Nanni Balestrini. Tristanoil

Nanni Balestrini. Tristanoil, Palazzo Ducale, Genova
Dal 25 Aprile 2013 al 15 Maggio 2013
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Matteotti 9
Telefono per informazioni: +39 010 5574000
E-Mail info: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
Sito ufficiale: http://www.palazzoducale.genova.it
Mercoledì 24 aprile 2013, alle ore 18, sarà inaugurata la mostra e sarà proiettato il film Tristanoil-Il film più lungo del mondo di Nanni Balestrini presentato in anteprima a Kassel in occasione di dOCUMENTA (13).
Dopo Milano (Fondazione Marconi), Firenze (Frittelli Arte Contemporanea), Roma (Museo Macro e Galleria Hybrida), Torino (Galleria Martano), Napoli (Fondazione Morra) la proiezione prosegue il suo gioco combinatorio all’insegna della casualità e del riassemblaggio presso il Palazzo Ducale di Genova, nella mostra promossa da Il Canneto Editore di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con la curatela di Caterina Gualco dell’UnimediaModern Contemporary Art.
Tristanoil è, infatti, un film generato attraverso un computer che amalgama, in capitoli di dieci minuti ciascuno, oltre 150 videoclip in modo che ogni unità sia diversa dall’altra pur trattando il medesimo argomento: gli effetti distruttivi del petrolio sul pianeta. Attivando un processo contrario rispetto alla standardizzazione delle immagini proposte dai film o dai programmi delle tv commerciali, Balestrini combina gli effetti elettronici con diversi materiali video: grazie al programma ideato da Vittorio Pellegrineschi e all’elaborazione video di Giacomo Verde, l’artista utilizza la tecnica del cut-up (smontaggio-montaggio-rimontaggio) per creare una ricombinazione visiva di sequenze video della nota serie televisiva americana Dallas, di news di disastri ecologici, d’immagini frenetiche della borsa, delle favelas e di episodi di cronaca, affiancate da frasi lette dallo stesso autore e tratte dal suo iperomanzo Tristano (1966), edito nel 2007 in volumi tutti diversi fra loro. Adottando ancora una volta un procedimento narrativo basato su un flusso verbale ininterrotto, l’artista rinnova la sua intensa ricerca in campo letterario e tecnologico dedicandosi alla tematica dell’allarme ambientale.
L’appuntamento espositivo si pone, quindi, come nuova occasione per approfondire la sua poetica e il suo impegno sociale, volto a rendere reattivo il pubblico riguardo ad una delle più imponenti minacce per il nostro pianeta, sia per i disastri provocati, sia per le speculazioni finanziarie implicate. Ancora una volta, dopo 7.608 ore, 24 ore su 24, in 317 giorni di proiezione a dOCUMENTA (13) ed in importanti gallerie italiane, ritorna la tematica della serialità della merce e dell’arte come prodotto massificato, dove l’oro nero avvolge immagini ingannevoli e lo sguardo dello spettatore stesso, ora coinvolto in un processo di creazione collettivo e infinito.
Dopo aver viaggiato in diverse città e gallerie, l’itinerario di Tristanoil proseguirà alla volta dei Magazzini del Sale a Venezia, dal 28 maggio al 30 settembre, parallelamente alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La mostra è a cura della Fondazione Morra di Napoli e della Galleria Michela Rizzo di Venezia.
Dopo Milano (Fondazione Marconi), Firenze (Frittelli Arte Contemporanea), Roma (Museo Macro e Galleria Hybrida), Torino (Galleria Martano), Napoli (Fondazione Morra) la proiezione prosegue il suo gioco combinatorio all’insegna della casualità e del riassemblaggio presso il Palazzo Ducale di Genova, nella mostra promossa da Il Canneto Editore di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con la curatela di Caterina Gualco dell’UnimediaModern Contemporary Art.
Tristanoil è, infatti, un film generato attraverso un computer che amalgama, in capitoli di dieci minuti ciascuno, oltre 150 videoclip in modo che ogni unità sia diversa dall’altra pur trattando il medesimo argomento: gli effetti distruttivi del petrolio sul pianeta. Attivando un processo contrario rispetto alla standardizzazione delle immagini proposte dai film o dai programmi delle tv commerciali, Balestrini combina gli effetti elettronici con diversi materiali video: grazie al programma ideato da Vittorio Pellegrineschi e all’elaborazione video di Giacomo Verde, l’artista utilizza la tecnica del cut-up (smontaggio-montaggio-rimontaggio) per creare una ricombinazione visiva di sequenze video della nota serie televisiva americana Dallas, di news di disastri ecologici, d’immagini frenetiche della borsa, delle favelas e di episodi di cronaca, affiancate da frasi lette dallo stesso autore e tratte dal suo iperomanzo Tristano (1966), edito nel 2007 in volumi tutti diversi fra loro. Adottando ancora una volta un procedimento narrativo basato su un flusso verbale ininterrotto, l’artista rinnova la sua intensa ricerca in campo letterario e tecnologico dedicandosi alla tematica dell’allarme ambientale.
L’appuntamento espositivo si pone, quindi, come nuova occasione per approfondire la sua poetica e il suo impegno sociale, volto a rendere reattivo il pubblico riguardo ad una delle più imponenti minacce per il nostro pianeta, sia per i disastri provocati, sia per le speculazioni finanziarie implicate. Ancora una volta, dopo 7.608 ore, 24 ore su 24, in 317 giorni di proiezione a dOCUMENTA (13) ed in importanti gallerie italiane, ritorna la tematica della serialità della merce e dell’arte come prodotto massificato, dove l’oro nero avvolge immagini ingannevoli e lo sguardo dello spettatore stesso, ora coinvolto in un processo di creazione collettivo e infinito.
Dopo aver viaggiato in diverse città e gallerie, l’itinerario di Tristanoil proseguirà alla volta dei Magazzini del Sale a Venezia, dal 28 maggio al 30 settembre, parallelamente alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La mostra è a cura della Fondazione Morra di Napoli e della Galleria Michela Rizzo di Venezia.
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