Heart - Shaped Box
Dal 16 Luglio 2016 al 02 Ottobre 2016
Follonica | Grosseto
Luogo: Pinacoteca Civica
Indirizzo: piazza del Popolo 1/2
Curatori: Karin Gavassa
Telefono per informazioni: +39 0566 42412
E-Mail info: pinacoteca@comune.follonica.gr.it
Sito ufficiale: http://www.comune.follonica.gr.it/pinacoteca
Una realtà in piena trasformazione culturale e creativa. Così si presenta la città di Follonica, le cui buone pratiche hanno portato al recupero e riuso della zona industriale dell’Ex-Ilva che l’ha caratterizzata fino agli anni ’60. Un fermento che è in atto, con progetti all’attivo ed edifici che, da fonderie in stato di abbandono, sono diventati un polo culturale multidisciplinare, connotando un passaggio che conduce da officina della ghisa a Officina delle idee.
Molto è stato fatto e molto c’è da fare, pensare, progettare e realizzare. È su questo punto che vogliamo far incontrare le eccellenze del territorio con altre realtà nazionali per innescare nuove sinergie, attraverso mostre e interventi urbani che indagano i linguaggi del contemporaneo, un talk e una tavola rotonda conclusiva.
La rigenerazione urbana che ha restituito gli edifici a livello architettonico riguarda ora l’innovazione sociale e culturale, attraverso le pratiche artistiche più attuali.
HEART - SHAPED BOX. LA MOSTRA E GLI INTERVENTI IN CITTA’
Un itinerario che parte dalla Pinacoteca Civica la quale si trasforma si trasforma in una doppia project room, protagonisti due tra i giovani artisti più promettenti sulla scena nazionale. Matteo “Ufocinque” Capobianco e Opiemme sono accomunati da un segno fortemente poetico ed esperienze legate allo spazio pubblico, capaci di innovarsi e contaminarsi continuamente, passando da una tecnica espressiva all’altra, dal wall painting, alle scenografie, al neon, con crescente maturità e intensità espressiva.
La sala grande della Pinacoteca si trasforma, grazie alla magia delle installazioni di Matteo “Ufocinque” Capobianco, in un’inaspettata foresta urbana, un mondo ondeggiante che ci avvolge mentre lo attraversiamo. Un ambiente di poesia e di carta che vive dell’evanescenza dell’aria e delle azioni di chi lo attraversa, reagendo al nostro passaggio e alle nostre emozioni. Un labirinto di forme fluide e vegetali, sensuali e acquatiche in cui perdersi. L’intaglio della carta rivela grandi alberi formati da diversi livelli che si intrecciano, si sovrappongono e creano misteriose foreste urbane, invitando il visitatore a immergersi nell’immaginario delle sue creazioni tridimensionali. Definito da Artribune tra i più promettenti artisti della scena italiana, Capobianco è protagonista attivo della scena writing e poi street-art italiana, con numerosi interventi di wall-painting in spazi abbandonati come fabbriche in disuso. In mostra tra le altre a Lago Film Fest; USBgallery, Jesi; Galo Art Gallery, Torino; Paper-World, Francoforte; D’Ars Studio, Milano; Complesso museale di S. Pietro all’Orto, Massa Marittima; Triennale, Milano; Italian Cultural Institute, New York.
Opiemme affronta lo spazio della Pinacoteca con la pittura, una serie inedita di tele di grandi dimensioni per il ciclo Vortex. Influenzato dal libro del genetista Sermonti, “L’alfabeto scende dalle stelle”, e da un’attrazione verso tutti quelli che sono i misteri che regolano l’universo. I cieli e le stelle a cui rivolgiamo il nostro sguardo fanno da sfondo anche all’installazione luminosa pensata per la facciata del Museo Magma.
Con un percorso di “andata e ritorno” dall’area Ex Ilva alla Pinacoteca civica, Opiemme interviene infatti con un segno luminoso sulla facciata del Museo Magma e un verso poetico a stencil, la cui lettura invita a scoprire il Museo. La scritta a neon bianco “Magma” si riflette in un gioco di ombre tra l’outline a stencil e la proiezione dei raggi del sole.
Il percorso in città prosegue con il wall painting sul muro del Casello idraulico, via Roma (tra la Pinacoteca e il Magma).
La poesia di strada di Opiemme fonde suggestioni musicali in un murale tributo a Kurt Cobain, in cui le parole del flusso di coscienza sonoro e visivo dell’iconico leader dei Nirvana esplodono nel murale Heart-Shaped box (dall’omonima traccia del terzo e ultimo album In Utero, 1993), in un crescendo di intensità fino a disfarsi nella cascata di lettere che prelude alla tormentata passione del coro.
Il lavoro di Opiemme, definito "poeta della street art", trova il suo manifesto negli interventi pubblici del progetto "Un viaggio di pittura e poesia" . I suoi lavori sono stati presentati nei principali musei italiani e internazionali quali Fondazione Cini, Venezia; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 5 Bienal del Fin del Mundo, Mar de la Plata, (Argentina), Monumental Art Fest, Gdansk (Polonia), Urban Art Fair, Parigi (Francia), Urban Forms, Lodz (Polonia).
“Il museo Magma, che ha recentemente ricevuto il Premio DASA come miglior museo europeo che narra la storia del lavoro, il Teatro Fonderia Leopolda, diretto da Eugenio Allegri, con il suo respiro internazionale, e gli spazi recuperati in attesa di destinazione d’uso (la Fonderia Uno e il Carbonile) sono i protagonisti di una rigenerazione urbana dove è giunto il momento di attivare processi di sviluppo - scrive l’Assessore alla cultura Barbara Catalani - attivando una sorta di laboratorio urbano denominato Cantiere Cultura e nato a fine 2014, per attuare un progetto di rigenerazione che si concentri su alcuni settori prioritari: cultura, turismo, innovazione sociale, green economy e agroalimentare. In questo primo anno di vita del Cantiere Cultura è stato possibile mappare molte delle risorse del territorio, mettendole alla prova, aprendo dibattiti e discussioni, in un progetto che vede professionisti e associazioni collaborare e confrontarsi per la prima volta insieme secondo un percorso condiviso con l’Amministrazione. Il percorso è ancora lungo, molto lavoro resta ancora da fare ma ogni piccolo segnale di cambiamento ci dimostra come la comunità sia viva e attiva”.
I DIALOGHI DI OFFICINA DELLE IDEE
venerdì 30 settembre ore 17 e sabato 1 ottobre 2016 9.30 – 18, Teatro Fonderia Leopoda
Una serie di talk per riflettere sulla rigenerazione urbana e creativa in atto a Follonica e creare nuove sinergie con pratiche innovative attive su tutto il territorio nazionale. Quali strategie mettere in atto, come monitorare le ricadute e i benefici nei diversi settori, come riportare il pubblico al centro del processo che sta portando un forte cambiamento socio-culturale? Come si comunica un progetto? In che modo il digitale dialoga con i Beni culturali?
I Dialoghi si aprono con una passeggiata nell’area ex Ilva per conoscere lo stato dei lavori, visitare le strutture già recuperate e in uso, e le politiche in atto.
Saluti e interventi istituzionali:
Barbara Catalani, Assessore alla Cultura Città di Follonica
Monica Barni, Vicepresidente Regione Toscana, con Delega alla Cultura, Università, Ricerca
Elena Pianea, Dirigente Settore Musei ed Ecomusei, Regione Toscana
Roberto Ferrari, Direttore Generale Cultura e Ricerca, Regione Toscana
Altri interventi in via di definizione
Relatori:
Carlo Salone, Politecnico di Torino.
Carlo Salone è professore all’Università di Torino, all’Université Paris-Est Créteil e all’Université Lyon 2-Lumière, e dirige il Master internazionale ITC-ILO “World Heritage and Cultural Project for Development” presso la Turin School of Development.
Si è occupato di politiche territoriali europee, sviluppo regionale e nuovo regionalismo e, più di recente, del ruolo della cultura e dell’arte nei processi di rigenerazione urbana e di place-making, argomenti su cui ha pubblicato monografie e articoli anche su riviste internazionali.
Giangavino Pazzola, Ph.D. student in Urban and Regional Development presso il Politecnico e l’Università di Torino, curatore indipendente, Il Giornale delle Fondazioni, Artinrete.
Curatore e critico indipendente, collabora con Il Giornale delle Fondazioni e il network Artinrete, di cui è capofila la Fondazione Pistoletto. Il suo lavoro è focalizzato sulle pratiche artistiche e sulle organizzazioni di produzione culturale indipendente nei contesti urbani. È anche curatore e project manager per lo sviluppo locale a base culturale.
Carmine Marinucci, DiCultHer School
La Scuola a Rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities aggrega università, enti di ricerca, scuole, istituti tecnici superiori, istituti di cultura, associazioni e imprese pubbliche e private, con l’obiettivo comune di far nascere un ‘campus diffuso’ in grado di attivare l’elaborazione di un’offerta formativa coordinata con il sistema nazionale, per costruire il complesso delle competenze digitali indispensabile al confronto sempre più articolato ed eterogeneo con la smart society, nel quadro di un modello scalabile a livello europeo.
Valentina Carta, Eugenio Orsi, Latte creative
Roma, Torino, Bruxelles
Studio multidisciplinare dedito all’ideazione e realizzazione di campagne digitali per il terzo settore, nel campo dell’innovazione sociale e della cultura, con enti non profit e istituzioni. Tra le più recenti quelle per l’Art Bonus del MIBACT, Greenpeace, European Commission.
Come si realizza una campagna digitale in ambito culturale? Come trasformare un’idea in contenuto multimediale? Quali le tecnologie più appropriate per comunicare efficacemente un progetto?
Linda di Pietro, CAOS Centro Arti Opificio Siri, Terni
Centro per le Arti Opificio Siri è un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti e alla produzione creativa.
Di proprietà del Comune di Terni, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica SIRI, è attualmente gestito da un’A.T.I. – associazione temporanea di imprese -, che si occupa di gestire progettazione e servizi. 5600 mq dedicati alla cultura, alla sperimentazione e all’innovazione, una pluralità di spazi, a cui corrisponde un panorama di attività che include la realizzazione di mostre temporanee, eventi e attività di ricerca e promozione di nuovi talenti con residenze, laboratori e progetti internazionali.
Florinda Saieva, Farm Cultural Park , Favara
Farm Cultural Park nasce nel centro storico di Favara, nella provincia di Agrigento, con il recupero di una zona caratterizzata da sette cortili circondati da palazzi bianchi e giardini di ispirazione araba. Farm Cultural Park è stato fondato nel 2010 dal notaio Andrea Bartoli e dalla moglie avvocato Florinda Saieva : “un’istituzione culturale privata, impegnata in un progetto di utilità sociale e sviluppo sostenibile: dare alla città di Favara e ai territori limitrofi una nuova identità, connessa alla sperimentazione di nuovi modi di pensare, abitare e vivere”. Il centro ospita mostre di arte contemporanea, installazioni, performance, concept store.
BASE, Milano
BASE è un progetto d’innovazione e contaminazione culturale tra Arte, Creatività, Impresa, Tecnologia e Welfare. Si traduce oggi in 6.000 mq di coworking, laboratori, esposizioni, spettacoli, workshop, lectures. La destinazione degli edifici che oggi ospitano BASE (come peraltro dell’intera area ex Ansaldo) è stata oggetto di un lungo dibattito, nonché di sperimentazioni, all’interno e all’esterno dell’Amministrazione Comunale. Nel 2014, a seguito di un bando pubblico, gli spazi sono stati assegnati a un gruppo formato da Arci Milano, Avanzi, esterni, H+, Make a Cube³, poi costituiti in impresa sociale, nella forma di società a responsabilità limitata.
Ore 17 Tavola rotonda e chiusura dei lavori
Tavola rotonda conclusiva con Barbara Catalani (Assessore alla Cultura Comune di Follonica), Karin Gavassa (Curatrice indipendente), Elena Pianea, (Dirigente Settore Musei ed Ecomusei, Regione Toscana), Linda Di Pietro (CAOS, Terni) Florinda Saieva (Farm Cultural Park, Favara), Valentina Carta (Latte Creative, Torino, Roma, Bruxelles)
La tavola rotonda apre l’evento La Città Visibile Grosseto dedicato per l’edizione 2016 alle donne.
Orario estivo (16 Giugno - 15 Settembre):
Dal Martedì alla Domenica 17.30 - 20.00 e 21.00 - 23.30.
Orario invernale (16 Settembre - 15 Giugno):
Dal Martedì alla Domenica 15.30 - 19.30.
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