Francesco Leone. Tear up

Opera di Francesco Leone
Dal 13 Gennaio 2018 al 27 Gennaio 2018
Genova
Luogo: SATURA art gallery
Indirizzo: piazza Stella 5/1
Orari: da martedì a sabato 15-19
Curatori: Mario Napoli
Telefono per informazioni: +39 010.24.68.284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
È possibile oggi nell’arte contemporanea dire qualcosa di nuovo? E confrontarsi con un grande Maestro del Novecento utilizzando la sua tecnica, muovendosi in un ambito espressivo limitrofo, se non coincidente, senza scivolare nella mera imitazione? Il lavoro di Francesco Leone sembra risolvere entrambi questi quesiti in senso positivo, instaurando con il suo riferimento diretto, rappresentato dall’opera di Mimmo Rotella (del quale utilizza stilemi e modus operandi), un dialogo approfondito e ponderato sulla base di elementi inediti.
Leone, infatti, aggiunge due aspetti originali al décollage, che riprendono e sviluppano l’invenzione del suo illustre precursore: uno relativo all’artificio dell’arte nell’arte e l’altro allo spazio-tempo.
Mentre Rotella prediligeva le locandine dei manifesti del cinema, Leone sceglie di utilizzare, nelle sue opere, manifesti di mostre d’arte contemporanea che hanno come soggetto immagini diventate icone del nostro immaginario figurativo e culturale. I manifesti incollati sulla tela vengono sovrapposti e poi strappati seguendo un andamento che assume l’aspetto di una trama, un disegno, accentuando così l’attenzione sull’immagine e il suo potere.
L’obiettivo non è replicare, bensì raccontare e indurre lo spettatore ad interrogarsi sul concetto di identità e identificazione o su quello di stereotipo, innescando un gioco di rimandi tra simboli e significati in grado di creare una prosecuzione logica, una riflessione in seno all’arte stessa.
La ricerca dell’artista, inoltre, si arricchisce di un nuovo livello rispetto ai risultati ottenuti in precedenza da Rotella: il dettaglio geografico che sempre ricorre nelle opere denota un’operazione non scontata, volta a ragionare sui luoghi intessendo una fitta rete di citazioni in cui la locazione non è dato secondario o casuale, ma costantemente ricercato.
L’esperienza di Leone sviluppa i codici della manipolazione e della percezione visiva, rigenerando i termini del linguaggio estetico-espressivo. (Testo critico a cura di Flavia Motolese)
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