Ecuador al Mundo: un viaje por su historia ancestral

Ecuador al Mundo: un viaje por su historia ancestral, Castello D’Albertis, Genova
Dal 09 Maggio 2014 al 06 Luglio 2014
Genova
Luogo: Castello D’Albertis
Indirizzo: corso Dogali 18
Enti promotori:
- Comune di Genova
Telefono per informazioni: +39 010 2723820
E-Mail info: webmastermusei@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.museidigenova.it
La costa, le Ande, la foresta amazzonica e le Isole Galapagos: la molteplicità degli ecosistemi rende l’Ecuador un Paese megadiverso, nel quale già a partire da 11.000 anni a.C. sono presenti gruppi umani. Attualmente in Ecuador convivono culture e popolazioni con storie, costumi e tradizioni distinte e molto differenti, tra le quali indigene, meticcie e afro-discendenti.
La mostra, dopo aver presentato le diversità naturali e umane di questo Paese, approfondisce le diverse espressioni culturali della sua storia ancestrale, attraverso più di 200 reperti preispanici in ceramica, conchiglia e metallo, appartenenti ai diversi periodi culturali dell’archeologia dell’Ecuador, Paese dove sono state ritrovate le prime terracotta del continente americano con le figurine della cultura Valdivia (4000 a.C.).
Dal periodo Pre-ceramico (11000-4000 a.C.) all’Impero Inca ( 1470-1534 d.C), la mostra evidenzia come la caratteristica comune a tutti i gruppi sia stata lo scambio di conoscenze in rapporto: all’uso delle materie prime, come l’ossidiana e la conchiglia spondylus, alle tecniche per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano e cerimoniale, e alle pratiche agricole e commerciali, che permisero alle diverse popolazioni di sostentarsi con prodotti di uso domestico e beni di lusso.
Protagonisti della mostra sono figurine umane declinate nelle diverse tappe della vita, e rappresentazioni di animali riprodotti per la loro valenza mitica e simbolica: in vasi, in stampi per tessuti e pittura corporale, in fischietti o maschere, in utensili per la vita domestica o cerimoniale, come macine per cereali o offerte funerarie. Essi compaiono nelle diverse aree geografiche testimoniando la cosmo-visione delle diverse culture nel tempo.
La mostra si conclude evidenziando il ruolo del patrimonio culturale nella definizione dell’identità interculturale e plurietnica dell’Ecuador, e sottolinea come, nella accezione dinamica della identità, il recupero dei beni, oltre che dei saperi, faccia parte dell’identità ecuadoriana stessa, e come, per ovviare alla dispersione dei reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale, la repubblica dell’Ecuador abbia recentemente implementato linee di azione internazionali per la restituzione dei suoi beni culturali.
In questo senso va intesa la collaborazione tra Genova e l’Ecuador, che ha visto la consegna allo stato dell’Ecuador delle tre collezioni che costituiscono la mostra: collezione “Dogana” restituita dalla Dogana di Genova, collezione “Pavesi”, restituita dal Comune di Genova, e collezione “Norero”, restituita dal Comune di Genova dopo la donazione da parte della stessa famiglia Norero.
La mostra, dopo aver presentato le diversità naturali e umane di questo Paese, approfondisce le diverse espressioni culturali della sua storia ancestrale, attraverso più di 200 reperti preispanici in ceramica, conchiglia e metallo, appartenenti ai diversi periodi culturali dell’archeologia dell’Ecuador, Paese dove sono state ritrovate le prime terracotta del continente americano con le figurine della cultura Valdivia (4000 a.C.).
Dal periodo Pre-ceramico (11000-4000 a.C.) all’Impero Inca ( 1470-1534 d.C), la mostra evidenzia come la caratteristica comune a tutti i gruppi sia stata lo scambio di conoscenze in rapporto: all’uso delle materie prime, come l’ossidiana e la conchiglia spondylus, alle tecniche per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano e cerimoniale, e alle pratiche agricole e commerciali, che permisero alle diverse popolazioni di sostentarsi con prodotti di uso domestico e beni di lusso.
Protagonisti della mostra sono figurine umane declinate nelle diverse tappe della vita, e rappresentazioni di animali riprodotti per la loro valenza mitica e simbolica: in vasi, in stampi per tessuti e pittura corporale, in fischietti o maschere, in utensili per la vita domestica o cerimoniale, come macine per cereali o offerte funerarie. Essi compaiono nelle diverse aree geografiche testimoniando la cosmo-visione delle diverse culture nel tempo.
La mostra si conclude evidenziando il ruolo del patrimonio culturale nella definizione dell’identità interculturale e plurietnica dell’Ecuador, e sottolinea come, nella accezione dinamica della identità, il recupero dei beni, oltre che dei saperi, faccia parte dell’identità ecuadoriana stessa, e come, per ovviare alla dispersione dei reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale, la repubblica dell’Ecuador abbia recentemente implementato linee di azione internazionali per la restituzione dei suoi beni culturali.
In questo senso va intesa la collaborazione tra Genova e l’Ecuador, che ha visto la consegna allo stato dell’Ecuador delle tre collezioni che costituiscono la mostra: collezione “Dogana” restituita dalla Dogana di Genova, collezione “Pavesi”, restituita dal Comune di Genova, e collezione “Norero”, restituita dal Comune di Genova dopo la donazione da parte della stessa famiglia Norero.
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