Matteo Bosi. Prima del silenzio
![Matteo Bosi. Prima del silenzio Matteo Bosi. Prima del silenzio](http://www.arte.it/foto/600x450/2e/39375-Matteo_Bosi.jpg)
Matteo Bosi. Prima del silenzio
Dal 21 Novembre 2015 al 02 Dicembre 2015
Cesena | Forlì-Cesena
Luogo: Galleria comunale d’arte - Palazzo del Ridotto
Indirizzo: piazza Almerici
Enti promotori:
- Comune di Cesena
Sito ufficiale: http://www.matteobosi.it/
La galleria Comunale d’arte di Palazzo Ridotto ospiterà a partire da sabato 21 novembre la monografica PRIMA DEL SILENZIO di Matteo Bosi, artista e fotografo che vive e lavora a Cesena.
Le opere di Bosi, in mostra fino al 2 dicembre, nascono da una “raffinata elaborazione fotografica al fine di creare dei veri e propri tableau vivant”. Egli da sempre lavora con una ricchezza di visioni simbolico-naturaliste che lo portano, come affermaGian Ruggero Manzoni nella prefazione del catalogo, verso uno studio approfondito delle dinamiche che rendono icona, a volte erotica a volte mistica, il corpo umano.
“Egli è pittore digitale di estrema eleganza e induttore di sensualità da tempo giunto a formulazioni di grande impatto emozionale. Bosi racconta di sé tramite le dinamiche del corpo e del gesto. ‘Incastro’ alchemico – quindi amalgama – fra ciò che è uno degli strumenti che ha sancito il moderno (cioè la fotografia) e l’architettura armonica del quadro, anch’essa caratterizzante la sapienzialità dei maestri del passato.
La dichiarazione di poetica di Bosi è più che manifesta: esiste ancora una possibilità per la bellezza – o, meglio – esiste ancora una possibilità per la ‘natura’ della bellezza. In un momento in cui la fotografia viene spesso usata in accezione stranita e straniante, cioè in maniera distaccata, o fredda, il nostro artista la elabora e la riconduce alla carne e al sangue. Assembla, ritocca (anche a mano), formula un atto di ‘grazia’. Nega la volgarità e lo spettacolare per abbandonarsi alla suggestione. E’ una ‘preghiera’ del corpo, la sua. Un sancire, paganamente, l’aspetto divino e, nel contempo, naturale dell’uomo, rendendo l’opera finemente religiosa”.
In occasione della mostra sarà presentato, in anteprima nazionale, il Color Expansion System. Progetto nato dagli studi e dall'ingegno del suo creatore, Salvatore Lamanna, che già nel 1994 ideava sistemi sul colore. Color Expansion System rappresenta un sistema originale, con caratteristiche innovative e grande “Impatto Visivo” comunicativo ed interattivo, in grado di promuovere la visibilità di un’immagine. L’obiettivo è l’esaltazione dell’Oggetto che le immagini visive (fisse o in movimento) “mostrano” ed “esibiscono” in virtù dell’Aura Cromatica che le circonda.
Matteo Bosi è nato 35 anni fa. Nel 1985 intraprende un lungo percorso artistico caratterizzato da una continua sperimentazione che lo porta ad utilizzare molteplici strumenti espressivi; dalla ceramica alla pittura, dalla fotografia alle tecniche digitali. Il tema ricorrente di Bosi è il corpo con le sue continue mutazioni. La drammaticità e la sensualità del suo lavoro sembra spingerlo ad entrare dentro la natura stessa della carne. Corpi "contenitori di pensieri" icone fiere della loro inequivocabile e provocatoria diversità.
Le opere di Bosi, in mostra fino al 2 dicembre, nascono da una “raffinata elaborazione fotografica al fine di creare dei veri e propri tableau vivant”. Egli da sempre lavora con una ricchezza di visioni simbolico-naturaliste che lo portano, come affermaGian Ruggero Manzoni nella prefazione del catalogo, verso uno studio approfondito delle dinamiche che rendono icona, a volte erotica a volte mistica, il corpo umano.
“Egli è pittore digitale di estrema eleganza e induttore di sensualità da tempo giunto a formulazioni di grande impatto emozionale. Bosi racconta di sé tramite le dinamiche del corpo e del gesto. ‘Incastro’ alchemico – quindi amalgama – fra ciò che è uno degli strumenti che ha sancito il moderno (cioè la fotografia) e l’architettura armonica del quadro, anch’essa caratterizzante la sapienzialità dei maestri del passato.
La dichiarazione di poetica di Bosi è più che manifesta: esiste ancora una possibilità per la bellezza – o, meglio – esiste ancora una possibilità per la ‘natura’ della bellezza. In un momento in cui la fotografia viene spesso usata in accezione stranita e straniante, cioè in maniera distaccata, o fredda, il nostro artista la elabora e la riconduce alla carne e al sangue. Assembla, ritocca (anche a mano), formula un atto di ‘grazia’. Nega la volgarità e lo spettacolare per abbandonarsi alla suggestione. E’ una ‘preghiera’ del corpo, la sua. Un sancire, paganamente, l’aspetto divino e, nel contempo, naturale dell’uomo, rendendo l’opera finemente religiosa”.
In occasione della mostra sarà presentato, in anteprima nazionale, il Color Expansion System. Progetto nato dagli studi e dall'ingegno del suo creatore, Salvatore Lamanna, che già nel 1994 ideava sistemi sul colore. Color Expansion System rappresenta un sistema originale, con caratteristiche innovative e grande “Impatto Visivo” comunicativo ed interattivo, in grado di promuovere la visibilità di un’immagine. L’obiettivo è l’esaltazione dell’Oggetto che le immagini visive (fisse o in movimento) “mostrano” ed “esibiscono” in virtù dell’Aura Cromatica che le circonda.
Matteo Bosi è nato 35 anni fa. Nel 1985 intraprende un lungo percorso artistico caratterizzato da una continua sperimentazione che lo porta ad utilizzare molteplici strumenti espressivi; dalla ceramica alla pittura, dalla fotografia alle tecniche digitali. Il tema ricorrente di Bosi è il corpo con le sue continue mutazioni. La drammaticità e la sensualità del suo lavoro sembra spingerlo ad entrare dentro la natura stessa della carne. Corpi "contenitori di pensieri" icone fiere della loro inequivocabile e provocatoria diversità.
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