Fondi e la committenza Caetani nel Rinascimento
Dal 24 Maggio 2012 al 24 Giugno 2012
Fondi | Latina
Luogo: Palazzo Caetani
Indirizzo: corso Claudio Appio
Orari: da lunedì a venerdì 10-13/ 17-20; sabato e domenica 17-20
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 69674256
E-Mail info: alessandra.acconci@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.soprintendenzabsaelazio.it
In concomitanza con la giornata di studi del 24 maggio 2012 promossa dall’Università “La Sapienza” di Roma sul tema Fondi e la committenza Caetani nel Rinascimento, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio ha ideato, presso il Palazzo Caetani di Fondi, dal 24 maggio al 24 giugno 2012, una mostra che ha lo scopo di illustrare alcune opere di sicura committenza Caetani. Il territorio fondano, custode di rilevanti opere d’arte, è meritevole di maggiore visibilità e risalto. Il prestigio e l’influenza della nobile famiglia sono resi evidenti dall’attività di promozione culturale di questi signori nel Lazio meridionale, infatti estesero la loro influenza politica e amministrativa sulla Campagna, la Marittima e la Terra di Lavoro. I loro interventi conferirono a Fondi, capitale della contea, un aspetto fastoso e moderno grazie al concorso di architetti e artisti del calibro di Giovanni da Gaeta, Antonio Aquili, meglio noto come Antoniazzo Romano, del veronese Cristoforo Scacco e di un folto insieme di maestranze specializzate formate a Napoli, nell’ambiente pervaso di spirito iberico e orientato verso il fiamminghismo prediletto dalla corte aragonese di Alfonso il Magnanimo e Ferrante I.
Il quattrocentesco palazzo, che ospita il convegno e la mostra, negli ultimi anni è stato in larga parte restaurato con finanziamenti della Regione Lazio e i lavori, ancora in corso di svolgimento, hanno riportato alla luce parte della ricchissima decorazione pittorica originaria e reso fruibili alcuni ambienti nobili impiegati come spazi espositivi. Nel salone di rappresentanza saranno presentati il San Sebastiano fra Onorato II e Pietro Bernardino Caetani di Antoniazzo Romano, proveniente dalla Galleria di Palazzo Barberini a Roma, e le due tavole di Cristoforo Scacco, cioè il polittico composto da Transito della Vergine, Sposalizio di Santa Caterina tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, Cristo benedicente tra gli Apostoli della chiesa di San Giovanni Battista in Monte San Biagio (LT) e il trittico Madonna con Bambino, San Giovanni battista e San Francesco, Eterno benedicente proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli. Dal Monumento Naturale Giardino di Ninfa giungono sei mensole lignee scolpite del secolo XV precedentemente inserite in uno degli elaborati soffitti a travature della residenza signorile di Palazzo Caetani.
L’esposizione della tavola San Francesco che riceve le stimmate corona l’operazione di recupero di quest’opera che dal dopoguerra è stata oggetto di non poche vicissitudini conservative: passata in proprietà privata e considerata per lungo tempo perduta, dagli anni Settanta del Novecento è custodita presso il convento di San Francesco; ha la particolarità di non essere mai stata esposta al pubblico. Dopo la mostra l’opera troverà adeguata e definitiva sistemazione all’interno della chiesa dell’Ordine dei Frati Minori.
La mostra è strettamente collegata al percorso espositivo cittadino che dalla chiesa di San Pietro – con i dipinti di Antoniazzo Romano e Cristoforo Scacco e le grandi sculture dei busti-reliquiario argentei di Sant’Onorato e San Sotero – prosegue verso Santa Maria Assunta, riedificata ex novo nel Quattrocento da Onorato II Caetani. La chiesa, con forme rinascimentali derivanti da modelli napoletani e scrigno di tesori artistici, annovera dipinti di Giovanni da Gaeta, Gabriele da Feltre, Giovanni Filippo Criscuolo, ma anche elementi di arredo liturgico in pietra e legno, come lo straordinario coro intagliato di gusto aragonese, capolavoro di eleganza, caratterizzato da una straordinaria varietà di motivi. Il restaurato complesso di San Francesco, edificio dal severo impianto, unisce le formule architettoniche gotiche agli elementi di un gusto rinascimentale ancora acerbo. Qui è offerta al visitatore la visione, in una sistemazione ancora provvisoria, degli affreschi recentemente riemersi sulla parete destra della navata laterale che ingloba una struttura muraria precedente all’attuale chiesa dell’Ordine dei Frati Minori, particolarmente cara ai Caetani: una Madonna col Bambino e il donatore genuflesso, un sant’Antonio da Padova in gentili sembianze giovanili, un san Francesco con il libro e la croce, un frammento di scena sacra e una Virgo lactans rappresentano una successione di eventi artistici scanditi nell’arco di un secolo.
Il quattrocentesco palazzo, che ospita il convegno e la mostra, negli ultimi anni è stato in larga parte restaurato con finanziamenti della Regione Lazio e i lavori, ancora in corso di svolgimento, hanno riportato alla luce parte della ricchissima decorazione pittorica originaria e reso fruibili alcuni ambienti nobili impiegati come spazi espositivi. Nel salone di rappresentanza saranno presentati il San Sebastiano fra Onorato II e Pietro Bernardino Caetani di Antoniazzo Romano, proveniente dalla Galleria di Palazzo Barberini a Roma, e le due tavole di Cristoforo Scacco, cioè il polittico composto da Transito della Vergine, Sposalizio di Santa Caterina tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, Cristo benedicente tra gli Apostoli della chiesa di San Giovanni Battista in Monte San Biagio (LT) e il trittico Madonna con Bambino, San Giovanni battista e San Francesco, Eterno benedicente proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli. Dal Monumento Naturale Giardino di Ninfa giungono sei mensole lignee scolpite del secolo XV precedentemente inserite in uno degli elaborati soffitti a travature della residenza signorile di Palazzo Caetani.
L’esposizione della tavola San Francesco che riceve le stimmate corona l’operazione di recupero di quest’opera che dal dopoguerra è stata oggetto di non poche vicissitudini conservative: passata in proprietà privata e considerata per lungo tempo perduta, dagli anni Settanta del Novecento è custodita presso il convento di San Francesco; ha la particolarità di non essere mai stata esposta al pubblico. Dopo la mostra l’opera troverà adeguata e definitiva sistemazione all’interno della chiesa dell’Ordine dei Frati Minori.
La mostra è strettamente collegata al percorso espositivo cittadino che dalla chiesa di San Pietro – con i dipinti di Antoniazzo Romano e Cristoforo Scacco e le grandi sculture dei busti-reliquiario argentei di Sant’Onorato e San Sotero – prosegue verso Santa Maria Assunta, riedificata ex novo nel Quattrocento da Onorato II Caetani. La chiesa, con forme rinascimentali derivanti da modelli napoletani e scrigno di tesori artistici, annovera dipinti di Giovanni da Gaeta, Gabriele da Feltre, Giovanni Filippo Criscuolo, ma anche elementi di arredo liturgico in pietra e legno, come lo straordinario coro intagliato di gusto aragonese, capolavoro di eleganza, caratterizzato da una straordinaria varietà di motivi. Il restaurato complesso di San Francesco, edificio dal severo impianto, unisce le formule architettoniche gotiche agli elementi di un gusto rinascimentale ancora acerbo. Qui è offerta al visitatore la visione, in una sistemazione ancora provvisoria, degli affreschi recentemente riemersi sulla parete destra della navata laterale che ingloba una struttura muraria precedente all’attuale chiesa dell’Ordine dei Frati Minori, particolarmente cara ai Caetani: una Madonna col Bambino e il donatore genuflesso, un sant’Antonio da Padova in gentili sembianze giovanili, un san Francesco con il libro e la croce, un frammento di scena sacra e una Virgo lactans rappresentano una successione di eventi artistici scanditi nell’arco di un secolo.
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