Viaggio nelle suggestioni della pittura di Claudio Bassani, 1952 - 2014
Dal 02 Settembre 2014 al 26 Ottobre 2014
Mantova
Luogo: Casa del Mantegna
Indirizzo: via Acerbi
Orari: da martedì a domenica 10.30 - 12.30; mercoledì e giovedì 15-17; sabato e domenica 15-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0376 360506 / 0376 432432
E-Mail info: casadelmantegna@provincia.mantova.it
Sito ufficiale: http://https://www.provincia.mantova.it
"Viaggio nelle suggestioni della pittura di Claudio Bassani, 1952 - 2014" è il titolo della mostra che sarà allestita da martedì 2 settembre a domenica 26 ottobre 2014 negli spazi della Casa del Mantegna in via Acerbi a Mantova.
In esposizione opere del pittore mantovano, una figura non ancora conosciuta in modo adeguato dal grande pubblico.
La mostra metterà così a fuoco l'attività e il percorso singolare e raffinato dell'artista.
Dalle piccole nature morte degli anni Cinquanta, cariche di riferimenti casoratiani e morandiani, attraverso le Venezie degli anni sessanta in cui si colgono i riferimenti dell'artista alle esperienze di Mafai e Scipione, si snoderà un percorso legato alla inquadratura più ricercata, in un equilibrio lentamente studiato e in cui tutto pare composto come per un connaturato calcolo.
I colori delle sue tele narrano, negli anni giovanili, di un clima esistenziale legato al sentimento dell'uomo, di un uomo smarrito di fronte ad un'epoca di cambiamenti e di trasformazioni. Eppure le immagini che Bassani realizza sono serene, dense solo della purezza di segni, espressione di un incanto, di una delicata suggestione di fronte all'esercizio della pittura.
L'antologica dedicata a Claudio Bassani, nato a Borgoforte nel 1933, allestita alla Casa del Mantegna, approfondisce un segmento dell'indagine sul territorio inaugurato con le rassegne dedicate alla Pittura & Paesaggio del Mantovano. La mostra tocca, parallelamente, un dialogo - in realtà mai interrotto - con la varietà delle esperienze artistiche virgiliane.
Una ricca selezione delle opere dell'artista mette, così, a fuoco una attività pittorica interrotta - per quanto concerne le uscite pubbliche - nel 1964 e poi perseguita in silenzio, in appartato romitaggio, fino ad ora. Le opere lentamente accumulatesi sono comunque sotto i nostri occhi, a testimoniare la dimensione felice del suo costante appartato esercizio.
Dalle piccole nature morte degli anni Cinquanta, cariche di riferimenti casoratiani e morandiani, attraverso le Venezie degli anni sessanta in cui si colgono i riferimenti dell'artista alle esperienze di Mafai e Scipione, si snoda un percorso legato alla inquadratura più ricercata, in un equilibrio lentamente studiato e in cui tutto pare composto come per un connaturato calcolo. Una svolta importante nella sua pittura avviene alla fine degli anni Sessanta quando, conosciuto Carlo Levi, Bassani resta affascinato dal suo personalissimo espressionismo, dal modo in cui l'artista prosegue, controcorrente, il suo personale percorso tramite le istanze realistiche. Bassani si addentra così nella rappresentazione della povera gente, in un immaginario popolato da figure cupe, da persone talvolta macilente e scheletriche. Quando infine ci addentriamo nelle pitture della tarda maturità, nelle opere seniles, per usare un termine desunto da opere petrarchesche, la narrazione si fa più tenue, mentre le immagini catturano l'essenzialità delle cose e, parallelamente, si modifica anche la tavolozza che ora riluce di toni più caldi, più lievi e delicati, meno introversi. Compaiono numerosi, in questo periodo, i soggetti sacri mentre un malinconico senso di ripiegamento sembra essere la cifra dominante di fondo. Alla fine, nell'appassionato circuito che rimanda a un pittore intento a riflettere sulla transitorietà delle illusioni pittoriche e sulla caducità della vita, dalle prime prove giovanili, tutte assicurate ancora al respiro della natura, a questo più recente affioramento di una diversa riflessione istintivo-pulsionale, ciò che emerge è l'autenticità di una vocazione pittorica, vocazione che si è articolata parallela a quella dell'architettura. Perché Claudio Bassani è stato, a Mantova, una delle figure più rilevanti dell'architettura del dopoguerra. Per tali motivi la mostra si avvale anche del patrocinio dell'Ordine provinciale degli architetti e del Lions Club mantova Ducale. Catalogo edito da Publi Paolini
Dalle piccole nature morte degli anni Cinquanta, cariche di riferimenti casoratiani e morandiani, attraverso le Venezie degli anni sessanta in cui si colgono i riferimenti dell'artista alle esperienze di Mafai e Scipione, si snoda un percorso legato alla inquadratura più ricercata, in un equilibrio lentamente studiato e in cui tutto pare composto come per un connaturato calcolo. Una svolta importante nella sua pittura avviene alla fine degli anni Sessanta quando, conosciuto Carlo Levi, Bassani resta affascinato dal suo personalissimo espressionismo, dal modo in cui l'artista prosegue, controcorrente, il suo personale percorso tramite le istanze realistiche. Bassani si addentra così nella rappresentazione della povera gente, in un immaginario popolato da figure cupe, da persone talvolta macilente e scheletriche. Quando infine ci addentriamo nelle pitture della tarda maturità, nelle opere seniles, per usare un termine desunto da opere petrarchesche, la narrazione si fa più tenue, mentre le immagini catturano l'essenzialità delle cose e, parallelamente, si modifica anche la tavolozza che ora riluce di toni più caldi, più lievi e delicati, meno introversi. Compaiono numerosi, in questo periodo, i soggetti sacri mentre un malinconico senso di ripiegamento sembra essere la cifra dominante di fondo. Alla fine, nell'appassionato circuito che rimanda a un pittore intento a riflettere sulla transitorietà delle illusioni pittoriche e sulla caducità della vita, dalle prime prove giovanili, tutte assicurate ancora al respiro della natura, a questo più recente affioramento di una diversa riflessione istintivo-pulsionale, ciò che emerge è l'autenticità di una vocazione pittorica, vocazione che si è articolata parallela a quella dell'architettura. Perché Claudio Bassani è stato, a Mantova, una delle figure più rilevanti dell'architettura del dopoguerra. Per tali motivi la mostra si avvale anche del patrocinio dell'Ordine provinciale degli architetti e del Lions Club mantova Ducale. Catalogo edito da Publi Paolini
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