Sta Come Torre
Dal 17 Settembre 2020 al 18 Ottobre 2020
Lecce
Luogo: Museo Castromediano
Indirizzo: viale Gallipoli
Orari: al martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 22.00
Curatori: Paolo Mele
Enti promotori:
- Regione Puglia –Teatro Pubblico Pugliese
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://stacometorre.it
Sta Come Torre, mostra a cura di Paolo Mele, dopo l’inedito progetto espositivo diffuso tra Vieste, Trani, Polignano a Mare, Brindisi, Tricase Porto e Taranto con opere realizzate appositamente da Luigi Presicce, Pamela Diamante, Lucia Veronesi, Coclite/De Mattia, Elena Bellantoni e Gabriella Ciancimino che ha registrato oltre 5000 spettatori, si sposta, dal 17 settembre al 18 ottobre, al Museo Castromediano di Lecce in versione completa (martedì/domenica dalle ore 10.00 alle 22.00 informazioni stacometorre.it).
Giovedì 17 settembre alle ore 19.00 nello spazio antistante all’ingresso del Museo Castromediano opening con Luigi De Luca – direttore Polo Biblio Museale Lecce, Patrizio Giannone – Dirigente Sezione Turismo Regione Puglia, Paolo Mele – curatore Sta Come Torre e dialogo con gli artisti Pamela Diamante, Luigi Presicce, Luca Coclite, Lucia Veronesi e Elena Bellantoni modera Lorenzo Madaro. L’opening sarà trasmesso in diretta streaming, grazie alla collaborazione degli studenti del DAMS dell'Università del Salento, sulle pagine facebook laculturarestaaccesa, museocastromediano e teatropubblicopugliese.
La mostra, promossa dalla Regione Puglia – Sezione Turismo e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto Destinazione Puglia che attiva sinergie tra politiche culturali e promozione turistica, dopo essere stata esposta dal 5 al 30 agosto nelle sei location originarie, si compatta e arriva al Museo Catromediano di Lecce con un nuovo allestimento. In linea con la sua missione di spazio aperto alla progettualità, secondo il claim “L’Antico è Contemporaneo”, il Museo Castromediano, che rientra nel Polo Biblio Museale di Lecce, ospita la mostra Sta Come Torre nella sua versione completa, con le opere concepite da sette artisti che hanno presieduto le sei “torri contemporanee” della costa pugliese. Un dialogo serrato con la collezione archeologica, quindi, in un incontro meditato tra storie, relazioni, paesaggi e visioni che contrassegnano il percorso permanente del museo. Se Sta Come Torre si è caratterizzata come una mostra in grado di evidenziare il ruolo di osservatori del nostro tempo di 7 artisti della stretta contemporaneità, il Castromediano con il suo percorso archeologico mira a palesarsi come spazio di raccordo tra epoche e culture che hanno contrassegnato il Salento – terra tra due mari – nel corso di interi secoli. Perciò questo primo approdo della mostra è naturale. Ad accogliere il visitatore la grande installazione di Elena Bellantoni, “ancorata” nell’ingresso principale. Le grandi lastre di pietra di Apricena, risalenti al periodo neogenico della zona garganica che compongono la grande installazione sonora di Pamela Diamante, svettano nello spazio centrale del piano terra dedicato ai paesaggi salentini di terra e pietra, interagendo con l’architettura riconcepita dal museografo Franco Minissi.
Il percorso espositivo prosegue con gli orizzonti intimi e personali, come quello “ricalcato” da De Mattia nella sua performance Sei metri di orizzonte di fronte a casa dei miei genitori e nelle Vedute Sbagliate di Coclite. E la linea dell’orizzonte sale sino a incontrare i paesaggi frammentati di Lucia Veronesi i cui tessuti velano simbolicamente e fisicamente la vista del reale, fatta in questo caso dagli oggetti e dagli utensili della quotidianità dei Messapi, gli antichi abitanti di questa terra, e fanno largo ad un’altra, fatta di paesaggi interiori, di desideri e dispositivi narrativi.
In cima alla struttura elicoidale del museo, nell’anfratto che ospiterà a breve una ideale immersione nello spazio sacro di una grotta salentina, l’omaggio alla Torre Trasmittente di Luigi Presicce: il video della performance in cui l’artista, nei panni di un moderno Nembrotto, fa visita al cantiere della costruzione di una torre la cui capacità di trasmissione sta per essere ampliata.Paesaggio di intrecci narrativi - di resistenze storiche per gli umani e biologiche per le specie vegetali - che hanno dato vita a storie e leggende del luogo inedite e poco conosciute nelle opere di Gabriella Ciancimino, che chiudono il percorso in dialogo con la sezione dei rituali legati alla morte.
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