Maen Hammad. Landing

© Maen Hammad
Dal 14 Ottobre 2023 al 29 Novembre 2023
Firenze
Luogo: Museo Novecento
Indirizzo: Piazza di Santa Maria Novella 10
Curatori: Roï Saade
Sito ufficiale: http://www.middleastnow.it
Dal 14 ottobre al 29 novembre 2023 arriva la mostra "Landing" del fotografo e skater palestinese Maen Hammad, curata da Roï Saade, per l'evento speciale del festival Middle East Now al Museo Novecento di Firenze.
"Landing" racconta la scena e la cultura dello skateboard in Palestina, ed è il risultato di un progetto a lungo termine del fotografo Maen Hammad, che per otto anni ha seguito e documentato la vita di un ristretto gruppo di skater palestinesi. Uno sguardo collaborativo, che documenta come il praticare lo skateboard rappresenti per i giovani palestinesi – tra cui l’autore stesso – un modo per evadere dalla realtà e una spinta verso la libertà. Una forma radicale di resistenza alla violenza e al condizionamento psicologico determinati a più livelli dall’occupazione israeliana.
"Landing" è una ricerca sul potere dello skateboard, sui concetti di spazio e di resistenza. Lo spettatore viene trascinato nella danza interpretativa dello skateboard rispetto alle architetture e agli spazi costruiti. Il progetto mostra come si crea una comunità di skater e, soprattutto, si focalizza sulla spinta verso l'immaginazione. La mostra include immagini e testi, e vuole essere un portale di accesso nella vita quotidiana degli skater palestinesi. La combinazione fornisce un quadro completo, di come i palestinesi si rifiutino in ogni modo di soccombere. Intessuti ovunque ci sono anche racconti legati all’esperienza di diaspora dell'artista e del suo ritorno parziale in Palestina.
Maen Hammad è infatti nato in Palestina ma si è trasferito in Michigan quando aveva due anni. “Quando sono tornato in Palestina nel 2014, dopo aver vissuto negli Stati Uniti per diciannove anni, ho portato il mio skateboard perché sapevo che sarei stato un estraneo. Avevo bisogno del bambino che era in me, per ricordare a me stesso che stava andando tutto bene, proprio mentre ero alla ricerca della mia casa e della mia identità. Lo skateboard ci conduce in un mondo parallelo, dove possiamo essere davvero parte di ciò che ci circonda. Questo progetto serve a ricordare che esiste questa sacca di libertà, mentre tutti ci sforziamo di trovare il nostro punto di approdo.”
Il landing a cui fa appunto riferimento il titolo del progetto e della mostra.
In questo lavoro fotografico Maen Hammad non solo racconta l’esperienza di skater in prima persona, ma decide anche di distribuire fotocamere usa e getta al gruppo di ragazzi e ragazze che frequenta, chiedendo loro di fotografare il mondo che li circonda, per avere una visione la più completa e inclusiva possibile.
"Landing" è anche un libro al quale Maen Hammad e il designer e curatore Roï Saade stanno collaborando da due anni, che vuole mettere in evidenza i fugaci momenti di evasione offerti dall'andare in skateboard, e lo suo spirito indomabile intrinseco a questa pratica sportiva urbana.
L’immagine poster di questa edizione di Middle East Now festival è proprio un'immagine di LANDING: un ritratto di Zaina a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, una ragazza che ha iniziato ad andare in skateboard quando era all'ultimo anno delle superiori. Ora è una studentessa del terzo anno di informatica all'università. Zaina dice: «Niente può davvero fermarti. Prendi lo skateboard e fai un kickflip sopra le teste delle persone che ci proveranno.»
Maen Hammad (1992, Gerusalemme) è fotografo, regista e attivista per i diritti umani. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, sul New Yorker e Time Magazine. È membro della Magnum Foundation. Vive e lavora tra Ramallah e Washington.
Middle East Now torna a Firenze dal 10 al 15 ottobre 2023, al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, musica, food, incontri e progetti culturali in senso più ampio. Un festival che da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo, che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfonditi.
"Landing" racconta la scena e la cultura dello skateboard in Palestina, ed è il risultato di un progetto a lungo termine del fotografo Maen Hammad, che per otto anni ha seguito e documentato la vita di un ristretto gruppo di skater palestinesi. Uno sguardo collaborativo, che documenta come il praticare lo skateboard rappresenti per i giovani palestinesi – tra cui l’autore stesso – un modo per evadere dalla realtà e una spinta verso la libertà. Una forma radicale di resistenza alla violenza e al condizionamento psicologico determinati a più livelli dall’occupazione israeliana.
"Landing" è una ricerca sul potere dello skateboard, sui concetti di spazio e di resistenza. Lo spettatore viene trascinato nella danza interpretativa dello skateboard rispetto alle architetture e agli spazi costruiti. Il progetto mostra come si crea una comunità di skater e, soprattutto, si focalizza sulla spinta verso l'immaginazione. La mostra include immagini e testi, e vuole essere un portale di accesso nella vita quotidiana degli skater palestinesi. La combinazione fornisce un quadro completo, di come i palestinesi si rifiutino in ogni modo di soccombere. Intessuti ovunque ci sono anche racconti legati all’esperienza di diaspora dell'artista e del suo ritorno parziale in Palestina.
Maen Hammad è infatti nato in Palestina ma si è trasferito in Michigan quando aveva due anni. “Quando sono tornato in Palestina nel 2014, dopo aver vissuto negli Stati Uniti per diciannove anni, ho portato il mio skateboard perché sapevo che sarei stato un estraneo. Avevo bisogno del bambino che era in me, per ricordare a me stesso che stava andando tutto bene, proprio mentre ero alla ricerca della mia casa e della mia identità. Lo skateboard ci conduce in un mondo parallelo, dove possiamo essere davvero parte di ciò che ci circonda. Questo progetto serve a ricordare che esiste questa sacca di libertà, mentre tutti ci sforziamo di trovare il nostro punto di approdo.”
Il landing a cui fa appunto riferimento il titolo del progetto e della mostra.
In questo lavoro fotografico Maen Hammad non solo racconta l’esperienza di skater in prima persona, ma decide anche di distribuire fotocamere usa e getta al gruppo di ragazzi e ragazze che frequenta, chiedendo loro di fotografare il mondo che li circonda, per avere una visione la più completa e inclusiva possibile.
"Landing" è anche un libro al quale Maen Hammad e il designer e curatore Roï Saade stanno collaborando da due anni, che vuole mettere in evidenza i fugaci momenti di evasione offerti dall'andare in skateboard, e lo suo spirito indomabile intrinseco a questa pratica sportiva urbana.
L’immagine poster di questa edizione di Middle East Now festival è proprio un'immagine di LANDING: un ritratto di Zaina a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, una ragazza che ha iniziato ad andare in skateboard quando era all'ultimo anno delle superiori. Ora è una studentessa del terzo anno di informatica all'università. Zaina dice: «Niente può davvero fermarti. Prendi lo skateboard e fai un kickflip sopra le teste delle persone che ci proveranno.»
Maen Hammad (1992, Gerusalemme) è fotografo, regista e attivista per i diritti umani. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, sul New Yorker e Time Magazine. È membro della Magnum Foundation. Vive e lavora tra Ramallah e Washington.
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