Chiharu Shiota. A Long Day
Dal 24 Maggio 2014 al 28 Settembre 2014
Lucca
Luogo: SPE - Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio
Indirizzo: via di Vorno 67, Vorno
Orari: gio-dom 14-18 o su appuntamento
Curatori: Franziska Nori
Costo del biglietto: € 5
Telefono per informazioni: +39 0583 971475
E-Mail info: info.ac@delloscompiglio.org
Sito ufficiale: http://www.delloscompiglio.org
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio presenta "A Long Day", la nuova installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota a cura di Franziska Nori, creata espressamente per lo spazio espositivo Dello Scompiglio. Essa presenta alcuni degli aspetti più incisivi del lavoro dell’artista unendo installazione, scultura e performance in una dimensione spazio temporale condensata.
Nella creazione delle sue installazioni, Chiharu Shiota affronta i grandi temi esistenziali dell’uomo come la memoria e l’oblio, l’appartenenza e l’identità, la paura e la solitudine, la nascita e la morte.
Per "A Long Day" Shiota utilizza fili di lana nera che intreccia in un lungo processo, fino a condensarli in una fitta tessitura, rendendo lo spazio impenetrabile. L’installazione racchiude un tavolo e una sedia attorno ai quali fluttuano fogli bianchi immobili e congelati nel tempo.
L’artista crea immagini tridimensionali, scenografie in cui oggetti di uso quotidiano perdono la loro funzionalità a favore di un valore emotivo e simbolico. Lo spazio tridimensionale diventa per l’artista la tela sulla quale dipingere un’immagine che nasce da un immaginario intimo e privato ma che nella trasposizione acquisisce una dimensione universale, una simbolicità poetica che si rivela al visitatore in tutta la sua forza espressiva. Il filo nero diventa tratto, diventa disegno nello spazio e allo stesso tempo traccia del corpo in movimento. Nonostante la sua totale assenza è il corpo a rimanere protagonista dell’installazione.
Chiharu Shiota é una delle più affermate artiste giapponesi della sua generazione. Nel suo lavoro sintetizza i due filoni artistici che più sembrano averla influenzata: da un lato la tradizione giapponese del calligrafismo, che lavora sullo stato di concentrazione dell’artista prima dell’atto unico e irripetibile del gesto pittorico e, dall’altro, la lezione trasmessale da Marina Abramovi?, di cui è stata allieva e secondo la quale l’artista deve lavorare quasi asceticamente, in uno spirito di concentrazione meditativa che culmina in un atto apparentemente semplice, ma colmo di significato.
Chiharu Shiota nasce a Osaka, in Giappone, nel 1972. Dopo la laurea conseguita alla Kyoto Seika University e un soggiorno di un anno presso la Canberra School of Art, Australian National University, in Australia, a metà degli anni Novanta si trasferisce in Germania, per studiare inizialmente alla Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig e poi alla Universität der Künste di Berlino. Merito di questa formazione è stato sicuramente il maggior interesse per la durata nella performance e per l’intenso potere del corpo, anche laddove la presenza di quest’ultimo è suggerita piuttosto che effettiva. L’opera di Shiota comprende vari tipi di performance e installazioni in cui l’artista ricorre a oggetti di uso comune come letti, finestre, vestiti, scarpe e valige per esplorare il rapporto fra presente e passato, vita e morte, memorie di persone impresse negli oggetti. A questo si aggiunge un intricato ordito di fili neri e rossi, quasi l’intreccio di una rete. Oggi è possibile ammirare le installazioni, le sculture e i dipinti di Shiota in tutto il mondo, in musei e istituzioni di rilevanza internazionale quali il Rochester Art Center, Rochester, Stati Uniti; Museum of Old and New Art, Hobart, Tasmania, Australia; Museum of Art, Kochi, Giappone; Marugame Genichiro-Inokuma Museum of Contemporary Art, Kagawa, Giappone; Casa Asia, Barcellona, Spagna; La Maison Rouge, Parigi, Francia; Museum on the Seam, Gerusalemme, Israele. Dal 1996, Chiharu Shiota vive e lavora a Berlino.
In occasione dell'inaugurazione della mostra A Long Day di Chiharu Shiota sarà possibile visitare gratuitamente Camera #3, installazione in un metato della Tenuta di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman che fa parte del percorso Solitudine da Camera e Sedeo Ergo Sum - Siedo Dunque Sono, rassegna di Caterina Pecchioli composta dall' installazione interattiva Coreografia Sociale, la scultura Sedia-Fossile, Dinosediasauro e la mostra fotografica Sedeo Ergo Sum.
Camera #3 è raggiungibile dopo 20 minuti di passeggiata e accessibile un visitatore alla volta. Per facilitare il flusso si consiglia la prenotazione.
Nella creazione delle sue installazioni, Chiharu Shiota affronta i grandi temi esistenziali dell’uomo come la memoria e l’oblio, l’appartenenza e l’identità, la paura e la solitudine, la nascita e la morte.
Per "A Long Day" Shiota utilizza fili di lana nera che intreccia in un lungo processo, fino a condensarli in una fitta tessitura, rendendo lo spazio impenetrabile. L’installazione racchiude un tavolo e una sedia attorno ai quali fluttuano fogli bianchi immobili e congelati nel tempo.
L’artista crea immagini tridimensionali, scenografie in cui oggetti di uso quotidiano perdono la loro funzionalità a favore di un valore emotivo e simbolico. Lo spazio tridimensionale diventa per l’artista la tela sulla quale dipingere un’immagine che nasce da un immaginario intimo e privato ma che nella trasposizione acquisisce una dimensione universale, una simbolicità poetica che si rivela al visitatore in tutta la sua forza espressiva. Il filo nero diventa tratto, diventa disegno nello spazio e allo stesso tempo traccia del corpo in movimento. Nonostante la sua totale assenza è il corpo a rimanere protagonista dell’installazione.
Chiharu Shiota é una delle più affermate artiste giapponesi della sua generazione. Nel suo lavoro sintetizza i due filoni artistici che più sembrano averla influenzata: da un lato la tradizione giapponese del calligrafismo, che lavora sullo stato di concentrazione dell’artista prima dell’atto unico e irripetibile del gesto pittorico e, dall’altro, la lezione trasmessale da Marina Abramovi?, di cui è stata allieva e secondo la quale l’artista deve lavorare quasi asceticamente, in uno spirito di concentrazione meditativa che culmina in un atto apparentemente semplice, ma colmo di significato.
Chiharu Shiota nasce a Osaka, in Giappone, nel 1972. Dopo la laurea conseguita alla Kyoto Seika University e un soggiorno di un anno presso la Canberra School of Art, Australian National University, in Australia, a metà degli anni Novanta si trasferisce in Germania, per studiare inizialmente alla Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig e poi alla Universität der Künste di Berlino. Merito di questa formazione è stato sicuramente il maggior interesse per la durata nella performance e per l’intenso potere del corpo, anche laddove la presenza di quest’ultimo è suggerita piuttosto che effettiva. L’opera di Shiota comprende vari tipi di performance e installazioni in cui l’artista ricorre a oggetti di uso comune come letti, finestre, vestiti, scarpe e valige per esplorare il rapporto fra presente e passato, vita e morte, memorie di persone impresse negli oggetti. A questo si aggiunge un intricato ordito di fili neri e rossi, quasi l’intreccio di una rete. Oggi è possibile ammirare le installazioni, le sculture e i dipinti di Shiota in tutto il mondo, in musei e istituzioni di rilevanza internazionale quali il Rochester Art Center, Rochester, Stati Uniti; Museum of Old and New Art, Hobart, Tasmania, Australia; Museum of Art, Kochi, Giappone; Marugame Genichiro-Inokuma Museum of Contemporary Art, Kagawa, Giappone; Casa Asia, Barcellona, Spagna; La Maison Rouge, Parigi, Francia; Museum on the Seam, Gerusalemme, Israele. Dal 1996, Chiharu Shiota vive e lavora a Berlino.
In occasione dell'inaugurazione della mostra A Long Day di Chiharu Shiota sarà possibile visitare gratuitamente Camera #3, installazione in un metato della Tenuta di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman che fa parte del percorso Solitudine da Camera e Sedeo Ergo Sum - Siedo Dunque Sono, rassegna di Caterina Pecchioli composta dall' installazione interattiva Coreografia Sociale, la scultura Sedia-Fossile, Dinosediasauro e la mostra fotografica Sedeo Ergo Sum.
Camera #3 è raggiungibile dopo 20 minuti di passeggiata e accessibile un visitatore alla volta. Per facilitare il flusso si consiglia la prenotazione.
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