Alec Von Bargen. Il sottile atto di dimenticare ed essere dimenticati
Dal 20 Agosto 2021 al 30 Settembre 2021
Lecce
Luogo: Museo Sigismondo Castromediano
Indirizzo: Viale Gallipoli
Enti promotori:
- Polo biblio-museale di Lecce con AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore
Sito ufficiale: http://www.alecvonbargen.com
Uscire fuori dai confini statutari del museo: continua ad essere questa la missione del Polo biblio-museale, anche in termini espositivi ed installativi. Dopo il progetto A occhi aperti dei fotografi Flavio & Frank, che si è appena concluso, dal 20 agosto 2021 sarà possibile visitare 24 ore al giorno l’installazione dell’artista americano Alec Von Bargen dedicata a un tema di drammatica attualità: un ciclo di dittici effigia immagini di senzatetto che l’artista ha fotografato in giro per il mondo, a conferma di una sua doppia vocazione, da nomade e da osservatore scrupoloso dei fenomeni sociali.
“Tutti questi personaggi – suggerisce Von Bargen – hanno in comune il fatto che diventano invisibili alla società e poco a poco vengono dimenticati anche da loro stessi. La mostra è uno studio sul colore e sullo spazio negativo nel quale i protagonisti, anche se solo per un breve istante, hanno una piattaforma sulla quale poter raccontare la loro storia”.
L’attenzione ai temi di scottante attualità sociale, quindi, continua ad essere al centro della programmazione delle installazioni fotografiche sul perimetro esterno del Museo Castromediano, che idealmente abbatte la parete divisoria del cortile dell’edificio ed invita i passanti ad addentrarsi nel più antico museo pubblico di Puglia, dove potrà immergersi in un percorso che dall’antichità arriva ai nostri giorni attraverso l’esposizione di reperti, opere d’arte e installazioni.
Il Polo biblio-museale di Lecce si sta contrassegnando come luogo perennemente disponibile ai bisogni delle comunità, come dimostra anche l’hub vaccinale attualmente allestito all’interno del Museo Castromediano dove ogni giorni centinaia di cittadini si vaccinando contro il Covid-19.
30 grandi pannelli (ognuno 1x3 m) vivranno a stretto contatto con i ritmi del quotidiano di cittadini e turisti, saranno piattaforme del pensiero capaci di generare nuove riflessioni e buone pratiche anche grazie all’impegno di Alec Von Bargen, che agisce come un antropologo sociale. Cattura istanze estetiche che risuonano nei rapporti con i contesti storici, politici e sociali. Con una piccola fotocamera inquadra e scatta per creare le sue immagini, video, murales e installazioni.
Nato a New York City, Alec Von Bargen ha recentemente esposto alla 54a e alla 56a edizione della Biennale di Venezia, al Victoria and Albert Museum di Londra, all'OCT Museum di Shanghai, in Cina, al Museo d'Arte Moderna di Città del Messico e a Les Rencontres D'Arles Festival, Francia. Il suo lavoro ha vinto numerosi premi tra cui l'IPA di Los Angeles e il PX3 di Parigi. È stato finalista al Dubai Emerging Artist Award e Aesthetica Magazine, nel Regno Unito, lo ha selezionato come uno dei 100 migliori artisti del 2020. È stato finalista al Terry O'Neill Award e al Celeste Prize a Berlino, in Germania. Il lavoro di Alec Von Bargen è stato presentato a fiere d'arte tra cui Art Basel (Hong Kong), MACO (Città del Messico), Pulse (Miami), Mia (Milano) e Photo Shanghai (Shanghai), tra altre.
Von Bargen è direttore del programma di sviluppo creativo di The Swatch @art Pe@ce Hotel e consulente creativo del Biennale College della Mostra del Cinema di Venezia. È anche direttore del collettivo di artisti Crema Collettiva.
“Tutti questi personaggi – suggerisce Von Bargen – hanno in comune il fatto che diventano invisibili alla società e poco a poco vengono dimenticati anche da loro stessi. La mostra è uno studio sul colore e sullo spazio negativo nel quale i protagonisti, anche se solo per un breve istante, hanno una piattaforma sulla quale poter raccontare la loro storia”.
L’attenzione ai temi di scottante attualità sociale, quindi, continua ad essere al centro della programmazione delle installazioni fotografiche sul perimetro esterno del Museo Castromediano, che idealmente abbatte la parete divisoria del cortile dell’edificio ed invita i passanti ad addentrarsi nel più antico museo pubblico di Puglia, dove potrà immergersi in un percorso che dall’antichità arriva ai nostri giorni attraverso l’esposizione di reperti, opere d’arte e installazioni.
Il Polo biblio-museale di Lecce si sta contrassegnando come luogo perennemente disponibile ai bisogni delle comunità, come dimostra anche l’hub vaccinale attualmente allestito all’interno del Museo Castromediano dove ogni giorni centinaia di cittadini si vaccinando contro il Covid-19.
30 grandi pannelli (ognuno 1x3 m) vivranno a stretto contatto con i ritmi del quotidiano di cittadini e turisti, saranno piattaforme del pensiero capaci di generare nuove riflessioni e buone pratiche anche grazie all’impegno di Alec Von Bargen, che agisce come un antropologo sociale. Cattura istanze estetiche che risuonano nei rapporti con i contesti storici, politici e sociali. Con una piccola fotocamera inquadra e scatta per creare le sue immagini, video, murales e installazioni.
Nato a New York City, Alec Von Bargen ha recentemente esposto alla 54a e alla 56a edizione della Biennale di Venezia, al Victoria and Albert Museum di Londra, all'OCT Museum di Shanghai, in Cina, al Museo d'Arte Moderna di Città del Messico e a Les Rencontres D'Arles Festival, Francia. Il suo lavoro ha vinto numerosi premi tra cui l'IPA di Los Angeles e il PX3 di Parigi. È stato finalista al Dubai Emerging Artist Award e Aesthetica Magazine, nel Regno Unito, lo ha selezionato come uno dei 100 migliori artisti del 2020. È stato finalista al Terry O'Neill Award e al Celeste Prize a Berlino, in Germania. Il lavoro di Alec Von Bargen è stato presentato a fiere d'arte tra cui Art Basel (Hong Kong), MACO (Città del Messico), Pulse (Miami), Mia (Milano) e Photo Shanghai (Shanghai), tra altre.
Von Bargen è direttore del programma di sviluppo creativo di The Swatch @art Pe@ce Hotel e consulente creativo del Biennale College della Mostra del Cinema di Venezia. È anche direttore del collettivo di artisti Crema Collettiva.
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