architettonico e spaziale. La sua arte genera un confronto armonico con l’architettura e tende costantemente alla creazione di un luogo archetipale, abitabile e allo stesso tempo destinato ad una funzione pubblica.
Ha esposto in musei e biennali in Italia e all’estero, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il MoMA PS1 a New York, la Biennale d’Arte di Venezia e la Biennale dell’Avana.
È stato docente in molte università, tra queste l’Università La Sapienza di Roma e la Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme. Attualmente insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti dell'Aquila.
Laura Cherubini, allieva di Giulio Carlo Argan e di Maurizio Fagiolo dell’Arco,è critica, curatrice e storica d’arte, particolarmente nota per i suoi contributi allo studio dell'arte italiana degli anni Sessanta e Settanta. Ha fatto parte di prestigiose giurie, fra cui quella dell’Italian Bureau del PS1-MoMA, Premio New York, Premio del Museo di Lugano e del Premio Maretti a L’Avana. Ha pubblicato monografie su artisti, come Alighiero Boetti, Gino de Dominicis ed Ettore Spalleti. Attualmente è docente all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e Presidente del Comitato Scientifico di MACTE - Museo d'Arte Contemporanea di Termoli.
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