Lynn Chadwick. Retrospettiva per due giardini
Dal 09 Maggio 2015 al 30 Agosto 2015
Firenze
Luogo: Museo del Giardino di Boboli/Giardino Bardini
Indirizzo: piazza Pitti
Orari: Maggio: lunedì e martedì 8.15-18.30. Giugno: 8.15-19.30. Chiusura primo e ultimo lunedì del mese
Curatori: Alberto Salvadori, OAC dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 5 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni. Gratuito riservato a minori di 18 anni
Telefono per informazioni: +39 055.294883
E-Mail info: firenzemusei@operalaboratori.com
Sito ufficiale: http://civita.it/
Il progetto pensato per il Museo del Giardino di Boboli e il Giardino Bardini prevede il posizionamento in totale di 24 sculture che saranno disposte nei due parchi andando a creare un percorso di visita e scoperta tenendo al centro l’interesse per l’orografia e le caratteristiche monumentali e scenografiche dei due siti.
La possibilità di esporre le sculture di Lynn Chadwick nei due giardini fiorentini si lega fortemente con l’opera definitiva di costruzione di un parco per le sculture realizzato dall’artista inglese a Lypiatt Park in Inghilterra dove sono conservate la quasi totalità delle opere selezionate per il progetto fiorentino.
Il rapporto tra natura e artificio è alla base della creazione del Giardino di Boboli e la progressiva integrazione tra due istanze come l’architettura di giardini e la scultura hanno trovato nel parco della reggia medicea uno dei massimi compimenti. Tale evidenza si ripresenta nel Giardino Bardini che assume la sua attuale forma all’inizio del XIX secolo, e dove differenti stili e culture di architetture dei giardini, da quello romantico a quello di gusto cinese, convivono in armonia con l’originaria destinazione di giardino a frutteto. L’ibridazione dei soggetti in grado di creare un’idea naturalistica della rappresentazione presente in Chadwick si combina perfettamente con il naturale artificio della presentazione della natura nei due giardini. Elementi di fauna dagli aspetti metamorfici combinati al controllo e selezione della flora ci portano costantemente a un rapporto con un ideale artistico completamente regolato, dove il naturale è domesticato e dominato dall’uomo.
La scultura di Chadwick possiede una caratteristica principale che risiede nel ruolo e nell’idea sempre riconoscibile del lavoro manuale dell’artista. Le sue opere sono il risultato di un pensiero compiuto in studio e trasmesso poi nelle sue dimensioni in un rapporto con l’ambiente dove poi le sculture saranno posizionate. Questa evidenza esprime l’istanza da parte dell’artista di rimarcare non soltanto materialmente ma anche concettualmente l’elemento creativo. Le superfici trattate come pelle, modellate nei dettagli sono il frutto di una composizione che nel corso degli anni è stata attraversata da un interesse quasi anatomico per arrivare successivamente a una raffigurazione prevalentemente geometrica. Quest’ultima appare più presente ed evidente nelle sculture in acciaio, come sgorgate da un origami, in grado di manifestare tutta la loro naturalistica espressività grazie alla geometria. Questa composizione per assi e piani intersecati crea idiosincratici rapporti tra struttura e composizione e imprime in loro una combinazione tra ordine e disordine. In questa relazione l’artista mette in moto un dinamico intreccio di componenti biomorfe dove creature in parte umane, parti animali e parti insetti si definiscono in una loro autonoma forma. La triangolazione di questi elementi determina un’identità quasi meccanizzata della natura, regolata da una mente creativa in grado di controllare e comporre il rapporto uomo-macchina-natura.
Altra volontà dell’artista è la visibilità delle sue sculture dall’alto - da lontano - desiderio che deriva dal suo passato da aviatore, dalla sua personale visione della realtà da un punto di vista diverso. Questa sua urgenza imprime alle opere un dinamismo che le lega al volo, come nel caso di The stranger del 1956 - lavoro fondamentale per la sua opera e per generazioni di artisti inglesi delle future generazioni - e alla leggerezza, in antinomia con la stabilità che le lega al terreno dove sono posizionate.
Movimento e stasi come chiavi interpretative dell’opera di Chadwick, concetti che si legano fortemente alla sua biografia di architetto, professione mai esercitata, che impresse in lui però una forte idea e regola di composizione. Le linee sulla carta, i piani del progetto, si trasformarono così in volumi nello spazio.
Il progetto è a cura di Alberto Salvadori, direttore del Museo Marino Marini e del OAC dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La mostra, corredata da un catalogo edito da Sillabe, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dal Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Toscana con la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze il Museo del Giardino di Boboli, Firenze Musei, l' Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
L'esposizione si compone di un numero totale di 24 sculture di medio e grande formato. Di queste 14 saranno esposte nel Museo del Giardino di Boboli dal 9 maggio al 9 giugno. Successivamente, per ragioni tecniche e organizzative, queste verranno ridotte di numero salvaguardando tuttavia la rappresentatività della selezione proposta.
La mostra è organizzata in collaborazione con The Estate of Lynn Chadwick con il supporto di Blain |Southern.
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