Jesper Just. Seminarium

Jesper Just, Seminarium, Museo Marino Marini, Firenze

 

Dal 17 Dicembre 2022 al 20 Marzo 2023

Firenze

Luogo: Museo Marino Marini

Indirizzo: Piazza di S. Pancrazio

Orari: sabato, domenica e lunedì dalle 10 alle 19 (ultimo accesso 18)

Curatori: Caroline Corbetta

Costo del biglietto: intero: 10 € (comprensivo di Collezione Permanente Marino Marini, Cappella Rucellai, eventuali mostre temporanee in corso). Gratuito bambini fino a 6 anni, tessere ICOM, EDU Musei Card, guide turistiche e giornalisti con tesserino in corso di validità, disabili e un loro accompagnatore

Telefono per informazioni: +39 055 219432

E-Mail info: prenotazioni@museomarinomarini.it

Sito ufficiale: http://museomarinomarini.it


Per la prima volta in Italia, al Museo Marino Marini, la mostra SEMINARIUM dell’acclamato artista danese Jesper Just. Già protagonista del Padiglione Danese alla 55’ Biennale di Venezia, diventato negli anni uno dei nomi di punta della scena artistica internazionale grazie alle sue ambiziose opere cinematografiche e a grandi installazioni scultoree che coinvolgono lo spettatore trasformandolo in partecipante. 

Al Museo Marino Marini, Jesper Just presenta un ambiente immersivo, attraverso una serie di stazioni multimediali che mettono in scena il rapporto di interdipendenza tra esseri umani e natura. Sei multischermi, manipolati fino a diventare vere e proprie installazioni scultoree che punteggiano lo spazio espositivo, propongono frammenti fluttuanti di anatomie atletiche, mentre una voce ipnotica enuncia slogan commerciali di prodotti per la cura del corpo. I fili e i circuiti delle apparecchiature sono visibili creando un contrasto disturbante con la patinata estetica delle immagini. Di fronte ad ogni schermo, dei piedistalli sorreggono le piante che vivono grazie all’acqua contenuta nei vasi e alla luce violetta irradiata dagli schermi. Corpi umani e piante, tecnologia e biologia formano un ecosistema che riproduce il delicato equilibrio tra progresso e sostenibilità che si fa sempre più instabile.

Installato nella cripta duecentesca del Museo Marino Marini, “il tecno-vivaio di Jesper Just – racconta Caroline Corbetta, curatrice della mostra – crea un ambiente emozionante e sensuale che offre spunti di riflessione sulla conservazione e riattivazione del patrimonio artistico, sulla capacità degli artisti contemporanei di affrontare temi di grande attualità ma anche di mettersi in connessione con la storia”. Entrando nell’antico spazio sotterraneo, illuminato da bagliori violacei, lo spettatore diventa parte integrante di questo complesso organismo pulsante in cui macchine, corpi e piante si sostentano reciprocamente in una soluzione immaginativa che supera la visione antropocentrica del mondo.

Seminarium
, a cura di Caroline Corbetta che in passato ha lavorato a più riprese con l’artista - dalla Biennale dei Paesi Nordici del 2004, Momentum, alla personale This is a Landscape of Desire all’Herning Museum of Contemporary Art (DK) nel 2013 - è la prima mostra monografica dell’artista in una istituzione museale italiana. 

La mostra è organizzata in occasione della nuova edizione di 
Green-Line, il festival natalizio promosso dal Comune di Firenze e organizzato da MUS.E, con la direzione artistica di Sergio Risaliti, in corso dal 7 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023, fondato sulla necessità di immaginare nuovi paradigmi estetici e modelli di sviluppo alternativi di fronte all’emergenza climatica. 

Jesper Just (Copenhagen,1974) utilizza il linguaggio del cinema per affrontare e distorcere gli stereotipi di mascolinità e femminilità prodotti da Hollywood, così come la rappresentazione preconcetta delle minoranze e delle persone con disabilità nella cultura di massa. I suoi cortometraggi e le installazioni video a canale multiplo interrogano i meccanismi di identificazione cinematografica infrangendo le aspettative del pubblico attraverso il racconto di situazioni e incontri, in atmosfere surreali, indefinite ed emotivamente ambigue. L’uso di colonne sonore elaborate e seduttive gioca un ruolo cruciale nella creazione di un illusorio senso di progressione narrativa, e la musica, spesso più del discorso, funge da unico mezzo di comunicazione tra i protagonisti delle sue trame misteriose. Interessato alle modalità in cui lo spazio pubblico e quello privato definiscono e danno forma alle interazioni umane, Just gioca anche con la nozione di architettura performativa, per definire e approfondire il racconto dei viaggi enigmatici dei suoi personaggi.
 

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