Jessica Carroll - 43° festival della Versiliana
Dal 10 Luglio 2022 al 10 Settembre 2022
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Villa La Versiliana
Indirizzo: Viale Morin 16, Marina di Pietrasanta
Orari: tutti i giorni dalle 17.30 alle 23.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 335 58 94 218
E-Mail info: gallery@salamonfineart.com
La Salamon Fine Art è lieta di segnalare che Jessica Carroll, scultrice rappresentata dalla galleria milanese da tempo, è stata invitata ad esporre nel parco di villa Versiliana, a Marina di Pietrasanta, in occasione del 43° festival della Versiliana.
Un’occasione prestigiosa per una scultrice che padroneggia numerosi materiali, alcuni classici come il marmo e il bronzo ed altri innovativi come la resina water glass, con cui sa dare corpo alle più affascinanti e curiose storie naturali. La collocazione nel parco storico permette di apprezzare opere inedite e di grande dimensioni, altrimenti non visibili.
L’ecclettica e longeva carriera di Jessica Carroll, artista italiana di padre americano, si esprime soprattutto attraverso la scultura. Piemontese d’adozione, sin dall’infanzia esplora con il padre i grandi parchi statunitensi dove impara ad osservare e assimilare la natura, e chi la vive, con tutti i sensi all’erta. Lettrice curiosa sviluppa attraverso scenografiche installazioni alcuni degli eventi naturali ancora intrisi di mistero, capaci, però di muovere mandrie, stormi, branchi e sciami per il globo al fine di riprodursi, nutrirsi, morire. Il suo è un linguaggio all’avanguardia, condotto da un’eleganza innata con cui sa raccontare storie originali.
Il percorso della mostra Versiliana, composto dall’esposizione di nove opere, si apre con il Mare dei Sargassi, con la quale la Carroll simula il viaggio che ogni anno le anguille compiono per riprodursi. La loro meta, da qualsiasi luogo del globo provengano, sono le acque atlantiche. L’opera è costituita da tre cerchi in ferro di grande diametro, all’interno dei quali sono collocate delle anguille trasparenti.
La seconda tappa della mostra è costituita da un’opera che rappresenta uno dei fenomeni naturali più presenti nell’attività di Jessica Carroll: gli sciami. Delle api rappresenta vita, movimenti, caratteristiche e luoghi con forme e materiali sempre diversi. Un tema di grande attualità che l’artista esplora sin dagli anni ’90, alle origini della sua carriera artistica. In questo caso si tratta di un gran corpo in ferro battuto su cui poggiano alcune api in bronzo: New sense of direction. Un’ape su un favo indica la possibilità di un nuovo senso di orientamento.
Sempre alle api è dedicata la terza grande scultura presente: un alveare in bronzo, del diametro di un 80 cm, e peso di 130 kg, che Jessica Carroll ha realizzato appositamente per la 43° edizione del festival della Versiliana.
Intrigante è l’installazione di centinaia di anguille in resina, lucide ed opache, collocate all’interno della Villa. Un ulteriore omaggio al grande viaggio che questi pesci compiono in branco, percorrendo anche migliaia di chilometri, per generarsi.
L’installazione più pop dell’itinerario è Pavimento Verde Pisello, una grande placca in ceramica verde smagliante, di ampia superficie, che rappresenta il cereale la cui coltivazione ha origini dal periodo neolitico, vale a dire che nutre l’umanità da oltre 12.000 anni. Un omaggio al verde del nostro pianeta blu.
Infine, chiude la mostra I love you too, in bronzo verde. Un suono si fa forma e va verso l’alto aspettando l’eco.
Un’occasione prestigiosa per una scultrice che padroneggia numerosi materiali, alcuni classici come il marmo e il bronzo ed altri innovativi come la resina water glass, con cui sa dare corpo alle più affascinanti e curiose storie naturali. La collocazione nel parco storico permette di apprezzare opere inedite e di grande dimensioni, altrimenti non visibili.
L’ecclettica e longeva carriera di Jessica Carroll, artista italiana di padre americano, si esprime soprattutto attraverso la scultura. Piemontese d’adozione, sin dall’infanzia esplora con il padre i grandi parchi statunitensi dove impara ad osservare e assimilare la natura, e chi la vive, con tutti i sensi all’erta. Lettrice curiosa sviluppa attraverso scenografiche installazioni alcuni degli eventi naturali ancora intrisi di mistero, capaci, però di muovere mandrie, stormi, branchi e sciami per il globo al fine di riprodursi, nutrirsi, morire. Il suo è un linguaggio all’avanguardia, condotto da un’eleganza innata con cui sa raccontare storie originali.
Il percorso della mostra Versiliana, composto dall’esposizione di nove opere, si apre con il Mare dei Sargassi, con la quale la Carroll simula il viaggio che ogni anno le anguille compiono per riprodursi. La loro meta, da qualsiasi luogo del globo provengano, sono le acque atlantiche. L’opera è costituita da tre cerchi in ferro di grande diametro, all’interno dei quali sono collocate delle anguille trasparenti.
La seconda tappa della mostra è costituita da un’opera che rappresenta uno dei fenomeni naturali più presenti nell’attività di Jessica Carroll: gli sciami. Delle api rappresenta vita, movimenti, caratteristiche e luoghi con forme e materiali sempre diversi. Un tema di grande attualità che l’artista esplora sin dagli anni ’90, alle origini della sua carriera artistica. In questo caso si tratta di un gran corpo in ferro battuto su cui poggiano alcune api in bronzo: New sense of direction. Un’ape su un favo indica la possibilità di un nuovo senso di orientamento.
Sempre alle api è dedicata la terza grande scultura presente: un alveare in bronzo, del diametro di un 80 cm, e peso di 130 kg, che Jessica Carroll ha realizzato appositamente per la 43° edizione del festival della Versiliana.
Intrigante è l’installazione di centinaia di anguille in resina, lucide ed opache, collocate all’interno della Villa. Un ulteriore omaggio al grande viaggio che questi pesci compiono in branco, percorrendo anche migliaia di chilometri, per generarsi.
L’installazione più pop dell’itinerario è Pavimento Verde Pisello, una grande placca in ceramica verde smagliante, di ampia superficie, che rappresenta il cereale la cui coltivazione ha origini dal periodo neolitico, vale a dire che nutre l’umanità da oltre 12.000 anni. Un omaggio al verde del nostro pianeta blu.
Infine, chiude la mostra I love you too, in bronzo verde. Un suono si fa forma e va verso l’alto aspettando l’eco.
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